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ALDR e ACAD due strategie diverse ma vincenti

Dopo alcune batoste subite (vedi SYBX) abbiamo finalmente avuto soddisfazioni con due dei nostri long che da anni avevamo in portafoglio. Ovviamente mi riferisco ad $ACAD e ad $ALDR.

Mentre per la prima la stragegia long non è ancora chiusa per la seconda a breve sarà chiusa la posizione. Oggi faremo il punto velocemente sopratutto per rispondere a qualche amico long come noi sul titolo, che ha le idee confuse.

$ACAD dopo vari sali e scendi e dopo alcune notizie belle e altre un po’ meno ha brekkato al rialzo rompendo il grafico.

ACAD ACADIA Pharmaceuticals Inc. daily Stock Chart

Come potete vedere siamo passati dalla zona 25$ agli attuali 40$ toccando anche i max in zona 45$. Ma cosa è successo ?. L’azienda aveva in programma i dati ad interim dello studio di fase 3 in corso in pazienti con alzheimer che soffrono di psicosi. Come sappiamo il farmaco “Piva” è attualmente approvato in pazienti con psicosi ma malati di parkinson.

Ma cosa è successo ?. Per dirla facile chi ha condotto l’analisi dei dati ha visto che il farmaco è andato al di la’ di ogni più rosea aspettativa e quando un braccio rispetto al placebo va molto bene esiste la possibilità remota che lo studio venga interrotto per alta significatività statistica. Nel protocollo dello studio a valori inferiori di p-value di 0.0033 scattava immediatamente lo stop allo studio.

Chi conosce il mondo biotech sa perfettamente che questa è la notizia che ogni investitore sogna la notte e qualche volta accade. Che cosa comporterà per l’azienda?. Tutto l’iter verso una futura approvazione, anche in questa indicazione, verrà velocizzato molto più rapidamente e inoltre il farmaco acquista quella forza che forse un po’ mancava verso la comunità scientifica. Anche quei medici scettici che magari non prescrivevano il farmaco ora potrebbero essere più convinti della bontà di questo farmaco.

Detto questo ho letto alcuni commenti dei soliti noti su twitter, ma sinceramente poco importa, i fatti parlano chiaro. Gli analisti si sono subito mossi alzando i target tra i 50 e 60$ questo perchè?. Questa indicazione ha una popolazione maggiore rispetto ai pazienti con PDP. Il farmaco potrebbe essere approvato già nel 2020 e già nel 2021 il picco di vendite può essere sopra i 2B l’anno.

Come spesso accade dopo una notizia del genere l’azienda approfitta per emettere azioni e così è stato. In particolare la holding Baker Bros che aveva già una valangata di azioni ne ha approfittato per acquistare a 40$ 1,5M di azioni per circa 62.5 M di $. Attualmente possiede 37M di azioni….. Ovviamente l’emissione azioni è già stata chiusa portando $287.5 M di $ nelle casse dell’azienda che si vanno a sommare al cash presente che era di circa 410M di $.

Detto questo alla luce di questa notizia l’attuale market cap è bassa. Ovviamente ognuno di noi decida con la propria testa cosa fare delle proprie azioni ma ci sono tutti i presupposti armandoci di pazienza di vedere le cifre indicate dagli analisti. Baker Bros ha tutto l’interesse a vendere l’azienda a certi prezzi, incrementando a 40$ a fatto chiaramente capire che non regalerà le proprie azioni a 4 soldi.

Vediamo adesso ad $ALDR. Si è verificato quello che anni fa avevo pronosticato ovvero che ALDR era l’unica azienda non big che aveva un vaccino per l’emicrania e come tale sarebbe prima o poi stata acquistata da qualche big che in pipeline non aveva un farmaco simile.

Non abbiamo preso quanto era nei nostri progetti per una serie di motivi che abbiamo analizzato in vari articoli, quindi ormai è inutile tornare indietro.

ALDR Alder BioPharmaceuticals, Inc. daily Stock Chart

Come vedete la quotazione è passata dai 10$ agli attuali 18$. Siamo lontani da valori raggiunti in passato ma come dicevo prima nel corso degli anni l’azienda ha avuto diversi problemi. Ma vediamo che tipo di opa è stata lanciata.

