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Eventi Biotech: investitori attenti a Portola Pharmaceuticals $PTLA

BiotechMolto bene il nostro indice Biotech che continua la sua corsa rialzista con la complicità di alcune trimestrali delle grosse aziende biotech. Chi si aspettava qualche tonfo è rimasto deluso, quasi tutte le big sono andate molto bene.

IBB iShares Nasdaq Biotechnology daily Stock Chart

Come vedete dal grafico è stata passata quella linea orizzontale che avevamo identificato come una grossa resistenza la scorsa settimana e la quotazione è sopra a tutte le Media Mobili. Siamo solo all’inizio di una lunga corsa o si torna indietro?. Difficile fare previsioni almeno nel breve, ma occorre restare prudenti e cercare di passare Agosto senza inversioni di trend.

Con l’uscita delle trimestrali gli investitori biotech stanno facendo i conti alle grandi e uno dei parametri che almeno io sto guardando con attenzione sono i soldi liquidi che dovranno essere investiti entro l’anno.

JNJ 38B 39B 25B 28B 10B $ LLY 9B 7B CASH

Queste sono le 7 grandi che dovranno contendersi le piccole-medie promettenti. Nell’elenco manca TEVA che ha già fatto diverse acquisizioni e accordi vari ma che comunque è sempre in agguato.

Le tre aziende medie con una discreta CAP pronte per essere acquisite sono BMRN, MDVN e forse anche BIIB e poi ci sono alcune sotto i 6B che potrebbero essere le prossime.

Una su tutte è sicuramente ACAD che con i dati di fine anno nell’ADP si gioca praticamente tutto, ma sempre nel settore CNS altre 3 o 4 aziende potrebbero essere acquisite non subito ma forse nel 2017. Mi riferisco sicuramente ad ALDR, ITCI, SAGE e ITCI. Tutte hanno dati a breve e probabili approvazioni nel 2017, quindi è ovvio che sono sotto la lente di ingrandimento delle big. Esistono poi diverse aziende interessanti in altri settori che magari descriveremo più avanti; oggi però cominciamo con la prima Portola Pharmaceuticals, Inc. ($ PTLA).

Il mio ingresso dell’altro giorno è stato fatto in ottica approvazione FDA prevista per il 17 Agosto ma comunque nel suo settore l’azienda è ben strutturata e con una buona pipeline. Vediamo adesso cosa può succedere il 17 Agosto…..

Nel corso degli anni farmaci nuovi sono in grado di superare molti dei problemi inerenti alla terapia con vecchi anticoagulanti orali ma sorge un problema su tutti ovvero la mancanza di un antidoto, in caso di emergenza.

Lo scopo del farmaco di Portola è bloccare emorragie o intervenire in caso di interventi chirurgici non rimandabili. Il nuovo farmaco blocca sia apixaban, che rivaroxaban impedendo loro di legarsi al ‘vero’ fattore Xa, che può riprendere così a svolgere la sua azione di fattore della coagulazione.

“Portola Pharmaceuticals, azienda farmaceutica di San Francisco, ha comunicato che andexanet alfa – antidoto in fase di sviluppo avanzato che inverte gli effetti anticoagulanti degli inibitori del fattore Xa – nella seconda parte dello studio di fase 3 ANNEXA-A ha raggiunto l’endpoint primario”.

Nei primi dati usciti nel 2014 un’ infusione endovenosa di andexanet alfa ha prodotto una “rapida inversione” dell’effetto anticoagulante di apixaban. Nella prima parte dello studio, 33 volontari sani erano stati trattati con 5 mg di apixaban bis/die per 4 giorni e poi randomizzati a 400 mg di andexanet alfa 400 mg o placebo in proporzione 2:1, dando risultati positivi, comunicati all’ ACC 2014.

Nella seconda parte del trial, 31 volontari sani sono stati di nuovo trattati con apixaban 5 mg due volte al giorno per 4 giorni e randomizzati ad andexanet alfa 400 mg più infusione continua di 4 mg /min per 120 minuti o placebo.

Nello studio, l’inversione dell’effetto anticoagulante di apixaban con andexanet alfa è stato misurato mediante l’attività anti-fattore Xa, un endpoint che sia la Food and Drug Administration (FDA) sia l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) hanno convenuto come endpoint primario accettabile.

