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PlayStation 5, il primo grande titolo sarà GTA 6

Author: Diego Barbera Wired

Ci potrebbe addirittura essere la nuova versione di Grand Theft Auto ad accompagnare il lancio della futura Ps5 il prossimo anno

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(Foto: Sony)

Ps5 potrebbe essere in uscita nel 2020 portandosi in dote una bella sorpresa come nientemeno che Grand Theft Auto 6 ad accompagnare il lancio della console di futura generazione di Sony. La presentazione dedicata a PlayStation 5 potrebbe invece avvenire già verso la fine di quest’anno così da stuzzicare ancora di più l’attesa dei tanti fan, non solo della console ma anche del titolo pronto ad un nuovo entusiasmante capitolo.

Se alcune fonti prudenti puntano verso la fine dell’anno, altre più intraprendenti fissano l’annuncio ufficiale con tutte le informazioni addirittura in estate, a giugno.

Questo, anche per rispondere subito a Microsoft che sarà presente all’E3 2019 a Las Vegas aprendo le porte della sua console di futura generazione per ora nota come Scarlett. Al contrario, Sony ha già confermato di non essere presente in California e l’indiscrezione della presentazione qualche giorno prima (o dopo) l’evento losangelino acquisterebbe ancora più senso.

La scheda tecnica di Ps5 conterebbe su un processore a 7nm Ryzen 8-core (16 threads) accompagnato da una scheda grafica anche lei a 7nm con architettura Navi, ben 24 gb di ram gddr6 più 4gb ddr4 per l’interfaccia, uno spazio di archiviazione di 2 tb di tipo hdd e l’upscaling al 8k per lo standard di futura generazione che guarderà alle Olimpiadi 2020 di Tokyo come ideale “lancio”. Ma che ora è troppo acerba.

C’è addirittura un ipotesi del prezzo di Ps5 che sarebbe posizionato negli Stati Uniti a soltanto 499,99 dollari con una perdita per Sony di 100 dollari a console nelle fasi iniziali di lancio.

Oltre all’annuncio atteso per la primavera 2020, Sony starebbe preparando altre due novità succulente. La prima è PlayStation Plus Premium che va a offrire di più rispetto al servizio già esistente ad esempio permettendo di andare ad accedere alla versione alfa e beta dei giochi oltre che di creare server privati.

La seconda è niente meno che il nuovo GTA6 come titolo di lancio nella prossima primavera 2020, scaldando non poco gli animi dei gamers che attendono le future console. Anche se c’è chi da poco credito a questa opzione vista la troppa vicinanza con Red Dead Redemption 2 che ha richiesto sforzi ingenti da parte di Rockstar Games.

Nell’elenco degli altri giochi attesi ci sarà Gran Turismo 7 giocabile anche in realtà virtuale con il visore PlayStation VR, una versione gratuita del popolare PUBG rimasterizzata in 4K così come remaster anche di The Last of Us Part 2 e Ghost of Tsushima. Al lancio si potrebbe anche mettere le mani su Battlefield: Bad Company 3, un nuovo Assassin’s Creed e un nuovo titolo di Harry Potter.

Ecco un riepilogo di tutto ciò che sappiamo finora su Playstation 5.

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Sony, maxi schermo MicroLED 16K in Giappone

Di Filippo Vendrame giovedì 11 aprile 2019

Sony ha creato un enorme display 16K in Giappone per mostrare la bontà delle soluzioni MicroLED.

Sony, maxi schermo MicroLED 16K in Giappone

Sony ha voluto dimostrare la bontà della tecnologia MicroLED realizzando un maxi schermo con risoluzione 16K. Le misure di questo speciale schermo gigante sono davvero imponenti: 19,2 metri in larghezza e 5,4 metri in altezza. Per ottenere questo risultato, Sony ha assemblato diversi moduli che hanno dato vita, alla fine, a questo gigantesco display con risoluzione 16K.

Questo schermo è stato collocato in Giappone e precisamente a Yokohama. Per evidenziare meglio l’altissima definizione complessiva del monitor, basti pensare che è 8 volte superiore a quella di uno schermo 8K. Ogni modulo di cui è composto lo schermo dispone di una risoluzione 320 x 360 pixel. La tecnologia utilizzata è, come detto, la MicroLED che prevede che ogni pixel sia composto da tre LED RGB.

Le specifiche tecniche complessive condivise da Sony sono davvero incredibili. Angolo di visione di quasi 180 gradi, rapporto di contrasto 1.000.000:1, frequenza di aggiornamento di 120Hz, profondità del colore di 10-bit, durata di 87.600 ore, supporto HDR e luminosità pari a 1.000 cd/m2 nits.

