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Asus ROG Swift Pro PG248QP, monitor gaming a 540 Hz: ecco i primi test

Author: GAMEmag

Il nuovissimo ROG Swift Pro PG248QP, che Hardware Upgrade ha avuto modo di provare in anteprima dopo che è stato ufficialmente rivelato nello scorso mese di maggio, è un monitor molto particolare per via della sua frequenza di aggiornamento, da ben 540 Hz. Parliamo, quindi, di una soluzione dedicata agli appassionati di eSport, che hanno sensibilità su cosa voglia dire poter sfruttare anche un solo millesimo di secondo in meno di latenza, e a chi ama giocare in FullHD a giochi non complessi poligonalmente, che il sistema è in grado di far girare a frame rate molto rapidi.

Parliamo, infatti, di un monitor con risoluzione 1920×1080 pixel e diagonale di 24,1 pollici, basato su un pannello che Asus ROG definisce E-TN, progettato specificamente per i giocatori professionisti di eSport. La natura TN del pannello è stata necessaria per poter assicurare un refresh rate così alto, anche se naturalmente ciò comporta delle ricadute sul fronte della resa colorimetrica, come vedremo con i nostri test. Se la fedeltà cromatica non è l’aspetto su cui punta maggiormente questa soluzione, la reattività e la nitidezza dell’immagine sono il suo forte, con un tempo di risposta dichiarato di soli 0,2 millesimi di secondo GtG.

Il monitor include il processore G-SYNC di NVIDIA comprensivo dello strumento Reflex Analyzer, che permette agli appassionati di misurare la latenza del pannello, così come della postazione di gioco. Questo tipo di supporto contempla la presenza anche della tecnologia Ultra Low Motion Blur 2 (ULMB 2), che sarà di interesse soprattutto per coloro che si aspettano immagini stabili e nitide fin nei minimi dettagli, anche nel caso di movimenti rapidi e improvvisi, senza alcuna compromissione delle immagini. Come al solito quando abbiamo ULMB e G-SYNC, bisogna disabilitare il secondo per poter abilitare il primo.

Questa tecnologia si basa su retroilluminazione stroboscopica sulla frequenza di aggiornamento completa, con una luminosità significativamente più elevata rispetto alla tecnologia ULMB originale e diafonia pari a zero. Per ridurre la sfocatura, ULMB 2 accende la retroilluminazione solo quando tutti i pixel mostrano il colore giusto.

Nel menù relativo a NVIDIA ULMB 2 sull’OSD si possono regolare due impostazioni, ovvero Pulse Width e Pulse Offset. Abbassando il primo valore si ottiene un migliore lavoro in termini di riduzione della sfocatura, ma sacrificando progressivamente la luminosità. Pulse Offset, invece, permette di regolare l’effetto sulla base del punto della schermata su cui se ne ha maggior bisogno: cambiando questo valore, quindi, si potrebbero ottenere benefici differenti a seconda del punto della schermata.

Il monitor integra anche un ESS DAC che fornisce audio surround, nonché miglioramenti sonori agli effetti di gioco. Agendo sull’equalizzazione, un DAC del genere può sottolineare i passi dei soldati avversari nel contesto multiplayer competitivo e fornire vantaggi tattici.

Analizzare un monitor come ROG Swift Pro PG248QP è molto difficile, sia sulla base dei test che per quanto concerne i veri intenti di una soluzione del genere. È praticamente impossibile esprimere su base numerica ciò che una soluzione del genere può garantire in termini di reattività. Non si tratta, infatti, di un dato di latenza pressoché istantaneo in un preciso momento a fare la differenza ma, appunto, la stabilità nel corso del tempo, esprimibile più a parole che con i numeri.

Inoltre, va aperto un capitolo enorme circa la reale utilità di una frequenza di aggiornamento così elevata. Chi ne può beneficiare? E, una tale velocità è effettivamente esperibile dall’essere umano o si va incontro a limiti fisiologici che attengono al nostro occhio e alla nostra capacità di reagire così velocemente?

