Venerdì 11 novembre è stato pubblicato il consueto rapporto trimestrale di Bankitalia sul sentiment degli agenti immobiliari in materia di mercato delle abitazioni (vedi link).
Rispetto alla precedenti pubblicazioni non sono emerse novità sostanziali se non una apparente maggiore vitalità del mercato immobiliare rispetto ai report degli ultimi trimestri. Il campione coinvolto dal sondaggio è costituito da 1.404 agenzie che rappresentano circa il 4% del totale delle strutture che risultano attualmente abilitate all’esercizio della professione di intermediazione immobiliare che hanno fornito informazioni sulle attività di compravendita e locazione, sui relativi prezzi nel trimestre luglio-settembre 2016 e sulle prospettive di breve periodo.
Prezzi delle abitazioni: Nel terzo trimestre del 2016 la quota di operatori che riportano una diminuzione dei prezzi si è ridotta sensibilmente, attestandosi al 34,6 per cento dal 43,9 nel trimestre precedente (51,5 nella rilevazione di un anno fa). Il miglioramento riflette in particolar modo gli andamenti delle aree urbane dell’Italia centrale, dove l’incidenza delle risposte di flessione si è pressoché dimezzata, portandosi al 25,2 per cento; la quota di risposte che segnalano un aumento è rimasta stabile al 3,7 per cento.
Compravendite: La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione è aumentata rispetto alla rilevazione precedente; aumenta anche la quota di agenzie che riportano un lieve incremento del numero dei potenziali acquirenti.
Incarichi a vendere: La quota di agenzie che riporta una diminuzione dei nuovi mandati a vendere è aumentata, mentre le principali cause di cessazione dell’incarico rimangono legate al divario tra prezzi offerti e domandati, anche se la quota di chi segnala proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi per il venditore si è ridotta; la percentuale di chi segnala che i prezzi richiesti sono ritenuti eccessivamente elevati dai potenziali acquirenti è rimasta pressoché stabile. Anche la quota di agenzie che riconducono la decadenza dell’incarico alla difficoltà degli acquirenti di ottenere un mutuo è risultata sostanzialmente stazionaria rispetto al trimestre precedente.
Trattative e tempi di vendita: Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ridotto, al 13,0 per cento, da 14,5 del secondo trimestre (14,9 un anno fa), come pure il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile, sceso a 8,9 mesi da 9,4 nell’indagine precedente e in quella del secondo trimestre del 2015; i tempi medi per la vendita degli immobili rimangono più brevi di circa due mesi nelle aree urbane rispetto alla parte restante del paese.
Modalità di finanziamento degli acquisti: La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita a 80,2 per cento (da 77,1 dell’indagine precedente), con andamenti analoghi nelle principali macro aree eccetto che nel Mezzogiorno, dove si è stabilizzata al 71,9 per cento (67,9 nelle aree non urbane). Anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è aumentato (al 74,7 per cento, dal 73,1), il livello più elevato dall’inizio della serie nel 2009.
Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie: Le aspettative degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento sono risultate più favorevoli rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La quota di operatori che prevede una flessione dei prezzi nel trimestre in corso è diminuita (30,5 per cento, da 39,2 della rilevazione di luglio); tale andamento è particolarmente accentuato nelle aree urbane e nelle regioni del Centro.
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Autore: Finanza.com Blog Network Posts