Questi prodotti non sono, comunque, disponibili per gli utenti consumer, nemmeno per chi volesse crearsi un maxi display casalingo. I pannelli MicroLED sono soluzioni pensate per un utilizzo professionale in particolari ambienti come le fiere, i centri commerciali, i musei, gli eventi e tanto altro.

Sony ha comunque evidenziato come questa tecnologia possa dare risultati finali davvero molto interessanti.

Author: Gadgetblog.it

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Sony presenta un giradischi con connessione bluetooth

Author: Diego Barbera Wired

Grazie al collegamento senza fili, si può aggiungere facilmente il vinile alla dotazione audio della smart home

Sony PS-LX310BT
(Foto: Sony)

Sony PS-LX310BT è il nuovo giradischi con connettività bluetooth che si dedica a un pubblico giovane che vuole allestire un sistema sonoro riscoprendo la magia dei vinili oppure gli appassionati del supporto più affascinante, che così possono dare nuova voce e con più comodità alla propria collezione.

Un ideale incontro tra passato e presente questo giradischi con connessione bluetooth senza fili per potersi connettere wireless con tutta una serie di dispositivi che vanno dalle cuffie agli speaker passando per le soundbar montate con l’impianto tv in salotto. Le possibilità sono molteplici e la configura è semplificata proprio dal bluetooth.

Rispetto ai mangiadischi classici, PS-LX310BT di Sony si avvale di alcune funzionalità moderne come il Full Auto Play che va ad abbassare automaticamente il braccio trovando da solo il giusto solco e riproducendo all’istante il brano scelto sull’ultimo dispositivo bluetooth che è stato connesso. Una volta finite le tracce, il braccio in alluminio ritorna nella posizione “di riposo”. Si potranno riprodurre anche 45 giri grazie all’apposito adattatore.

Sony PS-LX310BT
(Foto: Sony)

Tra le varie opzioni c’è anche quella per regolare il guadagno in base al livello audio del disco evitando fastidiose distorsioni; si potrà scegliere tra basso (-4 dB), medio (0 dB) o alto (+6 dB). Le uscite disponibili sono due: in linea e phono, con l’apposito selettore per passare da una all’altra. Il risultato sarà un suono con bassi profondi e alti nitidi con una resa morbida e piacevole, aiutata anche dalla copertura antipolvere (volendo rimovibile) che smorza la pressione acustica degli altoparlanti.

La struttura vede largo uso di alluminio che conferisce leggerezza e robustezza non solo nel braccio, ma anche pressofuso nel piatto da 296 mm. Il meccanismo di trasmissione a cinghia. Le dimensioni sono di 430 x 108 x 367 mm per un peso complessivo di 3,5 chilogrammi.

Il prezzo di vendita per l’Italia è di 250 euro con un piccolo speaker bluetooth incluso, per iniziare subito a riascoltare tutta la collezione di LP.

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Un po’ di foto dal Fuorisalone di Milano

Author: Daniele Biaggi Wired

Da Brera al quartiere Ventura, passando per via Savona e Tortona, a Milano il design è praticamente ovunque nei giorni del Fuorisalone

Nel polo fieristico di Rho Fiera è partito ufficialmente il Salone del Mobile di Milano: un’istituzione nel palinsesto di eventi meneghino che attira ogni anno migliaia di turisti e catalizza l’attenzione di media, cittadini e politici. Se non siete addetti ai lavori, la settimana, che quest’anno va da martedì 9 a domenica 14 aprile, è caratterizzata soprattutto dal Fuorisalone, un calendario di appuntamenti, eventi, mostre, esposizioni nato come contro-salone, ma oggi parte integrante della manifestazione.

La città, divisa in distretti (tra i più celebri Brera, Savona-Tortona e Ventura) espone i lavori di startup, designer emergenti e piccole realtà imprenditoriali, in quello che può essere definito a tutti gli effetti un festival temporaneo che invade l’intera città dalla mattina presto fino alle feste organizzate dai brand durante la notte.

Se non siete di quelle parti, o se volete semplicemente farvi un’idea di cosa c’è in giro per Milano in questi giorni, potete dare un’occhiata alla nostra gallery qui in alto.