Quel che possiamo dire dopo le nostre prove è che ROG Swift Pro PG248QP garantisce un’esperienza di gioco con immagini solide e granitiche come nessun altro monitor è riuscito a fare. La stabilità delle strutture architettoniche di Cyberpunk 2077 o la vivacità delle immagini di Fortnite, con un sistema che riesce a elaborare più di 500 frame per secondo, sono difficili da descrivere, ma assolutamente tangibili con un monitor del genere. Il famoso test https://www.testufo.com/ finalmente è apparso come inizialmente concepito dai suoi autori.

In questo test, all’interno del disco volante rosso appaiono dei piccoli quadratini di colore bianco. Man mano che si sale di refresh rate, con ROG Swift Pro PG248QP questi quadratini sono via via sempre più definiti, e sempre più distinguibili gli uni dagli altri, con miglioramenti progressivi. Quando abbiamo disabilitato il G-SYNC e abbiamo abilitato ULMB 2 a 540 Hz, infine, sono apparsi ai nostri occhi in maniera ancora più chiara e distinta. Ma come esprimere tutto questo con i numeri?

E, durante l’esperienza di gioco cosa cambia realmente? Quel che è certo è che tutto questo è riscontrabile solo su specifiche configurazioni, in grado di generare frame rate così alti, e da giocatori con molta esperienza nello scenario multiplayer competitivo. Fondamentalmente si adatta bene a titoli come Fortnite, Counter-Strike Global Offensive, League of Legends e a qualche altro sparatutto in prima persona molto veloce. Ma solo chi ha un’esperienza decennale o un’innata abilità può coglierne il valore aggiunto, al netto di un incremento del prezzo notevole “giustificato” dal refresh rate elevato.

Insomma, si entra in una sfera di tecnicismo tecnologico non completamente giustificabile, all’interno della continua ricerca della famosa “latenza 0”. Considerando oltretutto che, con un monitor del genere, dovreste aggiornare l’intera postazione, perché rischiate di ritrovarvi nelle condizioni per cui il monitor è l’elemento che meno latenza produce. Anche il mouse, la tastiera, la pipeline di rendering della GPU e, ancora di più, la connessione a internet, peseranno di più da questo punto di vista.

Come sempre facciamo con i monitor gaming, abbiamo realizzato i test di latenza con lo strumento LDAT di NVIDIA, in particolare ne abbiamo utilizzato la seconda versione. Questo strumento cattura la cosiddetta latenza “click-to-photon”, ovvero l’intervallo di tempo che separa il click dal conseguente cambiamento a schermo. Il test non viene realizzato in un videogioco ma all’interno di un software che esegue una semplice transizione tra due colori, in modo da minimizzare la latenza dovuta ad altre componenti del sistema, ed accentuare quella legata proprio al monitor.

Il test rileva differenze tutto sommato trascurabili nel momento in cui si va su frequenze di aggiornamento molto alte. Come è comprensibile che sia, visto che un monitor del genere, come dicevamo poc’anzi, realizza miglioramenti soprattutto sul piano della stabilità nel tempo, e della consistenza dell’immagine in presenza di movimenti di gioco molto repentini.

Se il precedente test contempla la latenza generata da tutta la postazione di gioco, lo strumento di NVIDIA ci permette di calcolare anche la latenza dipendente dalla sola elettronica del monitor, misurando l’intervallo di tempo tra l’arrivo del segnale al monitor al momento in cui quest’ultimo riesce effettivamente ad aggiornarsi. Il ritardo, per ovvie ragioni, è inferiore.

Su una soluzione avveniristica come quella che abbiamo tra le mani ci piacerebbe testare anche il tempo di risposta GtG. Ma per quest’ultima analisi ci prendiamo ancora qualche giorno per le opportune verifiche, anche perché la differenza tra i concetti di latenza e tempo di risposta va espressa in maniera molto chiara, in modo da trasmettere correttamente il significato del risultato del test. Aggiorneremo, quindi, la nostra analisi con un ulteriore contenuto di approfondimento, contemporaneamente teorico e pratico, con altri test su una soluzione con refresh rate talmente alto.