In base ai termini dell’accordo, Lundbeck avvierà un’offerta pubblica per tutte le azioni in circolazione di Alder, in base alle quali agli azionisti di Alder verrà offerto un pagamento anticipato di 18,00 USD per azione in contanti, insieme a un diritto di valore contingente non negoziabile (CVR) che dà loro diritto a ulteriori 2,00 USD per azione previa approvazione di eptinezumab da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), che rappresenta un corrispettivo potenziale totale di 20,00 USD per azione.

Mentre in america l’approvazione è prevista il 21 Febbraio 2020 in europa siamo ancora lontani perchè verrà depositata richiesta di approvazione nel 2020.

Detto questo noi azionisti non dovremmo fare niente di solito arriva una comunicazione da parte della propria banca dove viene ufficializzato questa futura transazione.

Concludendo. Mentre per ALDR non resta altro da dire per ACAD occorre seguire sempre il titolo e occorre armarsi di tanta pazienza. Chi ha incassato ha fatto bene, e può guardare ad altro, chi deciderà di tenere ha i suoi buoni motivi per farlo. A voi.

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Economia

La complementare in un cono d’ombra

Gli ultimi dati statistici resi noti dalla Covip, riferiti a giugno 2019, danno un quadro complessivo soddisfacente della previdenza complementare italiana.A metà del 2019, il numero complessivo degli iscritti è di circa 8,120 milioni mentre il patrimonio, sempre a giugno 2019, ammonta a 174,7 miliardi di euro.

Anche i rendimenti non sono andati complessivamente male Nel primo semestre del 2019 i mercati finanziari hanno registrato buoni recuperi dopo un 2018 non proprio brillante. Se guardiamo nel lungo periodo, perchè questo è l’orizzonte temporale che si deve tenere sotto osservazione, nel periodo decennale da inizio 2009 a fine dicembre 2018, il rendimento medio è stato del 3,93% Nello stesso periodo, la rivalutazione media annua composta del TFR è stata pari al 2 per cento.I sindacati da parte loro nell’ultimo incontro con il presidente dei Consiglio hanno chiesto misure per il rilancio della complementare, cui ovviamente è stato risposto, grosso modo che non ci sono problemi. Inoltre si fanno sempre più fitti i seminari, incontri simposi per l’utilizzo di una buona parte del 174 miliardi di patrimonio per investimenti in economia reale ( in Italia) e per il rilancio delle PMI.Di fronte a questo scenario molto promettente, di fronte alla acclarata indispensabilità di una pensione integrativa, come dimostrano i recenti vari dei PEPP e della IORP 2, la sensazione che si ha, quella “percepita” è che il secondo pilastro sia finito in un cono d’ombra, e che vive una fase di stagnazione come se si fosse entrati in una morta gora, da cui sarà difficile poterne uscire. Non basteranno le attuali iniziative di Edufin rivolta all’educazione previdenziale e finanziaria, né la riproposizione di un nuovo semestre di silenzio assenso a far ridecollare la seconda gamba delle pensioni.I fattori che hanno determinato questo insieme di “percepito” distante dalla reale situazione, sono molteplici.Partiamo dal silenzio assenso. Già quando fu sperimentata nel 2007, mi sembra che fosse ministro del lavoro C. Damiano, gli iscritti raccolti con questa modalità furono 70.000, cioè niente, mentre la maggior parte si affrettò a dichiarare che voleva mantenere il suo Tfr. A riprova di ciò c’è il fatto che dopo tanti anni di lotta, anche nel pubblico impiego si è ottenuto di poter utilizzare lo stesso istituto. Ma dal 2017 ad oggi, né dai sindacati, né dai datori di lavoro, né dall’Aran che deve individuare i criteri applicativi, sono venuti segnali di alcun tipo.Un’altra scommessa sostanzialmente persa è quella delle adesioni contrattuali. Consiste nell’adesione automatica ad un fondo di categoria per tutti i lavoratori a cui si applica un determinato CCNL, mediante il quale solo l’azienda si obbliga al versamento di un contributo.Il lavoratore viceversa non ha nessun obbligo di versamento di un contributo a suo carico né del Tfr. Il fine è quello di trasformare questo tipo di iscrizione che è parziale, in una adesione piena che comporta il versamento anche del contributo a carico del dipendente e del versamento delle quote future del Tfr. Allo stato attuale sono pochi i lavoratori che hanno scelto l’adesione completa e tutta l’operazione rischia di divenire solo un costo per i Fondi pensione.Infine c’è la gestione finanziaria, che è molto importante. Abbiamo detto prima che i risultati del primo semestre sono positivi. Ma ora l’aria sta nuovamente cambiando, e molti temono che un’altra guerra dei dazi commerciali mieterà ancora molte vittime. Con la discesa dello spread le obbligazioni sono sempre un’opzione interessante, anche se attualmente hanno dei rendimenti negativi. Secondo ekonomia.it “Obbligazioni a rendimento negativo possono rappresentare, a conti fatti, l’unica opportunità di investimento o quella meno rischiosa in momenti di forte volatilità. I fondi pensione, che ragionano in ottiche di lungo periodo, inseriscono una parte obbligazionaria per garantire adeguati livelli di diversificazione dei propri portafogli.”

