Author: GAMEmag
In questi giorni sta facendo molto discutere una dichiarazione di Philippe Tremblay, responsabile per gli abbonamenti di Ubisoft, il quale ha sostenuto che i giocatori “dovranno abituarsi non possedere i loro giochi“. A tal proposito ha risposto direttamente Swen Vincke, fondatore di Larian Studios, ritenendo che un futuro simile sarebbe una catastrofe sia per i giocatori che per gli sviluppatori.
Whatever the future of games looks like, content will always be king. But it’s going to be a lot harder to get good content if subscription becomes the dominant model and a select group gets to decide what goes to market and what not. Direct from developer to players is the way. https://t.co/wEUvd5adt0
— Swen Vincke @where? (@LarAtLarian) January 17, 2024
“A prescindere da come appaia il futuro dei giochi, a regnare saranno sempre i contenuti. Ma diventerebbe molto più difficile offrire buoni contenuti se le sottoscrizioni diventassero il modello dominante e fosse un piccolo gruppo a decidere cosa deve arrivare sul mercato e cosa no. Una linea diretta tra sviluppatori e giocatori è la strada da percorrere” ha scritto Vincke su X (Twitter).
Secondo il capo dello studio dietro Baldur’s Gate 3, un predominio dei servizi in abbonamento favorirebbe brutalmente solo i giochi con le più alte potenzialità di profitto, mentre le piccole produzioni o quelle rivolte a un pubblico non cosiddetto “di massa” sarebbero solo un ricordo del passato. Un rischio che forse il team di Larian sente molto più vicino rispetto ad altri studi.
Non va dimenticato, infatti, che Larian nasce dall’idea di realizzare un gioco di ruolo che rispettasse pienamente la visione degli sviluppatori. Questo è stato Divinity: Original Sin che ha quasi mandato in bancarotta la società, salvo poi essere un successo ed aver concesso allo studio di rimanere indipendente.
“Convincere un consiglio di amministrazione ad approvare un progetto alimentato solo dall’idealismo è quasi impossibile, e l’idealismo ha bisogno di spazio per esistere, anche se può portare al disastro” spiega Vincke. “Siamo già tutti dipendenti da un gruppo selezionato di piattaforme di distribuzione digitale, e la reperibilità è brutale. Se queste piattaforme dovessero passare tutte a un abbonamento, la situazione diventerebbe catastrofica“
TLDR ; you won’t find our games on a subscription service even if I respect that for many developers it presents an opportunity to make their game. I don’t have an issue with that. I just want to make sure the other ecosystem doesn’t die because it’s valuable.
— Swen Vincke @where? (@LarAtLarian) January 17, 2024
“In un mondo del genere, per definizione, la preferenza del servizio in abbonamento determinerà quali giochi verranno realizzati…fidati di me, non ti piacerebbe” ha continuato Vincke. Tuttavia, non ripudia completamente i servizi in abbonamento: “Rispetto il fatto che per molti sviluppatori rappresentino un’opportunità per realizzare il proprio gioco. Voglio solo assicurarmi che l’altro ecosistema non muoia, perché è prezioso“.
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