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Epidemia di morbillo a New York, è emergenza sanitaria

Author: Viola Rita Wired

285 casi a New York in pochi mesi, il morbillo ritorna negli Usa dopo essere stato debellato a causa del calo delle vaccinazioni. Per questo il sindaco obbliga i cittadini a vaccinarsi. Ma anche in Europa il morbillo è in crescita

(foto: MIlos Bataveljic via Getty Images)

Con circa 285 persone colpite dallo scorso ottobre a oggi, a New York è epidemia di morbillo. A riportarlo in un documento sono i Centres for disease control and prevention (Cdc) statunitensi. A fronte di questi dati, il sindaco di New York Bill De Blasio ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria e ha richiesto la vaccinazione obbligatoria nelle quattro aree più colpite. In pratica, nei quartieri maggiormente intaccati dal morbillo, le persone non vaccinate dovranno obbligatoriamente ricevere il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr). E chi non effettuerà la vaccinazione potrà dover pagare una multa di mille dollari.

L’epidemia in numeri

Dal 1 gennaio al 4 aprile 2019 i centri Cdc hanno rilevato ben 465 casi di morbillo in 19 stati: si tratta della seconda più ampia epidemia dal 2000 a oggi, secondo i dati dei Cdc. La città di New York è sicuramente la più colpita con 285 casi, di cui la maggior parte si concentra a Brooklyn, il quartiere più popoloso di New York, e nel Queens, il secondo per popolazione della città. In particolare, la comunità degli ebrei ortodossi è stata una delle più colpite di New York, come riporta il documento.

L’ordine di obbligo

Il morbillo è contagioso e può essere pericoloso, soprattutto per neonati e bambini: una persona su quattro deve essere ricoverata, una su mille va incontro ad un’infiammazione cerebrale (un’encefalite) che può danneggiare anche permanentemente il cervello e da una a due su mille muore a causa del morbillo. L’unica prevenzione consiste nella vaccinazione. Per tutte queste ragioni il 9 aprile 2019 le autorità sanitarie statunitensi hanno diramato un ordine, diretto a tutte le persone che vivono in specifiche zone di New York, indicate nel documento col codice postale, con cui dovranno vaccinarsi se non vaccinate ed essere in grado di dimostrarlo, pena una multa di 1000 euro.

Il morbillo negli Usa

Negli Stati Uniti il morbillo è una malattia che si manifesta raramente e che era debellata da anni. Il morbillo, infatti, era stato dichiarato eliminato dagli Usa nel 2000, un anno spartiacque, il tutto grazie soprattutto alle campagne vaccinali. Tuttavia, il 2014 ha visto la ripresa di numerosi focolai: si sono state rilevate 23 epidemie per un totale di 667 casi di morbillo. Il ritorno del morbillo negli Stati Uniti è dovuto al calo della vaccinazione. In particolare, i due fattori alla base sono viaggi all’estero e assenza del vaccino: la maggior parte delle persone che contrae il morbillo era non vaccinata. Un’epidemia presente anche in Italia, associata al calo delle vaccinazioni negli scorsi anni.

Il morbillo in Europa

Ma l’aumento del morbillo riguarda anche l’Europa, che ad esempio dal 2016 al 2017 ha fatto registrare un +400% dei casi. L’Italia è risultata prima, con 5000 segnalazioni di morbillo, nonostante questo dato, comunque, nel nostro paese i contagi seguono un andamento in calo. E anche nel 2018 la situazione non è stata migliore: ci sono state quasi 83 mila persone colpite in Europa e 72 decessi, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Le ragioni di questa epidemia sono molteplici, secondo l’Oms: dal calo complessivo della copertura vaccinale usuale, che ha riguardato in maniera particolare i gruppi sociali più emarginati, all’interruzione nelle forniture vaccinali e alla riduzione dell’attenzione ai sistemi di sorveglianza delle malattie.

Ma ci sono anche delle luci, oltre alle ombre: nel 2018 si registra il maggior numero di sempre di bambini vaccinati in Europa. I dati, apparentemente contrastanti, si spiegano col fatto che ci sono gruppi crescenti di popolazione che non si vaccina, come racconta l’Oms, che hanno contribuito al record di casi.

In Italia, dopo il calo della copertura vaccinale nel 2016, le vaccinazioni sono aumentate dopo la legge che ha imposto l’obbligo. Tuttavia ci sono ancora diversi focolai di morbillo, che coinvolgono principalmente gruppi non vaccinati. Nel 2019, ad esempio, dal 1 gennaio al 28 febbraio, sono stati segnalati 331 casi, soprattutto in Lombardia e nel Lazio, stando all’ultimo rapporto dell’Iss.

Fra questi il 26% ha avuto una qualche complicazione, 21 persone hanno sviluppato una polmonite e una ha avuto un’encefalite. Per questo le autorità internazionali ricordano l’importanza della vaccinazione Mpr, che è obbligatoria (qui il piano vaccinale del Ministero della salute).

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