La FDA ha designato andexanet alfa come “breakthrough therapy”, riconoscimento che si propone di accelerare lo sviluppo e la revisione di farmaci per patologie gravi o pericolose per la vita.
Negli ultimi mesi Portola ha anche annunciato ulteriori dati positivi dello studio ANNEXA-R. In quest’ultimo trial andexanet alfa ha significativamente ridotto l’effetto anticoagulante di rivaroxaban.

La bibbia per capire se il farmaco sarà approvato è l’articolo apparso sul New England Journal of Medicine 8 (se qualcuno lo vuole glielo mando via-mail) dove sono pubblicati due studi randomizzati, controllati con placebo e in doppio cieco. L’ANNEXA-A ha valutato l’andexanet come antidoto per l’apixaban, mentre l’ANNEXA-R lo ha studiato sul rivaroxaban.
Volontari sani di età compresa tra i 50 e i 75 anni sono stati sottoposti a trattamento anticoagulante con uno dei due inibitori del fattore Xa (apixaban e ravaroxaban), quindi è stato somministrato loro l’antidoto. L’assunzione di andexanet ha prodotto, sia nei soggetti trattati con apixaban che in quelli trattati con rivaroxaban, una rapida e significativa riduzione dell’attività anti-fattore Xa, nell’arco di 2-5 minuti dalla somministrazione per via endovenosa. Nel caso del rivaroxaban, la dose di andexanet necessaria per annullare l’effetto anticoagulante è risultata doppia rispetto a quella utile per l’apixaban.

Pagine da nejmoa1510991

Non vi voglio annoiare troppo anche perchè molti di voi saranno sicuramente in spiaggia, ma come vedete qui sopra dopo qualche minuto il farmaco è già straordinariamente attivo.

Se vogliamo ridurre con dei numeri semplici possiamo dire che:

andexanet nei pazienti trattati con apixaban ha prodotto una riduzione dell’attività anti fattore Xa pari al 94% nei pazienti trattati con l’antidoto somministrato in bolo, rispetto a una riduzione del 21% con il placebo.

Nei pazienti trattati con rivaroxaban invece, la somministrazione dell’antidoto ha portato a una riduzione dell’attività anti fattore Xa del 92% nei pazienti trattati con l’antidoto somministrato in bolo, rispetto al 18% del placebo.

Dal punto di vista della sicurezza non ci sono stati eventi avversi gravi. Che altro dire… se non succede niente di strano il farmaco verrà approvato, vista l’esigenza di averlo al più presto disponibile. L’azienda è la candidata ideale per essere acquisita successivamente proprio da PFE (con cui ha già collaborato) e da BMY che avrebbero l’antidoto a apixaban senza dimenticare ovviamene Bayer che avrebbe l’antidoto per Rivaroxaban.

Dal punto di vista dei ricavi alcuni analisti parlano di 25M già nel 2016 e di 100-110M nel 2017. Molto alti sono i TP dei vari analisti per un investimento long; passiamo dai 70$ di Morgan Stanley fino ad arrivare ai 30$ di Credit Suisse. Molto presente anche la quota istituzionale, con l’83% di azioni nelle loro mani. Domani uscirà la trimestrale ma non mi aspetto grandi sorprese.

Qui sotto la pipeline che magari approfondiremo più avanti:

Clinical Development chart

Quindi per il momento andremo a scadenza e vedremo che succede. A voi.

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 9 Agosto 2016

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2012 (range 12299/17158) [uscita rialzista]
2014 ( range 17555/22590) [uscita rialzista] annullata
prossimo 2016/2017

Setup Mensile:
ultimo Luglio (range 15293 /17122 comp. est.) [ in attesa ]
prossimi Settembre

Setup Settimanale:
ultimi: 25/29 Luglio ( range 16393//16996 ) [ in attesa] outside ribassista
prossimi 22/26 Agosto,

Setup Giornaliero
ultimo : 5/8 Agosto (range 16272/ 16807 + event est ) [in attesa ]
prossimi 11 Agosto

Angoli Mensili Agosto 15450, 17500, 18450
Angoli Settimanali: 15800, 16550, 17100, 17350
Angoli Giornalieri 16254, 16354, 16490, 16738 16930, 17001

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continueranno sempre sull’articolo unico settimanale

