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Il documentario Life is not a competition, but I’m winning solleva la questione dei generi nello sport

Author: Wired

Life is not a competition, but I’m winning, però, non è solo un film di racconti in prima persona. La regista Julia Fuhr Mann, oltre alle testimonianze di Negesa e di e di e altr*, come la maratoneta transgender Amanda Reiter, ha messo insieme anche una sorta di coro di atlet* queer, che vediamo conquistare il proprio spazio in due “templi” dell’agonismo: lo stadio olimpico di Atene, “costruito”, di ricorda nel film “per celebrare unicamente eroi maschi, e il massiccio Olympiastadion di Berlino, realizzato durante il nazismo per i Giochi del 1936: “Una struttura che nei proclami del regime sarebbe dovuta durare per sempre, mentre, nella realtà, si sta poco a poco sbriciolando”.

Inoltre, nel documentario, la regista ci accompagna indietro nel tempo con immagini di repertorio per ricordarci che i “corpi non conformi” sono sempre esistiti e che il concetto di conformità varia nel corso del tempo.

Fino a meno di un secolo fa, per esempio, le donne erano considerate fisicamente non idonee a competere nella specialità degli 800 metri.

La mezzofondista Lina Radke fece giusto in tempo a vincere una medaglia d’oro ai giochi olimpici di Amsterdam nel 1928. In quell’occasione, la stanchezza manifestata da un gruppo di altre atlete al traguardo fu considerata una prova sufficiente per bandire le donne dagli 800 fino al 1960.

E altrettanto illuminante è la storia della velocista Stella Walsh, polacca, naturalizzata americana che, nel 1932, vinse la medaglia d’oro nei 100 metri, categoria femminile, all’Olimpiade di Los Angeles.

Soltanto una cinquantina di anni dopo, quando Walsh rimase uccisa nel corso di una rapina, l’autopsia rivelò che era nata con le caratteristiche genetiche di entrambi i sessi.

Sport Il documentario Life is not a competition but Im winning presentato a Venezia 2023 solleva la questione dei generi

Ma, tornando al presente, anche se il documentario non affronta in modo esplicito la questione della suddivisione delle competizioni fra generi e il divieto per le atlete transgender di partecipare alle competizioni femminili, la riflessione della regista sulla “segregazione dei sessi” suona come una una risposta indiretta ma chiarissima. “Se l’idea di dividere uomini e donne nasce con l’intento di garantire condizioni paritarie, la verità è che ci sono altri fattori oltre al genere che influenzano i risultati nelle gare”, dice. “Se sei un velocista, a prescindere dal sesso, avere le gambe più lunghe è un vantaggio. E lo, in certe discipline come la vela, venire da una famiglia agiata. In generale, il fatto di vivere in Paesi con tanti centri sportivi cui avere accesso è un aiuto”.

E conclude: “Credo che dovremmo prendere in considerazione tutto questo se vogliamo ridefinire in modo più creativo e più giusto le categorie nello sport”.

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NOW: ecco pubblicità e piano Premium, i nuovi prezzi

Author: Webnews

NOW, la piattaforma streaming di Sky, rinnova la propria offerta commerciale nel tentativo di incontrare le diverse necessità dei clienti in vista della nuova stagione.

Arriva l’introduzione del nuovo piano pubblicità sui contenuti on-demand e la visione da un solo dispositivo: questo permetterà di risparmiare sul prezzo dell’abbonamento che, nel caso del Pass Entertainment, costerà soltanto 8,99 euro al mese e 6,99 euro se si sceglie il piano vincolato a 12 mesi.

NOW: i nuovi prezzi per la stagione 2023-2024

Il piano Premium, che debutterà il 28 settembre, prevede invece la possibilità di guardare i contenuti on demand senza pubblicità e di visionare su due dispositivi in contemporanea: il discorso è valido sia per il pass Cinema+Entertainment, sia per il pass Sport. In entrambi i casi è previsto il debutto dell’audio Dolby Digital 5.1.

Il Piano Pass Premium per Cinema ed Entertainment costerà 14,99 euro al mese, mentre il piano Pass Premium Sport avrà un costo di 19,99 euro al mese. Qui arriva la notizia importante: chi è già cliente NOW non subirà variazioni sul prezzo totale mensile e potrà godere di tutti i vantaggi di Premium.

NOW TV prezzi 2023

Questo significa, in parole povere, che conviene davvero abbonarsi adesso, in modo da essere pronti al 28 settembre a scoprire tutti i vantaggi di Premium senza modificare il costo del proprio abbonamento. L’offerta sarà valida finché resterà attivo lo stesso abbonamento.