L’investimento nell’economia reale (italiana) non è un ostacolo per le adesioni. Tutti sono favorevoli a che i capitali vengano investiti in Italia anzicchè all’estero. Ma se così non è significa qualcosa, a prescindere che le società italiane quotate in borsa sono poche, rispetto ad altre economie avanzate e il finanziamento alle PMI nonostante tutti i vari strumenti escogitati, dai mini bond di Monti in poi fino ai PIR, piani individuali di investimento, non hanno mai prodotti risultati apprezzabili. I fondi vogliono garanzie e queste può darle solo la Cassa Depositi e prestiti che alternativamente, a secondo del quadro politico, considera la complementare favorevolmente, in maniera agnostica o contraria. Nella composizione del nuovo governo c’è il sottosegretario Baretta che in passato si è speso molto sull’argomentoQuello che impatta maggiormente e contribuisce a posizionare la complementare in un cono d’ombra sono i provvedimenti del precedente governo e la filosofia che li sottende. Parliamo del reddito di cittadinanza e di quota 100 ed i provvedimenti collegati, come il riscatto dei periodi non lavorati e il riscatto laurea low cost.Questi due ultimi provvedimenti, di cui si discute come allargare la platea, sono dei provvedimenti atti a costruire un’anzianità contributiva a chi altrimenti non potrebbe raggiungere il diritto alla pensione. Il che è cosa buona e giusta. Poi si intravede una sorta di inversione di tendenza rispetto al welfare, anche se il governo non ha detto e maggiormente, fatto niente di diverso dai precedenti esecutivi, ma si sente prevalere la tendenza alla fiscalizzazione degli oneri. Cioè invece di attribuire parte dei costi del welfare sui singoli, lo Stato tenda a riassumerli a sé. Cosa buona anche questa. Di fronte ad una forte ripresa economica, non ci sarebbe nessun problema. Ma poiché questa ripresa, se ci sarà, avrà tempi molto lunghi, qualcuno poi dovrà pagare e non certamente mettendo delle tasse sulle merendine ( idea che fra l’altro è già stata bocciata).Ma se anche tutto questo fosse realizzato, non basterebbe a cancellare la bontà della complementare. Perché, voglio ricordare che i riscatti previsti dal DL 4/19 sono determinanti per raggiungere il diritto, cioè i 20 anni di lavoro, ma per l’ammontare della pensione occorre comunque una pensione aggiuntiva se si vuole un importo adeguato.

Camillo Linguella

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Battleplan: INVERSO FTSE MIB Future 23 Settembre 2019

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Banca CARIGE: inizio della fine oppure fine della passione?

Mi sarei anche esentato nel commentare l’ennesimo salvataggio di Carige, poi alcuni lettori mi hanno chiesto cosa ne pensavo, se finalmente potevamo considerare Carige “fuori dal guado” e se Carige finalmente poteva essere considerata di nuovo una banca “normale”.Vediamo in sintesi che è successo.Tanto per cominciare…iniziamo dalla fine.

PER ORA il fallimento è scongiurato. Le azioni in borsa sono crollate a 0,0015 euro, il che porta la capitalizzazione della banca ligure a meno di 100 milioni di euro. Un pugno di mosche che non è nemmeno paritetico al valore di mercato della sede di Genova della banca. Ma adesso qualcosa di nuovo è in arrivo. Nulla di definitivo ma una vera rivoluzione, quella si, portata da un nuovo (ennesino) aumento di capitale che verrà sottoscritto dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) per 238,8 milioni di euro, dallo Schema volontario di intervento del Fitd (Svi) per 313,2 milioni, dalla Cassa centrale banca – Credito cooperativo italiano (Ccb) per 63 milioni, mentre 85 milioni verranno dagli attuali azionisti in proporzione alla percentuale di capitale detenuta.Ma non basta, in aggiunta di saranno warrant e sopratutto un nuovo prestito subordinato classificabile come strumento di capitale Tier2 per 200 milioni.Un grafico renderà tutto più comprensibile.

