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Energia

Associazioni: subito decreto FER anche per biomasse e altri esclusi

Author: stefania Rinnovabili

decreto fer

Decreto Fer elettriche: le modifiche suggerite dalle associazioni rinnovabili

(Rinnovabili.it) – È basta una rapida occhiata al nuovo decreto fer per capire la nuova piega nelle politiche di supporto alle rinnovabili (leggi anche Il testo del Decreto rinnovabili elettriche, spazio anche al fv). Il provvedimento ha inaspettatamente spalancato le braccia al fotovoltaico, grande escluso dagli incentivi dopo la fine del Conto Energia, ma ha anche messo alla porta una serie di tecnologie, le cui misure di sostegno sono rimandate a un successivo provvedimento. Parliamo degli impianti a biomasse, dell’eolico offshore, del solare termodinamico e dalla cosiddetta geotermia avanzata. Per loro il Coordinamento Free, che raccoglie più di venti associazioni che rappresentano il settore delle rinnovabili italiane, chiede di realizzare rapidamente un nuovo intervento. Attraverso una breve nota stampa il gruppo ha presentato una serie di proposte preliminari da attuare in questo particolare momento di interregno, a partire ovviamente dalla richiesta di mettere “tempestivamente a punto il decreto relativo a biomasse, biogas, eolico off-shore, geotermia innovativa, solare termodinamico”.

In realtà, per alcune di queste tecnologie non è difficile capire la “volontà di prender tempo”, vista la difficoltà realizzativa che le accompagna. Il riferimento è quello a eolico in mare e termodinamico, impelagati in questi anni in una serie di travagliate vicende autoritorizzative e battaglie legali che hanno ritardato (ma la parola giusta sarebbe “bloccato”) lo sviluppo di entrambi i comparti. Basti pensare al progetto di Beleolico, che prevede dieci turbine a largo della costa di Taranto: le prime procedure sono state avviate nel 2010 ma per ora è ancora un nulla di fatto. I numerosi ricorsi amministrativi lo hanno rallentato al punto da costringere la società a chiedere, lo scorso dicembre, una proroga dei termini di validità del decreto di compatibilità ambientale. Una sorte non troppo dissimile l’ha subita il solare termodinamico italiano (Leggi anche Solare termodinamico in Sardegna, il Governo cancella l’impianto).

Le altre proposte del Coordinamento Free entrano nel merito dell’attuale decreto fer elettriche puntando il dito su uno dei punti più delicati e al tempo stesso innovativi del provvedimento: le aste tecnologicamente neutre. Le associazioni chiedono, infatti, gare separate per eolico e fotovoltaico “per consentire una programmazione degli investimenti in grado di consentire un’ulteriore riduzione dei costi”.

Il Coordinamento propone anche che le misure per i rifacimenti totali o parziali si applichino anche agli impianti che non hanno aderito allo spalma-incentivi, che la realizzazione degli impianti su siti contaminati sia condizionata a preventive opere di bonifica e che vengano chiariti criteri per la partecipazione degli impianti ubicati in Stati membri; partecipazione che “deve comunque sottostare a un accordo di libero scambio”.

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Economia

Analisi sull’FTSEMIB di medio e lungo periodo – Analista Simone Rubessi

Author: Il Respiro del Grafico Finanza.com Blog Network Posts

Analisi sull’FTSEMIB di medio e lungo periodo – Analista Simone Rubessi | Respiro del grafico

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Pc Games

Il trailer di lancio di The Raven Remastered

Author: Ultime news PC | Multiplayer.it

Annunciato a gennaio, The Raven Remastered è disponibile a partire da oggi su PC, PlayStation 4 e Xbox One. THQ Nordic e King Art Games hanno rilasciato per l’occasione il trailer di lancio che trovate in testa.

Londra, 1964. Un antico rubino viene rubato al British Museum. Sul luogo del crimine, solo una piuma di corvo. Che qualcuno voglia emulare il Corvo, il leggendario ladro svanito nel nulla anni prima?

L’agente Anton Jakob Zellner si trova all’improvviso immerso in un caso di omicidio come quelli che aveva solo letto nei suoi romanzi preferiti. Nulla è come sembra. Tutti hanno qualcosa da nascondere. E il Corvo è sempre un passo avanti…

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HardwareSoftware

Microsoft and AMD bring FreeSync to Xbox One

Author: staff [AT] fudzilla [DOT] com (Fudzilla staff) Fudzilla.com – Home

Both Xbox One S and Xbox One X

Microsoft said that its Xbox One S and Xbox One X will be getting AMD’s FreeSync 2, a offering variable refresh rate over HDMI on supported displays.

The announcement was revealed by Microsoft during its latest Inside Xbox Livestream where AMD’s Antal Tungler, Senior Manager for Global Technology Marketing at AMD’s Radeon Technology Group announced its support with Larry Hyrb, Microsoft’s Director of Programming for Xbox Live.

microsoft xboxfreesync 1

The support for AMD FreeSync 2 was not a big surprise as there were already rumors that Microsoft might support it. Unlike the first version, the FreeSync 2 will focus on HDR, bringing much lower high dynamic range latency and promises “low-latency, high-brightness pixels, excellent black levels, and a wide color gamut to display High Dynamic Range (HDR) content”.

