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Nintendo Switch 2 Speciale: rumor e aspettative sulla nuova console della grande N | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Negli ultimi tempi si sta ampiamente parlando della prossima console Nintendo, che al momento è stata soprannominata Nintendo Switch 2, ma che ancora non è stata ufficialmente denominata, per quanto sembra debba essere annunciata ufficialmente a un giro sempre più stretto. Cosa sappiamo però finora di questa nuova console? Riuscirà a definire un nuovo orizzonte delle portatili di casa Nintendo, o la grande N nipponica del mondo videoludico proporrà al pubblico di videogiocatori una soluzione non troppo distante da quella che già abbiamo per le mani dal 2017? Ripercorriamo insieme tutto quello che già sappiamo, ipotizzando quale tipologia di prodotto possa debuttare a breve sul mercato degli hardware videoludici portatili. Come ci stupirà questa volta Nintendo?

Dagli esordi di Nintendo nel mondo dei videogiochi…

Per capire a che punto siamo con la produzione di console portatili da parte della casa videoludica del Sol Levante, serve ancor di più tornare indietro nel tempo e ripercorrere l’offerta di quanto è stato concepito finora, con una serie di denominazioni dei propri prodotti tanto varia, quanto significativa e simbolica. La storia di Nintendo nel settore comincia negli anni Settanta del Novecento, quando la crescente domanda di giochi elettronici che l’azienda aveva cominciato a distribuire, e questo successo aveva condotto Hiroshi Yamauchi ad ampliare ulteriormente gli uffici. Era il 1973 quando Laser Clay Shooting System fu rilasciato, permettendo all’azienda di guadagnare popolarità, nonostante la crisi petrolifera dello stesso anno causò sia un picco nel costo della plastica che un cambiamento nelle priorità dei consumatori. È solo l’anno successivo che Nintendo rilascia anche Wild Gunman, una simulazione arcade di tiro al piattello costituita da un proiettore di immagini da 16 mm con un sensore che rilevava una pistola ottica. Due giochi, quelli appena citati, che furono esportati con successo sia in Europa che in Nord America. Nel frattempo però si delineavano all’orizzonte i successi di Atari e Magnavox, che spinsero Yamauchi ad acquisire i diritti di distribuzione giapponesi per la Magnavox Odyssey nel 1974 e raggiungere un accordo con Mitsubishi Electric per sviluppare prodotti simili, tra i quali il primo microprocessore per i sistemi di videogiochi, la serie Color TV-Game, sotto la responsabilità di Shigeru Miyamoto. Si tratta della prima console realizzata da Nintendo, un sistema rilasciato come una serie di cinque console per videogiochi solo in Giappone. Nintendo vendette tre milioni di unità dei primi quattro modelli, un milione di unità di ciascuno dei primi due modelli, Color TV-Game 6 e 15, e mezzo milione di unità di ciascuno dei due modelli successivi, Block Breaker e Racing 112. Questo successo spinse ancor di più l’azienda a investire in videogiochi, così nel 1980 vide la luce Game & Watch, uno dei primi sistemi di videogiochi portatili. Creato da Yokoi grazie alla tecnologia utilizzata nelle calcolatrici portatili, divenne uno dei prodotti di maggior successo di Nintendo, con oltre 43,4 milioni di unità vendute in tutto il mondo durante il periodo di produzione. Un altro successo seguito dall’ingresso nel mercato dei videogiochi arcade con Sheriff e Radar Scope, con un certo seguito raccolto solo dal primo dei due. Situazione che condusse l’azienda a mettere Miyamoto a capo del loro prossimo gioco arcade, che ha portato al rilascio di Donkey Kong nel 1981, uno dei primi platform che permetteva all’avatar controllato di saltare. Il personaggio, Jumpman, sarebbe poi diventato la mascotte ufficiale di Mario e Nintendo.

