Author: Hardware Upgrade
La navicella spaziale Boeing CST-100 Starliner non ha avuto sicuramente uno sviluppo lineare. In ritardo rispetto alla concorrenza (SpaceX con Crew Dragon con il primo volo con equipaggio che è stato nel 2020) di diversi anni nonostante un budget più elevato ha attualmente all’attivo due prove senza equipaggio (OFT-1 e OFT-2) che si sono svolte con alcuni problemi più o meno gravi. La NASA e la società statunitense hanno lavorato a lungo per arrivare al test con equipaggio, chiamato CFT-1 (Crew Flight Test), ma anche qui non sono mancati i problemi.
Inizialmente il test era stato programmato non prima di marzo 2024 ma varie problematiche e disponibilità di posti bordo della Stazione Spaziale Internazionale ha visto prima un rinvio a inizio maggio, poi ulteriormente posticipato. Il primo problema era legato a una valvola del secondo stadio del razzo spaziale ULA Atlas V che ha costretto a programmare il lancio a non prima dell’11 maggio, poi spostato al 18 maggio. Quando sembrava tutto pronto per il lancio della capsula Boeing CST-100 Starliner è stata rilevata una perdita di elio nella zona del modulo di servizio che ha portato un’ulteriore rinvio al 21 maggio.
Il primo volo con equipaggio della navicella (con a bordo gli astronauti NASA Butch Wilmore e Suni Williams) non ha però pace. A pochi giorni dal 21 maggio è stato annunciato un nuovo rinvio, questa volta per le 21:09 del 25 maggio (ora italiana). Trattandosi di un volo con equipaggio su hardware relativamente nuovo non c’è uno storico ricco di dati e questo comporta la massima precauzione per evitare rischi inutili.
Secondo quanto riportato dall’agenzia spaziale e dai partner commerciali, il tempo aggiuntivo richiesto è necessario per valutare la risoluzione della perdita di elio del modulo di servizio di Boeing CST-100 Starliner che si trova in una zona vicino a uno dei propulsori per il mantenimento dell’assetto.
Il 15 maggio sono stati eseguiti dei test di pressione che hanno mostrato come la perdita sia stabile e non sarebbe un rischio reale durante il volo. Il resto del sistema invece non presenta problemi particolari. Boeing sta lavorando per permettere di avere procedure operative che potrebbero essere impiegate durante la missione così che le prestazioni siano sempre ottimali oltre a garantire la ridondanza.
Attualmente sia il razzo spaziale ULA Atlas V che la capsula Boeing CST-100 Starliner sono all’interno della Vertical Integration Facility dello Space Launch Complex-41 alla Cape Canaveral Space Force Station in Florida. Non resta che attendere quindi il 25 maggio, sperando che questa sia la “volta buona” per veder volare la seconda capsula statunitense dedicata agli equipaggi diretti in LEO (e in particolare verso la ISS).
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