Xbox Game Studios: licenziati 1900 dipendenti, interessate anche Activision-Blizzard e Bethesda | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Come riportato da IGN USA, nelle ultime ore si è verificata una serie di licenziamenti negli Xbox Game Studios. Questi licenziamenti, che dovrebbero essere circa 1900 (circa il 10% dei dipendenti), hanno riguardato sia i team interni di Microsoft, sia Bethesda, sia Activision-Blizzard-King. Quest’ondata di licenziamenti in casa Xbox, che dunque non si è sottratta a ciò che è successo in altre aziende del settore, è stata accompagnata da alcune dichiarazioni ufficiali rilasciate da Phil Spencer.

“Sono passati poco più di 3 mesi da quando i team di Activision, Blizzard e King si sono unite a Microsoft. Mentre proseguiamo in questo 2024, la leadership di Microsoft Gaming e Activision-Blizzard è impegnata ad allinearsi su una strategia e un piano di esecuzione con una struttura dei costi sostenibile che sosterrà l’intera attività in crescita. Abbiamo stabilito delle priorità, identificato le aree di sovrapposizione e assicurato che siamo tutti allineati sulle migliori opportunità di crescita. Come parte di questo processo, abbiamo dovuto prendere la dolorosa decisione di ridimensionare la nostra forza lavoro nel settore del gaming di circa 1900 ruoli sui 22.000 che compongono il nostro team. Il Gaming Leadership Team e io ci impegneremo a gestire questo processo nel modo più ponderato possibile. Le persone direttamente interessate da queste riduzioni hanno svolto un ruolo importante nel successo di Activision-Blizzard, ZeniMax e degli Xbox Game Studios devono essere orgogliose di tutto ciò che hanno realizzato qui. Siamo grati per tutta la creatività, la passione e la dedizione che hanno portato ai nostri giochi, ai nostri giocatori e ai nostri colleghi.”

Ma cosa accadrà a questi dipendenti licenziati? Ce lo spiega lo stesso Phil Spencer:

“Forniremo il nostro pieno supporto a tutti coloro che verranno colpiti durante dalla transizione, comprese le indennità di licenziamento previste dalle leggi locali sul lavoro.”

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