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ID@Xbox Digital Session: le gemme nascoste di casa Microsoft | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Le conferenze fisiche di grande portata sono diventate, tranne in occasioni eccezionali, un ricordo del passato. Attualmente, gli sviluppatori e gli editori di giochi video tendono a preferire l’organizzazione di eventi propri, mirati esclusivamente alla divulgazione di nuove uscite (un fenomeno inaugurato dai Nintendo Direct). Non sorprende, quindi, che recentemente Microsoft abbia invitato la nostra redazione a partecipare virtualmente all’ultima sessione digitale ID@Xbox, focalizzata sulle produzioni indipendenti sostenute dall’azienda, che debutteranno nel 2024. Sebbene alcuni titoli non rappresentassero una novità assoluta, essendo già noti al pubblico, l’evento è stato di fatto un’opportunità unica per rivelare dettagli significativi sul loro sviluppo, tra cui meccaniche di gioco, filmati, aggiornamenti di gameplay e date di rilascio previste. Se desiderate scoprire di più o venire a conoscenza di quattro titoli distinti: Nightscape, Botany Manor, Jump Ship e Still Wakes the Deep, questo è il luogo ideale. Vi attende un’ampia varietà di generi, adatti a tutte le età e gusti: mettetevi pure comodi e godetevi assieme a noi questa intrigante carrellata.

ID@Xbox Digital Session: le terrificanti profondità di Still Wakes the Deep

Il timore è un elemento costante delle nostre vite, non solo prevalente, ma anche essenziale – ed è per questa ragione che i media horror come film e videogiochi rimangono eternamente popolari, nonché redditizi. È pertanto impossibile ignorare l’ultima opera di The Chinese Room, gli sviluppatori sono noti per Amnesia: A Machine for Pigs, il memorabile Everybody’s Gone to the Rapture e il riflessivo Dear Esther. Solo chi non apprezza il genere potrebbe ridurre questi lavori a semplici “simulatori di passeggiata”: al contrario, sono creazioni che rimangono impresse nella memoria degli appassionati, a differenza di molte altre opere ben più acclamate ma spesso anche più dimenticabili. In Still Wakes the Deep, il contesto è esplicitamente horror, con l’inserimento di numerosi elementi di chiara matrice lovecraftiana nella realtà. Sebbene questo tema sia diventato un cliché negli ultimi anni, siamo ottimisti sulla capacità di The Chinese Room di creare qualcosa di eccezionale, come del resto hanno (quasi) sempre fatto.

Still Wakes the Deep si svolge nel 1975: il personaggio principale deve salvare la sua squadra dopo un disastro su una piattaforma petrolifera. Non riveleremo ulteriori dettagli, e in effetti ce ne sono pochi da rivelare: l’atmosfera precipiterà rapidamente in un incubo che sembra interminabile. Il gameplay renderà il giocatore completamente indifeso, senza armi né attrezzature per affrontare l’orrore, suggerendo un’avventura che si basa più sulla psicologia che sul combattimento fisico. La buona notizia è che la data di uscita su console è imminente: dal 18 giugno 2024, tutti potranno immergersi nella spirale di tragici eventi che avvilupperanno la piattaforma petrolifera sulla quale siamo intrappolati… e forse, poco dopo, trascorrere almeno una notte in bianco.

Jump Ship e la filosofia del combattimento cooperativo

Nel contesto dell’ID@Xbox Digital Session, malgrado non siano caratterizzati da un’inconfondibile creatività, Still Wakes the Deep e il qui presente Jump Ship si appropriano di dinamiche e strutture ludiche già consolidate, pur essendo state reinterpretate in maniera stimolante e potenzialmente coinvolgente. Quest’ultimo incarna l’esemplificazione di tale concetto: veicoli spaziali, conflitti interstellari, piccoli collettivi di utenti che simultaneamente personalizzano il proprio arsenale, si equipaggiano, intraprendono missioni, accumulano premi e si catapultano in nuove avventure. Questa formula è stata vista innumerevoli volte, con varie iterazioni che si intrecciano con altri generi e meccaniche. Nonostante ciò, Jump Ship riesce a farsi largo grazie a un’identità singolare, incentrata sulla collaborazione tra i giocatori piuttosto che sulla competizione. In questo gioco di sparatorie, infatti, si abbandona il concetto di arene dove squadre avversarie si affrontano ferocemente: qui l’obiettivo è collaborare per completare la missione, poiché il successo o il fallimento vengono condivisi da tutti i partecipanti.

Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, e in attesa che Keepsake Games comunichi una data di rilascio definitiva, gruppi di massimo quattro giocatori online si coordinano per portare a termine missioni nello spazio cosmico o su mondi inesplorati. Durante queste scorribande, gli eventi possiedono un ampio margine di aleatorietà: scontri dove la meccanica di tiro prevale, enigmi ambientali da decifrare, o semplicemente l’esplorazione alla ricerca di elementi cruciali. La cooperazione è l’asse portante dell’esperienza, sia per l’esigenza di azioni simultanee per attivare certi dispositivi, sia perché solo attraverso il lavoro di squadra si possono ottenere i vantaggi necessari per migliorare l’armamento, riparare l’attrezzatura e avanzare in un’avventura progettata dagli sviluppatori e ancora sconosciuta. Riguardo a quest’ultima, si attendono ulteriori dettagli, ma Jump Ship si presenta già come un titolo efficace e divertente, pur lasciando in sospeso alcuni interrogativi sulla varietà e la ripetitività delle missioni, sulla frequenza degli aggiornamenti e sul supporto di miglioramenti e collezionabili che mantengano alto l’interesse. Se tali aspetti non saranno adeguatamente curati, il gioco potrebbe non godere di una lunga durata; la speranza è che tutte queste preoccupazioni legittime vengano man mano dissipate nel tempo.