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Economia

WALL STREET: il COT estivo conferma la debolezza di fondo, ma senza drammi

wall-street-fear-index

Ancora positività sulla borsa USA ma l’analisi del CFTC non conferma una forza concreta del mercato. Ma in estate, si sa, tutto diventa relativo. Analisi del COT Report del CFTC. [Guest post]

Cari amici, sul finire della settimana appena trascorsa, la pubblicazione degli ottimi dati sul mercato del lavoro Usa, + 255.000 nuovi occupati in luglio, ha apportato ulteriore ottimismo sui mercati finanziari internazionali, e gli indici azionari americani hanno nuovamente ritoccato all’insù i propri record storici, recentemente stabiliti. Il dato sui nuovi occupati in realtà stride alquanto con il dato preliminare della crescita del Pil Usa nel secondo trimestre, pari ad un deludente + 1,2 %.

Lo scenario intermarket, aldilà del singolo dato estemporaneo, riconferma comunque lo scenario di fondo di questi ultimi anni, ossia una crescita dell’economia globale che prosegue a ritmi moderati, con rischi di deflazione ancora presenti in importanti aree economiche, quali l’Europa ed il Giappone. In quest’ultima ottava, i buoni dati sul lavoro Usa hanno rinvigorito le quotazioni del dollar index, apprezzatosi dello 0,7 %. La ritrovata forza della valuta Usa ha consentito di arrestare, in termini reali, il deprezzamento delle commodities, che da alcune settimane, aveva nuovamente assunto un ritmo davvero preoccupante. La prospettiva di una accelerazione della crescita, adombrata dai dati del mercato del lavoro Usa, ha influenzato inevitabilmente anche il mercato obbligazionario. I rendimenti sui bonds decennali Usa sono, infatti, cresciuti di ben 13 bps, riportandosi a quota 1,59 %. Indiretta, seppur molto più tenue, l’influenza sul bund decennale della Germania i cui rendimenti crescono di 6 bps, restando però ancora in territorio negativo, – 0,06 %. L’effetto più mediatico è però quello registratosi sui listini azionari Usa che, come detto, ritoccano ulteriormente i loro massimi storici. In particolare, l’S&P 500 sale di un ulteriore 0,43 % e raggiunge quota tale 2.182,87 punti. Tuttavia, se si prescinde dal clamore dei nuovi record e si analizza con freddezza l’andamento recente del nostro benchmark azionario mondiale, ci si accorge che lo stesso è cresciuto soltanto del 4,8 % negli ultimi 12 mesi, e del 13 % negli ultimi 24 mesi. Crescita moderata, perfettamente coerente con la crescita modesta registrata, nel contempo, dall’economia Usa e dall’economia mondiale.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 63.035

Large Traders : + 68.179

Small Traders : – 5.144

future-chart-2016-spx-summer

In quest’ultima settimana, si riconferma pertanto la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, in auge ormai da oltre 3 mesi. Nell’ultima ottava si sono registrate, infatti, movimentazioni davvero esigue pari a soli 2.914 contratti. In particolare, i Large Traders, evidentemente euforici per i nuovi record, acquistano altri 751 contratti long, e rimpinguano ulteriormente la dotazione della loro posizione Net Long, che ha ormai raggiunto i livelli più alti degli ultimi anni. Gli Small Traders, invece, pur acquistando 2.163 contratti long, non invertono la loro posizione Net Short, confermando in tal modo tutto il loro scetticismo sui recenti rialzi dei mercati azionari Usa. I Commercial Traders, infine, si godono il particolare clima di fiducia esistente sui mercati, cedono agli altri operatori l’intero lotto dei 2.914 contratti long, ed assumono una sempre più ingente posizione di copertura, Net Short. Come evidenziato nei miei precedenti post l’assetto attuale del mercato dei derivati azionari Usa in passato ha generalmente coinciso con degli storni, seppur non eclatanti, dei mercati azionari Usa. In quest’ultima occasione, invece, registriamo un rialzo pari già al + 3,8 %.Dunque un’eccezione, che testimonia della particolare forza di cui godono al momento i listini azionari americani. Segnalo, tuttavia, che la configurazione è ancora in auge e non si è ancora conclusa. La stessa potrebbe pertanto ancora avere un’evoluzione ed un epilogo ben diverso dall’attuale. I recenti rialzi, infatti, sembrano poggiare su una base partecipativa davvero molto limitata ed esigua. Gli stessi ci appaiono pertanto molto fragili ed ancora soggetti a possibili smentite. In conclusione, data la situazione particolarmente controversa, è certamente raccomandabile rimanere cauti e guardinghi, ma sarebbe un errore assumere già una posizione contro trend, meglio aspettare qualche segnale più concreto e più tangibile degli attuali.