… ai nuovi orizzonti, da Famicom a Game Boy…

Nuovi orizzonti dunque, tracciati anche nel 1983 dalla creazione di una nuova console che incorporasse una cartuccia ROM per i videogiochi, nonché un’unità di elaborazione centrale e un’unità di elaborazione delle immagini: The Family Computer, o Famicom. Una console che uscì con tre giochi adattati dalle loro versioni arcade originali: Donkey Kong, Donkey Kong Jr. e Popeye, e che riscosse un successo tale da superare la quota di mercato detenuta da SEGA SG-1000. Il lancio di questa console venne però influenzato in America da un temporaneo crollo del mercato dei videogiochi, per una saturazione del settore, e per differenziare il Famicom dai suoi concorrenti in America, Nintendo lo rinominò come sistema di intrattenimento e le sue cartucce come Game Pak, oltre a rivedere il design per renderlo simile a un videoregistratore. Nasce così il Nintendo Entertainment System, o NES, rilasciato in Nord America nel 1985 con Super Mario Bros. e The Legend of Zelda (trovate qui la nostra recensione di The Legend of Zelda Tears of the Kingdom), prodotti da Miyamoto e Takashi Tezuka. Il compositore Koji Kondo ha al contempo rafforzato l’idea che i temi musicali potessero fungere da complemento alla meccanica del gioco, piuttosto che semplicemente un elemento miscellaneo. La produzione del NES è durata fino al 1995 e quella del Famicom fino al 2003. Arriviamo così velocemente al 1988, quando Gunpei Yokoi e il suo team di Nintendo R&D 1 concepì il Game Boy, la prima console portatile per videogiochi realizzata da Nintendo, console affiancata in Nord America da Tetris, ma riuscendo comunque a vendere 300.000 unità nelle prime due settimane in Giappone e 40.000 unità negli USA il primo giorno di distribuzione. Alla fine degli anni Ottanta, il predominio di Nintendo scivolò con l’apparizione di NEC PC Engine e Sega Mega Drive, console di gioco a 16 bit con grafica e audio migliorati rispetto al NES, ma per tutta risposta Uemura progettò il Super Famicom, lanciato nel 1990, e nel 1991, come per il NES, Nintendo distribuì una versione modificata del Super Famicom negli States, il Super Nintendo Entertainment System, prodotto fino al 2003 in Giappone. In quel periodo, Nintendo stipulò anche un accordo con Sony per sviluppare il Super Famicom CD-ROM Adapter, una periferica per il successivo Super Famicom, in grado di riprodurre CD; un progetto che non ebbe sbocco (ma portò Sony a realizzare la prima PlayStation). A metà del 1993, Nintendo e Silicon Graphics annunciarono un’alleanza strategica per sviluppare il Nintendo 64, una delle prime console con struttura a 64 bit e rilasciata nel giugno 1996 per un ritardo di produzione, arrivando nel ’97 in Europa. Produzione conclusasi nel 2002 con circa 33 milioni di console Nintendo 64 vendute in tutto il mondo e 388 giochi sono stati prodotti per Nintendo 64 in totale, alcuni dei quali hanno segnato la storia dei videogame: Super Mario 64, The Legend of Zelda: Ocarina of Time e GoldenEye 007. Procede velocemente a questo punto la produzione dell’hardware con il Virtual Boy nel ‘95, una comparsa breve e poco significativa, e l’arrivo nel ’96 Pokémon Rosso e Blu, sviluppato da Game Freak per Game Boy, oltre alla produzione del Rumble Pak nel ‘97, un dispositivo plug-in che si collegava al controller Nintendo 64 e produce una vibrazione durante alcuni momenti di un gioco. Arriva nel 1998 Game Boy Color, che oltre alla retrocompatibilità con i giochi di Game Boy, ha offerto adattamenti selezionati di giochi dalla libreria NES.

