Author: GAMEmag
Rilasciato lo scorso marzo, Alone in the Dark è il reboot dell’omonimo titolo del 1992 ideato da Frédérick Raynal (Little Big Adventure), un gioco che ha rivoluzionato il genere horror trasponendolo per la prima volta in un ambiente 3D. Il franchise di Alone in the Dark ha visto molti alti e bassi nel corso degli anni ma, secondo la critica, la sua ultima iterazione è probabilmente uno dei punti più bassi toccati dalla serie. Arriva così l’annuncio di Pieces Interactive: lo studio responsabile del suddetto reboot chiude i battenti, su decisione di Embracer Group.
Pieces Interactive chiude dopo 17 anni di attività
Come riporta IGN US, il sito web di Pieces Interactive è stato aggiornato poche ore fa con un ‘annuncio’ che riporta la chiusura della software house. Di fatto non c’è stato un vero e proprio annuncio e la compagnia si è limitata ad aggiornare la home page del suo sito con un’immagine che riporta il seguente messaggio: “2007-2024. Grazie per aver giocato con noi”.
Sulla stessa pagina web è possibile ripercorrere in breve la storia di Pieces. Fondata nel 2007, nel corso degli ultimi 17 anni la compagnia ha realizzato più di 10 giochi per PC, console e dispositivi mobile, tra IP proprietarie – Puzzlegeddon, Fret Nice, Leviathan Warships, Robo Surf e Kill to Collect – e progetti di terze parti, come Magicka e Titan Quest. Pieces ha infatti collaborato con alcuni grandi produttori dell’industria, come Paradox, Koei Tecmo, Arrowhead e Koch Media.
A proposito di Titan Quest, i lavori su quest’ultimo franchise hanno portato all’acquisizione della società da parte di Embracer Group nel 2017. Alone in the Dark è stato il primo grande progetto di Pieces, ma la sua accoglienza da parte di critica e pubblico è stata alquanto tiepida: al momento, il reboot del survival horror ha un punteggio di 63 su 100 su Metacritic, su una base di 77 recensioni.
I deludenti risultati commerciali di Alone in the Dark hanno portato alla dura decisione di Embracer. Nel suo ultimo report finanziario, il gruppo svedese ha dichiarato che sia il titolo di Pieces che Outcast: A New Beginning, di Appeal Studios, hanno avuto una “performance più debole del previsto” e che le loro vendite non hanno soddisfatto le aspettative del publisher.
Non è il primo ‘flop’ di Embracer. A marzo, la compagnia ha annunciato la cessione della sua quota di maggioranza in Saber Interactive, società che incorpora a sua volta diversi studi di sviluppo. Fortunatamente, le produzioni tripla-A in lavorazione presso gli studi di Saber continueranno ad andare avanti, come confermato dal CCO Tim Willits, ex Studio Director di id Software.
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