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Instax Wide 400: ‘born to be Wide’

Author: Hardware Upgrade

Le fotocamere istantanee sono oggi uno dei pilastri di Fujifilm a livello mondiale. Il loro successo testimonia come sia ancora importante per le persone poter ‘maneggiare‘ una foto, avere un ricordo tangibile e soprattutto unico. Un tema molto importante anche alla luce dell’attuale tendenza dei cameraphone che sfruttano l’intelligenza artificiale per alterare, a volte in modo molto importante e discutibile, i nostri scatti.

Una persona può essere rimossa da un ricordo grazie a un colpo di gomma magica e altrettanto magicamente ci si può ritrovare tutti sorridenti in una foto di gruppo anche se qualcuno quel sorriso non aveva proprio voglia di mostrarlo.

Instax Wide 400: istantanea analogica per scatti irripetibili

Le fotocamere istantanee sono all’opposto di questa concezione e ci immergono invece nel mondo dell’imperfezione, dell’istante unico e irripetibile che viene fissato sulla pellicola così com’è.
A ben 15 anni dal lancio del modello precedente, ora Fujifilm ha deciso di rinnovare la sua istantanea più grande, lanciando Instax Wide 400.

La pellicola ‘larga’ raddoppia l’area fotografica rispetto al formato Mini e ne offre il 50% in più rispetto al formato Square. Tutti i formati, derivano infatti da un rotolo largo 62mm (che risulta essere poi l’altezza di tutti i fotogrammi) e vengono tagliati a 46mm, 62mm e 99mm per ottenere le tre diverse pellicole a sviluppo istantaneo.

Con le pellicole Wide si scattano quindi foto istantanee in formato 99x62mm, abbastanza vicino ai piccoli formati stampabili con le normali pellicole. Per qualunque progetto che abbia bisogno di un po’ di spazio Instax Wide è quindi quello preferibile tra le istantanee.

La nuova Instax Wide 400 abbandona le forme molto arrotondate del modello precedente e adotta invece un design maggiormente squadrato, con un’importante novità ergonomica (a detta di molti no ndel tutto riuscita): lo spostamento del mirino sopra l’impugnatura (nel modello precedente invece sporgeva dal lato opposto). Il tasto di scatto non cambia posizione e rimane sopra l’impugnatura in una superficie inclinata.

L’accensione della fotocamera avviene ruotando l’obiettivo, che può essere posizionato su due distanze di messa a fuoco: da 0,9 a 3 metri e da 3 metri all’infinito. Per gli scatti più ravvicinati in confezione è fornita una lente macro che può essere agganciata tramite un sistema con due linguette di plastica che fa scendere la distanza di messa a fuoco minima a 40 centimetri. In più integra un piccolo specchietto, tradendo che è un aggiuntivo ottico pensato in primis per i selfie (a meno che non lo facciate fare a Victor Wembanyama). L’aggiuntivo ottico è molto interessante, ma temo sia facilmente smarribile.

Lo ricordiamo, Instax Wide 400 è una fotocamera istantanea completamente analogica con esposizione automatica e controllo automatico del flash. Interessante l’integrazione di un self-timer per gli autoscatti, con un conto alla rovescia ben visibile grazie alla corona di LED che si spengono in sequenza. Inoltre il tempo dell’autoscatto è impostabile a piacere: la rotazione completa del comando porta a 10 secondi prima dello scatto, ma è possibile fermarsi anche su posizioni intermedie.

Mossa piccola, ma geniale, il cordino da polso integra due piedini angolati, che possono essere inseriti sotto la fotocamera e offrire due angolazioni di scatto, per autoscatti appoggiando la fotocamera su una superficie e senza dover richiedere il treppiedi. In ogni caso, alla bisogna, sotto l’impugnatura è presente il foro filettato per treppiedi.

La fotocamera istantanea instax Wide 400 by Fujifilm sarà disponibile a un prezzo al dettaglio suggerito 159,99 IVA inclusa da metà luglio 2024 nella nuova livrea verde salvia.

No Ball Games di Enrico Rassu

Proprio l’istantaneità e l’irripetibilità ha portato l’artista Enrico Rassu a utilizzare Instax Wide (in quel caso la ‘vecchia’ Wide 300) per un particolare progetto fotografico. Un progetto sull’unicità di ogni persona e sulla necessità di lasciare esprimere ciascuno per quello che è.

No Ball Games” è il filo conduttore del progetto. Il titolo, ispirato ai cartelli tipici delle case popolari di Londra che vietano di giocare a palla, è scelto da Enrico per esprimere una filosofia di vita che gli appartiene: avere il coraggio di essere sé stessi e di costruire la propria strada, nonostante la società ci induca a seguire percorsi predefiniti. Che siano amici, conoscenti, artisti o persone incontrate e poi perse di vista, il libro raccoglie 130 immagini, foto istantanee, che mostrano la realtà di chi ha deciso di creare le proprie regole, rivoluzionando il proprio spazio.

In questi anni Enrico ha lavorato in diverse parti del mondo, spesso a fianco di artisti del mondo musicale e accanto alle varie fotografie riprese ‘per lavoro’ con fotocamere digitali o a pellicola ha voluto raccogliere una serie di scatti ‘per sé’ sfruttando il formato istantaneo, proprio a suggellare l’unicità di ogni persona e di ogni incontro.

All’Art Studio Finestreria di Milano , fino a domani è possibile dare uno sguardo agli scatti di Rassu, ma non solo, si tratta di una vera e propria mostra evento con proiezioni e DJ set, che coinvolge un intero collettivo giovanile di artisti.

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