… fino a Nintendo DS e Nintendo Switch, passando per Wii

Nel 1999, con l’avvento della PlayStation 2, Nintendo stipulò un accordo con IBM e Panasonic per sviluppare il processore Gekko a 128 bit e l’unità DVD da utilizzare nella prossima console domestica di Nintendo. Parliamo di due nuove console Nintendo: il Game Boy Advance e il Gamecube, che presentò caratteristiche distintive, quali il formato miniDVD dei suoi giochi e la connessione Internet per alcuni giochi. Una soluzione però che non ebbe i risultati sperati. Nel 2002 è stato pubblicato Pokémon Mini, dalle dimensioni più piccole del Game Boy Advance, la più piccola console di videogiochi della storia, oltre a collaborare con SEGA e Namco per sviluppare Triforce, una scheda arcade per facilitare la conversione dei titoli arcade in Gamecube. Nel 2004, Nintendo pubblicò il Nintendo DS, console innovativa e che nella denominazione torna a mettere al primo posto il nome dell’azienda stessa. Presentava anche innovazioni come i dual screen, di cui uno era touchscreen, e la possibilità di connessione wireless per giocare in modalità multiplayer. Sono state vendute più di 154 milioni di unità, rendendola la console portatile di maggior successo e la seconda console più venduta della storia. Nel 2005, Nintendo lanciò dunque il Game Boy Micro, l’ultimo sistema della linea Game Boy che non decretò alcun successo, come Nintendo Gamecube del resto. Non ci si ferma qui: l’azienda sviluppa una console a prestazioni ridotte, in contrasto con le console ad alte prestazioni di Sony e Microsoft per evitare di competere direttamente con loro, e la chiama Wii, cercando di raggiungere una fascia demografica più ampia rispetto ai suoi concorrenti di settima generazione e una campagna pubblicitaria notevole e massiva. Le innovazioni di Wii includono il telecomando Wii, dotato di un sistema di accelerometro e sensori a infrarossi che consentono di rilevare la sua posizione in un ambiente tridimensionale con l’ausilio di una barra sensore, e la periferica Nunchuk che include un controller analogico e un accelerometro. Altra innovazione arriva con il rilascio del Nintendo 3DS nel 2011, una console che produce effetti stereoscopici senza occhiali 3D, oltre a due nuove console di gioco negli anni successivi, la Wii U, con grafica ad alta definizione e un controller gamepad con tecnologia di comunicazione near-field, e il Nintendo 2DS, una versione del 3DS che manca del design a conchiglia delle precedenti console portatili di Nintendo e degli effetti stereoscopici del 3DS. Arriva anche ben presto il successore di Wii U nell’ottava generazione di console per videogiochi, Nintendo Switch, rilasciato nel marzo 2017, dal design ibrido come console domestica e portatile, controller Joy-Con con accelerometro e rete wireless per collegare simultaneamente fino a otto console, oltre che collegarla alla TV. Una console accompagnata nell’aprile 2018 dalla linea Nintendo Labo, composta da accessori in cartone che interagiscono con i controller Switch e Joy-Con, dalla versione più leggera, detta appunto Lite, e la OLED, per via della nuova tecnologia usata nel suo schermo.

Tutti i rumor sulla cosiddetta Nintendo Switch 2

La storia delle console Nintendo ci racconta dunque di una serie di prodotti in costante evoluzione, soprattutto tra un passaggio generazionale all’altro. Non sempre sono state particolari le variazioni tra un modello e l’altro, così come i nomi stessi di un modello leggermente potenziato della stessa console non ha subito, almeno finora, decise variazioni. Sarà il caso di questa prossima Nintendo Switch, che al momento appunto potrebbe banalmente chiamarsi Nintendo Switch 2? Non lo crediamo fino in fondo, considerando anche che sarebbe davvero troppo banale. Potrebbe chiamarsi dunque Nintendo Switch Plus, dopo la sua stessa versione Lite, o Nintendo Switch Pro. Lasciamo una piccola finestra su di un nome che potrebbe avere una grossa rievocazione storica: Super Nintendo Switch! Ma dobbiamo ancora aspettare qualche tempo per saperlo con certezza! Nel frattempo però possiamo dare un’occhiata ora alle caratteristiche tecniche tanto attese per questa nuova versione della Switch. Nella fattispecie, si vocifera di una console dotata di uno schermo LCD da 8 pollici e 512GB di spazio di archiviazione, con la produzione in programma agli inizi del 2024 e lancio nella seconda metà dello stesso anno. Per quanto riguarda la retrocompatibilità, il punto di domanda rimane ancora senza risposte certe, in quanto non abbiamo ancora notizie specifiche su questo aspetto. Dubbi che potranno essere sciolti soltanto dall’annuncio ufficiale di Nintendo. Che dire invece del prezzo? Il costo al lancio di Nintendo Switch 2 sembrerebbe essere più alto del previsto, soprattutto rispetto alla sua precedente versione attualmente in commercio. Nintendo Switch 2 potrebbe costare circa 399 dollari al lancio, mentre la console ibrida Nintendo venne lanciata nel 2017 a 299,99 dollari, un prezzo particolarmente competitivo considerando anche la concorrenza. Altri rumor a proposito della nuova console: la prossima versione di Switch pare rimarrà una console ibrida come la prima, e oltre alle classiche “cartucce” di Nintendo Switch, verrà introdotto un “nuovo formato” per distribuire i giochi fisici. E soprattutto, non sono mancati i rumors sugli stessi giochi che potrebbero arrivare su questa console: si parla di un nuovo capitolo di uno dei videogiochi storici per Nintendo, Super Mario. Che sia un successore di Super Mario Odissey, un nuovo capitolo o altro ancora, non ci è dato saperlo, ma considerando che l’altro caposaldo della produzione videoludica classica della N nipponica, The Legend of Zelda, è appena uscito con un nuovo titolo, non ci sarebbe praticamente nulla di cui stupirsi.