Ricordiamo che con il pass Sport si avrà la possibilità di vedere la UEFA Champions League, il calcio europeo, 3 partite di giornata della Serie A, tutta la Serie B e la Serie C, tutte le gare di Formula 1 e MotoGP, il Tennis, i mondiali di Rugby, il grande basket internazionale con la NBA e molto altro ancora.

Non rimane che approfittare adesso dei vantaggi offerti da NOW in modo da poter subito accedere al piano Premium quando sarà attivo dal 28 settembre.

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L’Ucraina ha un problema con Elon Musk

Author: Wired

Dopo la pubblicazione in esclusiva, da parte della Cnn, dell’episodio contenuto nella nuova biografia di Elon Musk nel quale l’imprenditore spiega di aver impedito l’utilizzo di Starlink durante un attacco di droni ucraini contro la flotta russa, si accendono le polemiche sul ruolo del fondatore di Tesla. L’episodio, che compare nel libro scritto da Walter Isaacson in uscita il prossimo 12 settembre, risale probabilmente alle prime fasi della guerra lanciata su larga scala dalla Russia nei confronti dell’Ucraina.

La reazione ucraina

A un giorno di distanza dalla diffusione del racconto dell’episodio, la dura reazione di Kyiv è stata affidata al consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che ha utilizzato proprio la piattaforma X per rivelare il suo sdegno.

A poche ore dalla pubblicazione dell’esclusiva Cnn il funzionario ucraino – che ha definito anche il Papa un “filorusso con il quale è impossibile trattare – ha scritto: “Non consentendo ai droni ucraini di distruggere parte della flotta militare russa tramite Starlink, Elon Musk ha permesso a questa stessa flotta di lanciare missili Kalbir contro le città ucraine, che hanno provocato la morte di bambini e civili. Una pesante attribuzione di responsabilità e un forte attacco, che prosegue con l’accusa di “ignoranza e sconfinato ego” nei confronti dell’imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense.

Eppure, Elon Musk aveva giustificato il blocco di Starlink poiché, a sua detta, il sistema di satelliti, che il miliardario forniva già gratuitamente a Kyiv, doveva servire per mantenere le comunicazioni e non per condurre attacchi diretti. “Starlink è nato per cose pacifiche”, avrebbe spiegato al suo biografo Musk, “non a condurre attacchi con i droni”.

Musk filorusso?

Nonostante Starlink sia stato sin da subito di grande importanza per le operazioni militari ucraine, tanto che il governo guidato dal presidente Volodymyr Zelensky ha spesso elogiato pubblicato la tecnologia di connettività satellitare inviata in Ucraina per compensare il tracollo di altri sistemi di comunicazione e mantenere online le reti internet, sembra che in alcuni momenti Elon Musk abbia adottato una postura ambigua nei confronti dell’invasione da parte della Russia.

A inizio settembre il Wall Street Journal riportava che, quest’anno, la Commissione europea aveva diffuso un rapporto secondo il quale le politiche della piattaforma X/Twitter agevolassero la diffusione di propaganda russa. Propaganda, forse, che ha investito lo stesso Musk dato che, ricorda Al Jazeera, l’imprenditore è stato già accusato di allineamento con le narrazioni gradite a Mosca, tanto da portarlo a suggerire che i territori conquistati con l’invasione venissero consegnati alla Russia. Territori in cui, oggi, sono iniziate le elezioni locali. Il Consiglio d’Europa ha definito la tornata elettorale “una flagrante violazione del diritto internazionale” e ha affermato che le quattro regioni in questione “sono e rimarranno parte integrante dell’Ucraina”.

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The Legend of Zelda: risparmia 12 euro e vivi l’avventura!

Author: Webnews

The Legend of Zelda è una serie di videogiochi action-adventure in ambientazione high fantasy, creata da Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka nel 1986 per il Nintendo Entertainment System. Rientra tra i classici del colosso giapponese dei videogame e ancora oggi viene proposto con sempre nuove avventure. Come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, uscito ufficialmente lo scorso 12 maggio. Oggi potrai portarlo a casa con uno sconto di 12 euro approfittando del doppio coupon in vigore su eBay!

Il primo, di 5 euro, lo reperirai aprendo la pagina di acquisto dalla stringa viola che ti appare in alto, che contiene anche il relativo codice (YITAO1HQ69KCVG7M). Il secondo codice invece è SETTEMBRE2023 ed è un buono di 6,99 euro! Tuttavia, devi ricordare che il primo coupon è selezionabile entro il 13 settembre, mentre il secondo per tutto il mese corrente, fino quindi al giorno 30.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, le offerte in corso

La presente avventura è il seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, in questo nuovo capitolo della serie l’avventura di Link si svolgerà anche nei cieli al di sopra delle vaste terre di Hyrule. Ricordiamo inoltre che questo episodio è disponibile in esclusiva solo su Nintendo Switch. Lo sviluppo del gioco è iniziato in realtà subito dopo l’uscita di Breath of the Wild.

