Il voto di ieri dei Comuni, non vincolante, ha davvero sospreso, mi aspettavo che di fronte alle minacce e ai pericoli ipotizzati dalle solite parti, i “No-deal” vincessero con larga maggioranza e invece, ci sono riusciti per un soffio…
Brexit, bocciato il no deal (per 4 voti) Vicino il rinvio del divorzio Ue-Londra https://t.co/Nk1dqgK7d9 pic.twitter.com/HcOvwzcwrN
— Corriere della Sera (@Corriere) March 13, 2019
Alla fine è andato tutto come previsto, bocciata la May al primo turno, bocciato il “no.deal” per un soffio e la May che chiede di approvare stasera la richiesta di una proroga di DUE MESI, come previsto.
I parlamentari hanno votato 312 a 308 per respingere l’uscita dall’UE senza un accordo di ritiro.Non è una decisione legalmente vincolante e non esclude che il Regno Unito lasci l’UE.Ma significa che i parlamentari potrebbero ora votare per ritardare la Brexit.Tale votazione si svolgerà giovedì e, se sarà approvata e l’UE sarà d’accordo, il Regno Unito non lascerà l’UE come previsto il 29 marzo.
I parlamentari hanno votato 374 a 164 per respingere un piano per ritardare la partenza del Regno Unito dall’UE fino al 22 maggio 2019 in modo che possa esserci una Brexit “gestita senza accordo”.Noto come compromesso Malthouse…
In realtà si stanno tutti preparando al no-deal, all’uscita della Gran Bretagna senza accordi.
Brexit, il capo negoziatore Barnier: “Rischio di ‘No Deal’ mai stato così grande” https://t.co/PhVOvYGV5K
— Politica (@Politica111) March 13, 2019
“Invitiamo in modo solenne tutte le parti interessate a prepararsi. Noi non abbiamo mai lavorato per un ‘no deal’ ma siamo pronti ad affrontare questa situazione. Londra deve dirci che scelta ha fatto sulle nostre relazioni future. Questo deve arrivare prima di decidere un prolungamento. Prolungare il negoziato per fare cosa? La responsabilità sulla decisione della Brexit è esclusivamente britannica e oggi la prima responsabilità per uscire dall’impasse ricade sul Regno Unito. Se continuano a voler uscire l’accordo negoziato è e resterà l’unico trattato disponibile. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare”
MACRON SAYS BREXIT CHOICE IS SIMPLE; NO NEW NEGOTIATION
— Trading News (@4xInsight) March 13, 2019
In politica si sa che le strambate sono all’ordine del giorno, ma al momento nessuna possibilità di riduscutere l’accordo anche se il Parlamento britannico chiede il rinvio della data, serve il consenso UNANIME dell’Europa.
Ieri la May…
“…vorrei essere chiara, è probabile che una breve estensione tecnica ci sia offerta, solo se riusciamo a trovare un accordo. Pertanto, dovete capire e accettare che, se non siete disposti a sostenere un accordo nei prossimi giorni, e poiché non siete disposti a sostenere la partenza senza un accordo il 29 marzo, allora i fatti suggeriscono che ci sarà bisogno di un’estensione molto più lunga dell’articolo 50. Tale estensione richiederebbe indubbiamente al Regno Unito di partecipare alle elezioni per il Parlamento europeo nel maggio 2019.”
Chiaro il concetto, chiaro cosa significa per l’Inghilterra dover partecipare alle prossime elezioni europee, dopo aver votato l’uscita dall’Europa?
Legalmente, il voto di ieri non è vincolante. La sintesi è semplice, entro la fine del mese, il Regno Unito deve accettare le condizioni dell’Europa, diversamente sarà Hard Brexit, il resto sono chiacchiere da bar.
Nel frattempo nonostante la nuova spettacolare ondata di stimoli monetari e fiscali in Cina, pessime notizie arrivano dall’economia cinese…
China industrial output growth falls to 17-year low, but investment picks up https://t.co/i7k0ow1wOC pic.twitter.com/z38oHtgc6U
— Reuters Top News (@Reuters) March 14, 2019
China’s industrial output expands 5.3 pct in Jan-Febhttps://t.co/FCmy8PWF4x pic.twitter.com/Hfy4QvGHQQ
— China.org.cn (@chinaorgcn) March 14, 2019
La produzione industriale crolla ai minimi di 17 mesi …
Riassumendo una crescita del 5,3 % contro attese per 5,6 % in ribasso dal precedente dato di 6,2 %, vendite al dettaglio in calo di quasi un punto dal mese precedente e tasso di disoccupazione in rialzo sensibile dal 4,9% al 5,3 %.Questa è lapiù debole crescita della produzione industriale deggli ultimi dieci annie la crescita delle vendite al dettaglio si avvicina ai livelli più deboli del maggio 2003.
Nel resto del mondo, nei Paesi emergenti, le cose non vanno affatto meglio.
La realtà sta tutta in questa immagine, il bond vigilantes sono in azione, il resto è fuffa, i rendimenti scendono, scendono, scendono, scendono, scendono…
Chiudiamo infine con l’iperinflazione che sta avvolgendo gli Stati Uniti, con le solite favole sull’inflazione che sta per arrivare…
US PPI data show no major #inflation concern:– PPI final demand +0.1% m/m– Core +0.1% m/m
– Headline PPI inflation +1.9%y/y– Core PPI inflation +2.3%-> both have come down from above 3% a few months ago pic.twitter.com/H1CP1HEolX
— Gregory Daco (@GregDaco) March 13, 2019
Non c’è alcuna traccia di inflazione, anche Gundlach non ha capito nulla di quello che sta accadendo da quando ha iniziato a pensare all’inflazione, sono passati due mesi e l’inflazione continua a scendere, effetto contrarian con i fiocchi, chissà forse hanno proprio bisogno di studiarsi Fisher…
Jeffrey Gundlach Is Starting to Think About Inflation https://t.co/zWcNK3toLB
— Danielle DiMartino (@DiMartinoBooth) January 16, 2019
La base per comprendere questa crisi è la deflazione da debiti, ma va bene così, meno persone lo comprendono e più opportunità si continuano a trovare in giro, anche perchè ormai come abbiamo visto insieme a Machiavelli, l’ultimo treno è partito.
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BREXIT: NO DEAL!, 10.0 out of 10 based on 10 ratings Author: Finanza.com