Author: GAMEmag
Nel 2002, un gruppo di cinque italiani fece notizia in quanto sarebbero stati la prima azienda nel paese a sviluppare un gioco per la allora popolare console portatile di Nintendo, il Game Boy Advance. Con poche centinaia di euro e alcuni computer, avviarono i lavori sul progetto. Non avevano esperienza nel creare videogiochi e mancava loro persino un programmatore. Tutto ciò che avevano era l’amore per i videogiochi, una comune avversione per i capi e un ottimismo sconfinato.
Per i successivi due anni, il gruppo lavorò senza sosta. Fu un periodo faticoso, ma questi ragazzi erano determinati a creare un gioco ambizioso con caratteristiche complesse. Il suo nome era Kien, un platform d’azione che ha visto la luce solo quest’anno, quando la maggior parte del team originale aveva ormai abbandonato il progetto. Solo un membro del gruppo iniziale è rimasto: il game designer Fabio Belsanti, che non ha mai perso fiducia nel progetto.
In Kien i giocatori possono scegliere fra due personaggi, un guerriero e una sacerdotessa. Si tratta di un gioco con un elevato livello di difficoltà, che per certi versi ricorda Dark Souls, e che riporta in auge il fascino dei giochi di una volta, a partire dal peculiare stile visivo. Kien era già stato completato anni fa e diversi editori avevano espresso interesse. Tuttavia, le cose cambiarono per Belsanti dopo che il produttore scelto condusse un’analisi di mercato che determinò che il suo gioco era troppo rischioso. All’epoca, la produzione di ogni cartuccia per Game Boy costava 15 dollari.
“Il capitale necessario solo per stampare le copie iniziali era scoraggiante, specialmente dato che le possibilità di successo commerciale erano basse, basandosi sulle tendenze del settore all’epoca,” dice Belsanti nell’intervista al Guardian che sta facendo conoscere Kien in giro per il mondo.
Mentre Kien non faceva progressi nello sviluppo, la società fondata da Belsanti, AgeOfGames, dovette trovare un modo per sopravvivere. “Il sistema capitalista è una macchina da carne spietata,” dice, “alla quale mi sono adattato per necessità, ma non mi piace.” La compagnia trovò una nicchia nei giochi educativi. Uno dei loro più grandi successi finora è stato ScacciaRischi, un gioco platform sviluppato per l’INAIL Direzione regionale Puglia e dall’Assessorato alla promozione della salute della Regione Puglia, come si può leggere sul sito ufficiale.
Negli ultimi cinque anni, un boom nella scena dei giochi retrò ha rinvigorito l’interesse per l’hardware di una volta e i giochi rari, che possono raggiungere prezzi elevati sul mercato dei collezionisti. Non solo i costi di produzione delle cartucce per Game Boy Advance sono diminuiti, ma sono anche emerse aziende pronte a produrre questo tipo di giochi. Il nuovo produttore di Kien, Incube8, è specializzato nella produzione di giochi per console classiche e sta sostenendo Kien. Il gioco è ora venduto in una cartuccia grigia traslucida accattivante e si può acquistare qui per 59 dollari.
Allo stesso tempo, AgeOfGames sta già lavorando a un successore spirituale. Tutto dipenderà dal successo del primo capitolo, ma Belsanti spera che il pubblico riconosca il valore di un gioco come Kien, anche se non ha grafica avanzata o funzioni sofisticate.
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