All’E3 del 2019 il gioco venne annunciato come seguito della precedente avventura di Link e due anni dopo venne rilasciato un teaser contenente vari elementi di trama e qualche schermata di gioco, con la data d’uscita inizialmente fissata per il 2022. Nel settembre 2022, viene annunciato il titolo ufficiale del gioco, mentre a marzo dell’anno successivo arriva il primo video ufficiale di presentazione sul canale ufficiale di Nintendo su Youtube. Eiji Aonuma, produttore del titolo videoludico, dichiarò che sarebbe stato possibile «cambiare il modo di gioco» grazie a «un gameplay nuovo». Il gioco ha ottenuto ottime recensioni di pubblico e di critica.

Ripetiamo dunque che è possibile pagare The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom con uno sconto totale di 12 euro (5+6,99 euro)!

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Cosa ci dicono i primi casi della variante Pirola di Covid-19

Author: Wired

Dalla Danimarca arriva la prima descrizione clinica di casi Covid-19 dovuti alla variante BA.2.86, soprannominata Pirola. Fino al 21 agosto, il sistema di monitoraggio danese ha individuato 10 casi e i sintomi riportati dalle persone colpite sono simili a quelli dovuti ad altre varianti e includono tosse, mancanza di fiato e febbre. Nessun caso è stato classificato come grave.

Pirola

Il 17 agosto l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato BA.2.86 una “variant under monitoring”. Una versione di Sars-Cov-2 da tenere d’occhio, insomma, per via delle sue numerose mutazioni (oltre 30) che interessano la proteina spike del virus.

Per questo motivo gli scienziati, dalla Cina alla Svezia, si sono affrettati a studiarla, per avere indizi sulla sua capacità di trasmettersi e di fare danni all’organismo. I primi risultati sono tranquillizzanti: BA.2.86 sembra meno contagiosa di altre varianti come XBB.1.5 e EG.5 e sembra sfuggire meno del previsto all’immunità da vaccino e da infezioni precedenti.

I primi 10 casi

Il report pubblicato su Eurosurveillance descrive i primi casi identificati di infezione dovuti a Pirola identificati in Danimarca. Le osservazioni sembrano confermare quanto visto in laboratorio.

Dal 26 luglio al 21 agosto in Danimarca sono stati identificati 876 casi di infezione da Covid-19. 418 campioni sono stati sequenziati e in 10 di questi è stata riscontrata la variante BA.2.86. La maggior parte degli altri casi, invece, è da attribuire alle varianti EG.5.1 e XBB.1.16.

Le persone colpite da Pirola hanno un’età media di 57 e 5 anni e hanno almeno una condizione cronica preesistente. Tutti i maggiorenni avevano ricevuto almeno tre dosi di vaccino, l’ultima somministrata tra 299 e 616 giorni prima dell’infezione da parte di Pirola. Alcuni avevano anche ricevuto un vaccino aggiornato come quarta dose e in 5 avevano alle spalle un’infezione da Sars-Cov-2 confermata.

I sintomi

I sintomi riportati dai pazienti e constatati dai medici – si legge nel report – non sono significativamente diversi da quelli che si manifestano con altre varianti, e includono tosse, mancanza di fiato e febbre. Nessun caso è stato classificato come grave. Tuttavia, sottolineano gli autori, si tratta di una valutazione preliminare sui primi casi identificati e necessita di essere confermata.

Cosa fare

Stando all’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità del 30 agosto, l’incidenza di casi di Covid-19 in Italia è in aumento in tutte le fasce d’età, in particolare tra quelle più anziane, mentre i tassi di malattia grave sono stabili o in lieve aumento. La variante Pirola non è ancora stata individuata nel nostro paese, dove circolano in prevalenza varianti ricombinanti di Omicron (in particolare XBB.1.9, mentre è in crescita EG.5 e il suo sottolignaggio EG.5.1), “senza rischi addizionali per la salute pubblica”.

Pertanto la regola d’oro in caso di infezione è sempre quella di rivolgersi al proprio medico che consiglierà il protocollo di trattamento più adatto. In generale le persone vaccinate che non presentano fattori di rischio e manifestano i sintomi tipici di Covid possono assumere paracetamolo o ibuprofene e all’occorrenza altri farmaci da banco per alleviare i sintomi dell’infezione virale. Negli altri casi sarà il medico a decidere se opportuno procedere con l’antivirale paxlovid o, se insorge una polmonite, con cortisone. Fondamentale per le persone a rischio è evitare l’automedicazione.