According to details provided during the Inside Xbox Wire live stream, those in Xbox insider program will have a chance to try out the FreeSync 2 support sometime this week but there are no details on when it will be officially available.

According to a post over at Forbes, older Xbox One consoles will be getting the earlier versions of FreeSync, which does not come with advanced HDR support but nevertheless, it is still good to see that Microsoft did not forget the original Xbox One console.

Another bad piece of news is that there are no TVs with support for AMD FreeSync so you will have run the Xbox One on a TV that has support for FreeSync over HDMI, which narrows it down on just a few available monitors. Of course, it will take some time for it to go through all insider builds to become official so there is time before FreeSync 2 will be officially available.

https://youtu.be/pXEjx_eY0IM?t=5877

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Energia

Decreto rinnovabili, nuvole nere sulle fer italiane

Author: stefania Rinnovabili

rinnovabili

(Rinnovabili.it) – La data in cui si sarebbe andati a votare era nota con sufficiente approssimazione già da molti mesi. Dati i passaggi richiesti, era altrettanto prevedibile il tempo necessario per l’emanazione del nuovo decreto sulle misure a favore delle rinnovabili elettriche per il 2018-2020. Il testo messo a punto dal MiSE richiede il concerto del Ministero dell’Ambiente, il parere di ARERA e successivamente della Conferenza unificata, dopo di che il testo finale va sottoposto alle verifiche delle direzioni competenti della Commissione europea. Perché il decreto fosse operativo da inizio 2018, il testo attualmente in circolazione andava quindi predisposto non più tardi di metà 2017.

Oltre tutto, l’iter decisionale potrebbe concludersi a valle della costituzione di un nuovo Governo, col rischio di una revisione del testo alla luce degli indirizzi di politica energetica contenuti nel suo programma. D’altronde, lo stesso testo oggi disponibile colloca la prima asta a fine 2018, di fatto sanzionando che nel primo anno del triennio le misure proposte non consentiranno di installare alcun impianto. Inoltre, nell’attuale formulazione il decreto non si applica a biomasse, biogas, eolico off-shore, geotermia innovativa, solare termodinamico. Di conseguenza, le misure a loro favore vengono rinviate a un successivo decreto, spostandole ulteriormente in là nel tempo. Paradossalmente, questa dilazione è resa nota proprio nei giorni in cui si è finalmente arrivati alla emanazione del decreto sul biometano, prodotto green che ha come materia prima proprio il biogas.

Nel merito del decreto, la decisione di realizzare aste congiunte eolico/FV non consentirebbe alle due filiere industriali di pianificare le linee di produzione sulla base della potenza assegnata alla singola tecnologia, di conseguenza ostacolando l’ulteriore riduzione dei costi. L’esclusione dall’accesso agli incentivi delle aree agricole, che impedisce uno sviluppo adeguato del FV a terra, è scelta imposta dalla legislazione esistente, ma non si avvertono segnali in merito a possibili modifiche dell’attuale normativa, che sostituiscano l’attuale divieto assoluto con regole che impediscano insediamenti in contrasto con le esigenze della produzione agricola.

La priorità prevista nell’assegnazione delle quote per gli impianti realizzati su siti come discariche, cave e miniere esaurite rappresenta una deroga a selezioni che dovrebbero basarsi esclusivamente sul confronto tra i prezzi delle singole offerte. Si tratta di una deroga giustificabile solo se il  soggetto responsabile dell’impianto fosse preventivamente obbligato a realizzare le operazioni di bonifica a proprie spese; condizione viceversa assente dal testo del decreto che, oltre tutto, esclude dalla priorità gli impianti installati su coperture che contengano amianto.

La facoltà per gli operatori dell’infrastruttura elettrica di indicare per le installazioni limiti geografici e di capacità produttive (compatibili con la situazione della rete), le misure per i rifacimenti totali o parziali utilizzabili solo dagli impianti che hanno aderito allo spalma-incentivi e l’annullamento degli incentivi nei casi di ore in cui si registrino prezzi zonali orari pari a zero sono tutte disposizioni destinate a creare ulteriori incertezze sull’effettiva realizzazione dell’intera capacità prevista, già di per sé modesta. Realizzazione che non sarà comunque completata entro il 2020, dato che l’ultima asta è fissata al 30 novembre dello stesso anno.

Il ritardo con cui di fatto diventeranno esecutive le procedure previste per le assegnazioni tramite registro o asta, l’esclusione da tali procedure di importanti tecnologie e della maggior parte dei potenziali rifacimenti rendono pertanto improbabile l’installazione entro il 2020 di nuova potenza sufficiente per avviare un rilancio delle filiere industriali delle rinnovabili elettriche, che sia coerente con il percorso di crescita richiesto per rispettare gli obiettivi della SEN, cui il decreto fa riferimento.