Curva di Gamma SDR

ASUS ROG PG248QP – Nativo

Spazio Colore CIE 1931 – Coordinate cromatiche Yxy

ASUS ROG PG248QP – Nativo

. Gamut misuratoCoperturaRapporto. REC BT.709122.55%122.55%. DCI P3 D6590.34%90.34%. Adobe RGB90.85%90.85%. BT.202064.81%64.81%Misure effettuate con Calman di Portrait Displays

Abbiamo effettuato le consuete misure colorimetriche e tonali per ASUS ROG PD248QP, riscontrando un comportamento che va inquadrato in relazione al tipo di prodotto e al pubblico a cui si rivolge. In generale il comportamento è abbastanza buono, non ci troviamo davanti ad una fedeltà da primo della classe, ma per un monitor destinato precipuamente all’impiego videoludico è più importante che il dispositivo sia capace di mostrare colori brillanti e vivaci e che possa raggiungere una buona luminanza e un buon rapporto di contrasto. I risultati delle analisi sono, in tal senso, positivi e si segnala inoltre la possibilità di gestire segnali HDR seppur con un picco di luminanza di circa 400 candele e un rapporto di contrasto di oltre 1000:1, valori che possono essere incrementati impostando a livello 3 la funzionalità “Variable Backlight” : in questo modo si raggiungono quasi le 490 candele su metro quadro con un rapporto di contrasto di oltre 4000:1.

Quanto all’estetica, ROG Swift Pro PG248QP ripropone lo stile aggressivo dei prodotti del marchio, con base ergonomica e retrattile per ridurre il più possibile l’ingombro sulla scrivania. La base, infatti, può essere aperta a ventaglio oppure ripiegata su sé stessa per occupare meno spazio. Si tratta di una configurazione solida che, tra le altre cose, offre regolazioni di inclinazione, rotazione e altezza in modo da poter trovare facilmente la posizione di visione ideale. Il display è anche compatibile VESA per il montaggio a parete.

Esteticamente ROG Swift Pro PG248QP è aggressivo come ci hanno abituato le periferiche del marchio. Dietro, infatti, troviamo il logo ROG in un formato generoso con illuminazione personalizzabile tramite Armoury Crate e sincronizzabile con quella delle altre periferiche compatibili con Aura Sync. Chi ha provato altri monitor ROG, inoltre, ritroverà familiarità con gli strumenti come il tasto di scelta rapida GamePlus per poter tarare il monitor al volo in funzione del tipo di gioco che si sta giocando.

La tecnologia ASUS GameVisual, infatti, dispone di sette modalità di visualizzazione preimpostate per ottimizzare le immagini per diversi tipi di contenuti. È possibile accedere facilmente a questa funzionalità tramite un tasto di scelta rapida o tramite il menu delle impostazioni del display su schermo. Troviamo anche tecnologie di tipo Flicker-Free e Ultra-Low Blue Light per smorzare la quantità di luce blu emessa dal monitor e rendere la visione più confortevole anche durante le sessioni più lunghe e quando non si gioca.

Alla prima installazione del monitor, poi, ci troviamo al cospetto di una curiosa sorpresa. Windows 10 supporta una frequenza di aggiornamento massima di 500 Hz, motivo per cui, per poter sfruttare pienamente il monitor, occorre passare a Windows 11 e installare tutti i più recenti aggiornamenti di sistema. I 540 Hz sono disponibili su ROG Swift Pro PG248QP in modalità overclock, facilmente attivabile tramite l’OSD, e supportata dal generoso sistema di raffreddamento ideato da ASUS ROG per questa innovativa soluzione.

In definitiva, Asus ROG Swift Pro PG248QP rientra sicuramente nella categoria “si può fare”, ovvero un modo per dimostrare quale sia lo stato dell’arte nella produzione di pannelli estremamente sofisticati che possano giovare in un contesto estremamente esigente come è quello eSport. Ci ha colpito la resa cromatica di questo pannello, che ci aspettavamo più deficitaria trattandosi di un TN. Asus ROG Swift Pro PG248QP, quindi, si conferma lo stato dell’arte per il giocatore che al tempo stesso ha però sensibilità sulla resa cromatica e la qualità nella visualizzazione.

Con le sue specifiche e il suo refresh rate da 540 Hz, potrà essere apprezzato soprattutto da chi gioca in modo competitivo, come proveremo a verificare ulteriormente con la seconda parte di test che realizzeremo più avanti su questa soluzione.

Asus ROG Swift Pro PG248QP arriverà in commercio a metà novembre al prezzo di 1049 euro.

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