Risolviamo misteri coltivando l’avventura in Botany Manor

Botany Manor si propone come un’esperienza ludica dove l’interazione con enigmi ambientali e contestuali abbraccia la scoperta di una residenza britannica del diciannovesimo secolo, meticolosamente ricostruita con un occhio di riguardo per ogni minuzia. La figura centrale del gioco, Arabella Greene, si è allontanata dalla vita pubblica dopo un percorso professionale di rilievo nel campo della botanica, periodo durante il quale ha raccolto dati (e sementi) preziosi su specie vegetali esotiche, insolite o particolarmente esigenti nella cura. Il ritiro dalla vita pubblica si presenta come l’opportunità ideale per Arabella di applicare, con pacatezza e tranquillità, le competenze acquisite nel corso degli anni. Pace e quiete sono i principi fondamentali di Botany Manor, come si può intuire anche da un assaggio della colonna sonora del gioco. Arabella trascorre le sue giornate immersa in un’atmosfera distesa, circondata da piante e da una solitudine tipicamente britannica, e i giocatori avranno l’opportunità di unirsi a lei a partire dal 9 aprile 2024, data in cui il gioco sarà ufficialmente disponibile.

Il fulcro essenziale del titolo è incentrato sulla cura delle piante e sulla gestione degli spazi della residenza, proponendo un’esperienza di gioco profondamente distensiva, dove l’importante non è tanto il raggiungimento di obiettivi specifici, quanto lo stato d’animo con cui si affrontano; senza fretta, senza pressioni, con la spiegazione di ogni singola attività che potremo intraprendere a portata di mano. I giocatori si cimenteranno nella ricerca di semi, nella cura delle piante, nella compilazione di erbari; ma anche nell’esplorazione di nuove informazioni relative alla vita passata di Arabella e ai motivi che l’hanno portata a risiedere in questi luoghi. Il collezionismo gioca un ruolo significativo – come accadeva in Animal Crossing – con una varietà di oggetti da scoprire, raccogliere e catalogare. Resta da vedere quale sarà l’ampiezza dei contenuti proposti da Botany Manor e la durata dell’avventura principale, poiché il pericolo della monotonia si cela sempre dietro l’angolo.

Nightscape: una magica odissea al chiaro di luna

Se dovessimo indicare il titolo più intrigante tra quelli presentati all’ultimo evento ID@Xbox, la nostra scelta cadrebbe su Nightscape. Senza voler sminuire affatto gli altri titoli coinvolti nella dimostrazione, che possiedono le loro peculiarità distintive, le atmosfere e la trama dell’opera concepita dal team indipendente Mezan Studios, con base in Qatar, hanno suscitato un’immediata e profonda attrazione. Il gioco si ispira a Journey, un’opera contemporanea ammirevole che tutti dovrebbero aver quantomeno sentito nominare, e ci immerge in un universo enigmatico e incantato, dove si vive un’avventura prevalentemente solitaria, interagendo con forze connesse alla luce delle stelle. Layla, trasportata suo malgrado in un mondo arabeggiante dalle sfumature oniriche, è chiamata a realizzare il suo destino e a restaurare le costellazioni nel cielo, dopo un evento catastrofico noto come la caduta degli astri. Ogni costellazione recuperata lungo il cammino le conferisce nuove abilità, che la sostengono nell’avventura, in un ciclo benefico che amplia meccaniche già consolidate (nuove abilità, accesso a zone inesplorate, avversari progressivamente più forti, e così via, in maniera assai fluida).

Se l’atmosfera rappresenta l’elemento cardine di Nightscape (pur essendo significativo anche negli altri giochi mostrati durante la sessione digitale ID@Xbox), gli aspetti che conferiscono originalità al gameplay sono la capacità di utilizzare i poteri delle costellazioni per alterare l’ambiente e confrontarsi con i nemici: all’inizio, in quello che è fondamentalmente un’avventura in 2.5D, Layla ha poche azioni disponibili oltre a saltare e procedere; ma col tempo, l’arsenale si espande, e le stelle intervengono in suo soccorso in risposta alle varie esigenze del percorso. La versione del gioco mostrata è ancora preliminare, e non è stata ancora fissata una data di uscita – speriamo tuttavia che sia nel 2024, anche perché Nightscape appare già visivamente raffinato. L’unico difetto percepibile, per quanto limitato sia stato l’assaggio, sembra essere un livello di difficoltà piuttosto basso e una certa linearità nella progressione; ma è possibile che la demo fosse intenzionalmente progettata per “apprezzare” l’ambientazione più che l’azione e l’avanzamento. Vedremo come si svilupperanno le cose, nel frattempo la produzione firmata Mezan Studios merita decisamente di essere inclusa nella lista dei giochi da attendere con maggior trepidazione.

Tutti i titoli presentati nel corso della ID@Xbox Digital Session presentano diversi aspetti interessanti, per un motivo o per un altro: trattandosi di giochi ancora in fase di sviluppo e rifinitura, per qualcuno i prossimi mesi potrebbero essere forieri di modifiche anche significative, ma è indubbio che ciascuno di essi sia pensato per un target ben specifico e che gli estimatori delle rispettive categorie potranno trovare gustoso pane per i loro denti. Restate sintonizzati per i nostri approfondimenti, perché avremo modo di riparlarne con maggior cognizione di causa nell’immediato futuro.

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