Cavolo, una bella montagna di soldi nuovamente spesi dal sistema. Si, bisognava farlo perché Carige è un grande banca con effetti di tipo sistemico.Questo pensa la gente. Ma siete sicuri che sia così?

(…) La Carige è una banca dall’impatto sistemico? No, lo ammettono gli stessi commissari che stanno gestendo la sua crisi. Lo era la Banca dell’Etruria? O le altre banchette del Centro Italia? Lo erano la Banca Popolare di Vicenza o Veneto Banca? No, nessuna di loro. Eppure il sistema Italia, diciamo così, dai risparmiatori ai contribuenti, ha gettato fior di miliardi nel tentativo di salvarle. Si sono svenate le banche sane con il Fondo interbancario, è stato inventato il fondo Atlante che ha fatto perdere una quantità di quattrini anche alle Fondazioni bancarie, infine è intervenuto il governo: cinque miliardi di euro più undici miliardi di garanzie, a fronte delle quali ci sono i due euro, uno per ciascuna banca veneta, pagati da Intesa Sanpaolo che aveva già di suo una posizione egemone nel Veneto. (…) [Source]

Ecco, quindi forse Carige non era così sistemica, molto complicata sarebbe stata la posizione dei dipendenti anche se poi, in caso di liquidazione, uno “spezzatino” avrebbe potuto anche tutelare chi lavora. Intanto però i numeri sono chiari.

(…) Nel bilancio chiuso in data 25 giugno 2019, riporta Il Sole 24 Ore, si sottolinea che Carige “ha conseguito nel trascorso esercizio un’ulteriore perdita e il patrimonio netto della partecipata si è ridotto dal 2,14 miliardi a 1,64 miliardi”, il che ha “determinato un decremento della quota di patrimonio netto posseduta al 31 dicembre 2018, ammontante a 453,8 milioni” e di quella del bilancio consolidato per 482,1 milioni. Nonostante la perdita, i Malacalza non hanno svalutato l’investimento, convinti che il valore sia “pienamente recuperabile” e “la manovra oggi prospettata, da 900 milioni (700 di aumento più 200 di bond Tier 2), sia diversa da quella ideata per il piano di febbraio e possa sottendere a valori patrimoniali diversi da quelli allora registrati”. (…)

Ecco, numeri nuovamente negativi, ma nuove iniezioni in arrivo. Che sia l’ultimo salvataggio di Carige è impossibile dirlo, ma di certo resta il fatto che una soluzione sarebbe cercare di “vestirla da festa” e poi proporla in sposa a qualcuno. I nomi sono i soliti, a meno che si accetti una proposta dall’estero, una proposta che potrebbe essere anche interessata dalla forte capillarità dell’istituto, anche se ormai le banche sono sempre più web oriented.Preferisco non pronunciarmi, starne fuori e osservare gli eventi. Proprio perché la storia insegna. Non c’è mai limite al peggio.

STAY TUNED!

Danilo DT

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Cicli e Gann in sinergia: FTSEMIB 23 – 27 Settembre 2019

Analisi TecnicaLa rottura del minimo dei 21800 ha prodotto una forte reazione del supporto a 21750 con due long white …La spinta non e’ proseguita e il nostrano costruisce un harami di indecisione con indole ribassista che precluderebbe la reralizzazione di un massimo superiore a 22230 …Potrebbe essere in costruzione una congestione di brevissimo con tendenza ribassista che potrebbe consumare del tempo fino alla trendline rialzista sulla quale si dovra’ prendere una decisione … (MACD sarebbe pronto a rompere al ribasso il suo trigger).La realizzazione di un nuovo minimo (sotto 21775) potrebbe portare i corsi alla chiusura del gap a 21500…

Sta inoltre lavorando la trendline ribassista di lungo…

R-squared indica l’inizio dell’inversione con la costruzione del minimo ….

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