Futuro che si prospetta, quindi, ancora molto incerto, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una perdita annua pari al 5,7 %. Performance negativa, influenzata dalle particolari difficoltà vissute dal listino italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 21,34 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato particolarmente avverso, una sovra-performance del 15,64 % che ci fornisce ulteriori conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. In perfetta coerenza con la mia view di medio termine, questa settimana confermo il posizionamento del mio portafoglio, costituito dall’ 80 % di posizioni long e dal 20 % di posizioni short, ossia da una posizione Net long limitata al 60 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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Ferragosto: al mare prezzi salati. Ecco le mete italiane più care

cinque terre, case vacanze - PixabayIl periodo clou dell’estate italiana, Ferragosto, è dietro l’angolo e sono tanti gli italiani a scegliere il mare per trascorrere questo weekend lungo. Ma a essere salata non sarà soltanto l’acqua: i prezzi delle località marittime più famose della Penisola sono schizzati alle stelle, sorpassando in alcuni casi 500 euro per notte. Ecco le mete più care, secondo l’osservatorio trivago.

Forte dei Marmi è la meta più cara per Ferragosto, segue Positano
Anche quest’anno spicca Forte dei Marmi tra le mete più care per questo Ferragosto. Nei giorni a cavallo della metà del mese, serve una media di 564 euro a notte in camera doppia per festeggiare in spiaggia il momento chiave dell’estate. Da sottolineare i rincari che arrivano fino al 98% rispetto al prezzo medio di agosto (285 euro).
Dalla Toscana si passa alla Campania, regione che ospita la seconda meta più costosa di questo Ferragosto italiano: Positano. 517 euro, il 44% in più rispetto alla media di agosto (359 euro), è all’incirca la spesa da calcolare per una notte in camera doppia.

Il rincaro maggiore si registra ad Alassio
Se Forte dei Marmi è la più costosa, Alassio è quella che ha alzato maggiormente le tariffe per Ferragosto: si spende ben il 117% in più rispetto alla media del mese. Infatti, se ad agosto bisogna calcolare una media 229 euro a notte, durante il weekend lungo del 15 ne servono ben 496 euro.

Più democratica la riviera romagnola, San Vito lo Capo e Vieste
Più abbordabili delle capolista sono Riccione, San Vito Lo Capo e Vieste. Per Ferragosto, i listini in queste località si mantengono sotto i 250 euro. La più cara è Riccione, con una media di 234 euro a notte, segue San Vito Lo Capo con 226 euro, Vieste con 223 euro, infine Cattolica, con 216 euro per camera doppia.

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Economia

Il Laboratorio di itConsilium

STOXX600: importanti resistenze sempre più vicine.

I nostri indicatori proprietari restano ancora long, ma anche gli indicatori di ampiezza ci segnalano per ora positività. All’orizzonte abbiamo due resistenze molto importanti. La premia è rappresentata dalla media mobile a lungo periodo che sta fungendo già da svariati mesi da ottima resistenza dinamica. La seconda è la trendline down che congiunge i massimi degli ultimi dodici mesi, mai violata pe ora.

Nelle prossime sedute sarà molto importante monitorare entrambe le resistenze dinamiche: una rottura in chiusura, con una apertura successiva al di sopra, sarà un ottimo segnale di forza prodomo di un’uscita dall’ampio range in atto da aprile.

stoxx600 7 agosto 2016

S&P500: le statistiche alle volte aiutano.

La statistica citata nella passata ottava è stata confermata: nuovi massimi per lo S&P500, uscito finalmente dalla stretta lateralità in atto oramai da più di due settimane. Gli oscillatori sono ancora in tendenza positiva e solo il Macd proprietario ci inizia a segnalare un lieve ipercomprato prospettico. L’ipotesi stagionale resta per ora sempre la stessa: l’indice sta seguendo, dal punto di vista ciclico, sia il ciclo decennale sia il ciclo presidenziale. Ciò vuole dire che fino a metà settembre avremo un up trend sostenibile, a seguire un pullback e poi nuovi massimi per la fine dell’anno.

sp500 7 agosto 2016

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