Author: Hardware Upgrade
Lo scorso 7 giugno Gary McKay, direttore generale di BioWare Studio e produttore esecutivo di Dragon Age, ha reso noto che il prossimo capitolo della saga, inizialmente conosciuto come Dradwolf, avrebbe cambiato il nome in The Veilguard. In una recente intervista con Game Informer, gli sviluppatori hanno spiegato le ragioni di questo cambio.
A parlare sono stati Corinne Busche e John Epler, rispettivamente game director e creative director di Dragon Age: The Veilguard. Il motivo che ha spinto il team a rivedere il titolo del nuovo RPG è stata la filosofia dietro il gioco, incentrata sul lavoro di squadra e sui compagni di avventura piuttosto che unicamente sul protagonista della storia.
“Prima di tutto, direi che questi giochi riflettono il team che li realizza e, come parte di ciò, significa che impariamo molto sul cuore e l’anima che muove il titolo mentre lo sviluppiamo. Ben presto abbiamo imparato e realizzato che in assoluto il cuore pulsante di questo titolo erano i compagni profondamente diversi [tra loro]” ha spiegato Busche. “Ci siamo resi conto che avevamo bisogno di un titolo che rappresentasse esattamente ciò di cui tratta il gioco“.
“Voglio essere chiara: adoro Solas –ovvero il Dreadwolf al quale si ispirava il titolo originale – e svolge un ruolo importante nel gioco, ma questo non è un titolo su Solas. Quindi tutte le cose che abbiamo fatto, cercando di catturare questa esperienza autentica, ci hanno fatto capire che il titolo aveva davvero bisogno di cambiare“.
“Solas ne è ancora una figura centrale” ha aggiunto Epler. “È ancora un personaggio significativo. Ma in realtà l’attenzione si sposta sulla squadra. Riguarda le persone che recluti. Si tratta di fermare la fine del mondo con questo gruppo di specialisti, questi personaggi incredibilmente interessanti e diversificati che recluti nella tua squadra“.
Infine, è intervenuto nuovamente Gary McKay, spiegando che “Dreadwolf” sarebbe stato rappresentativo di un solo personaggio, ragione per cui un cambio di nome è stato quasi dettato dal gioco stesso. La scelta, infatti, è arrivata in seguito allo sviluppo dopo aver analizzato approfonditamente ciò che era stato realizzato per il gioco.
McKay ha spiegato che i “compagni” avranno storie profonde, motivazioni diverse per intraprendere l’avventura e che le scelte influenzeranno l’andamento della trama. In sintesi, gli alleati sono parte integrante anche del gameplay, ragione per cui il team ha sentito la necessità di un titolo che meglio riflettesse la vera essenza di questo prodotto: il gioco di squadra.
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