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Spotify Accusa Apple di “estorsione” in seguito alle modifiche all’App Store

Author: Tom’s Hardware

Spotify, una delle aziende che maggiormente critica le politiche di Apple, ha attaccato, senza mezzi termini, il nuovo piano dell’azienda per adeguarsi alle normative tecnologiche dell’Unione Europea, definendolo “una completa e totale farsa”.

La controversia ruota attorno al nuovo costo di installazione dell’app di Apple, denominato “Tariffa per la Tecnologia Principale”. Secondo questa tassa, gli sviluppatori che utilizzano app store di terze parti dovranno pagare €0,50 per ogni installazione annuale dell’app dopo 1 milione di download.

In una dichiarazione pubblicata sul sito web di Spotify, l’azienda ha etichettato il nuovo costo come: “estorsione, semplice e pura”, sostenendo che Apple sta cercando di costringere gli sviluppatori a rimanere nel suo store.

Spotify ha criticato anche la commissione del 17% che Apple continuerà a trattenere dagli sviluppatori che scelgono di utilizzare sistemi di pagamento di terze parti.

Il CEO di Spotify, Daniel Ek, ha descritto la situazione come “insostenibile”, evidenziando che con la base installata di device Apple nell’UE, che si aggira intorno ai 100 milioni di dispositivi, la nuova tassa potrebbe far schizzare alle stelle i costi, potenzialmente aumentandoli di dieci volte.

In tutto questo Spotify ha annunciato i piani per introdurre il proprio sistema di pagamento in-app all’interno dell’UE, ma allo stato attuale sembra improbabile che questo sistema venga effettivamente realizzato.

In risposta alle critiche, il portavoce di Apple, Fred Sainz, ha dichiarato che l’azienda è “felice di sostenere il successo di tutti gli sviluppatori”, sottolineando che le modifiche proposte per le app nell’UE offrono ai developer nuove opzioni per distribuire app iOS e processare pagamenti. Sainz ha affermato che più del 99% degli sviluppatori pagherebbe lo stesso, se non addirittura meno, ad Apple in seguito ai nuovi termini.

L’Unione Europea ha dichiarato che risponderà alle modifiche apportate da Apple quando le nuove regole entreranno ufficialmente in vigore a marzo, dando agli sviluppatori il tempo necessario per esaminare attentamente le nuove regole.

La controversia evidenzia le crescenti tensioni tra le grandi piattaforme e gli sviluppatori di app, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sulla concorrenza nel settore delle app.

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