Nintendo Switch 2: le nostre aspettative sulla prossima console di casa Nintendo

Per concludere, cosa ci aspettiamo noi da questa prossima versione? Di sicuro che si tratti di una console più potente e performante, che sia in grado di rivelarsi più efficiente da un punto di vista dei software che ci potranno girare e che possa anche arrivare sul mercato con un numero sufficiente di unità, per evitare gli stessi impicci accaduti in passato al lancio di PS5 e Xbox Series X|S. Ovviamente però, a livello di potenza difficilmente la grande N potrà avvicinarsi alle performance della generazione attuale (non che a Nintendo cambi qualcosa, come ha già dimostrato nel corso degli anni). Rinunciare al display OLED in favore di un più economico LCD non troverebbe inoltre il nostro favore: tagliare i costi sulla qualità, tornando indietro sulla risoluzione dello schermo, non sarebbe quello che ci aspettiamo da Nintendo, poiché si rischia appunto di inficiare il livello di qualità che avrebbe potuto, e dovuto, essere più elevato rispetto alle attuali versioni. Per attirare dunque i videogiocatori sulla console di nuova generazione, sarà fondamentale garantire la retrocompatibilità dei titoli fisici e digitali attualmente disponibili per la Switch “originale”, ma come sappiamo, stiamo toccando un tasto davvero dolente. Se dunque la finestra di lancio nel 2024 sembra ben posizionarsi per la sua distanza dalle attuali console fisse, con nessuna novità all’orizzonte da questo punto di vista, rimaniamo ben curiosi di vedere se ci saranno tante versioni colorate, come per la Switch Lite, in questo ventaglio di novità per la Nintendo Switch 2, o se ci saranno anche solo diversi modelli di Joy-Con come fatto finora. E magari anche un vero e proprio controller, con il DualSense e le funzioni che le console di ultima generazione dei colossi Sony e Microsoft ci hanno regalato nelle loro più recenti versioni di console domestiche. E lo schermo touchscreen? Sarà maggiormente implementato nei titoli della ibrida di casa Nintendo? Ce lo auguriamo fortemente. Così come una maggiore durata della batteria e magari la possibilità di collegarla allo schermo tramite impostazioni dirette dalla console e senza dispositivo fisico. Come se stessimo proiettando su second screen. Una follia? Scopriremo questa e tutte le altre features molto presto, o almeno lo speriamo. A livello invece estetico invece, non prevediamo nette modifiche, per renderla comunque riconoscibile e simile alla serie Switch, al netto del cambiamento eventuale nelle dimensioni dello schermo. Non ci aspettiamo quindi una versione folded, come Game Boy Advance, o dual screen e pennino come Nintendo DS, anche se l’idea di una console almeno a doppio schermo sarebbe potuta essere sfiziosa e innovativa. Magari una rivelazione inedita di qualche tentativo per una grafica 2.5D o sempre più vicina al 3D? Ci sembra quasi una follia, ma nulla è impossibile in questo momento, considerando anche l’annuncio di un possibile nuovo titolo Super Mario, che non si è mai tirato indietro in termini di innovazione nel gameplay o in qualche feature particolare. Scopriremo tutto questo probabilmente in breve tempo, con l’impazienza di gustare tutte le rivelazioni del caso su questa nuova Nintendo Switch 2.

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