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Certificare la sostenibilità dell’edificio: iter e criteri

Costruire edifici in modo sostenibile richiede un completo ripensamento delle attuali pratiche. I protocolli di certificazione LEED e GBC creano un quadro flessibile che permette di valutare meglio la strategia che ottimizza il rapporto tra edificio e ambiente circostante. Vediamo come funzionano.

Leggi l’articolo nella versione digitale della rivista QualEnergia

Gli edifici rappresentano una delle maggiori fonti di consumo di risorse della nostra società; uno sviluppo sostenibile passa quindi inevitabilmente da un ripensamento nel modo di costruirli ed utilizzarli.

Da qualche tempo si sta consolidando un approccio più responsabile dell’architettura e dell’ingegneria che ha portato all’introduzione del concetto di green building, quale edificio progettato, costruito e gestito in modo sostenibile, al fine di controllare l’impatto generato dalle attività di costruzione, limitare il consumo di risorse e stimolare modalità e tecniche costruttive rispettose degli equilibri dell’ecosistema.

Già nella prima conferenza internazionale sull’Edilizia Sostenibile (Sustainable Construction) nel 1994, Charles J. Kibert enunciava la teoria delle 5R: Riduci, Riusa, Ricicla, Ricostruisci e Ristruttura, che mette in relazione tra loro pianificazione, progetto, costruzione, gestione e dismissione dell’edificio con le risorse (energia, acqua, materiali, suolo). Per dare oggettività ai concetti di sostenibilità richiesti, sono nati numerosi sistemi di valutazione e di certificazione energetico-ambientale.

Tali certificazioni, dette anche di sostenibilità ambientale, sono lo strumento che consente di dichiarare le prestazioni e gli impatti ambientali di un edificio sul territorio, includendo i suoi consumi di energia e non vanno confuse pertanto con la certificazione energetica che, con l’attribuzione di specifiche classi, attesta il consumo di energia espresso in KWh/anno per unità di superficie o volume di un edificio.

Rappresenta lo strumento di orientamento del mercato verso gli edifici a migliore rendimento energetico, permette di valutare la loro prestazione energetica e di confrontarla con i valori di un edificio di riferimento, in un bilancio costi/benefici.

La certificazione energetico-ambientale è invece il processo che permette di valutare un edificio non solo considerando i consumi e l’efficienza energetica, ma anche l’impatto della costruzione sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.

Certificazione di sostenibilità

In generale esistono due approcci valutativi della sostenibilità di un edificio:

  • Metodo qualitativo o a punteggio: basato su requisiti definiti a cui corrispondono specifici pesi e punteggi la cui somma globale indica il livello di sostenibilità energetica e ambientale dell’edificio.
  • Metodo quantitativo: di maggior dettaglio che fa riferimento all’analisi Lca valutando e quantificando l’energia inglobata dal fabbricato durante l’intero arco di vita.

Si tratta quindi di un bilancio ambientale rigoroso dell’intero processo edilizio, compresa la gestione e la fine vita dell’edificio. Il metodo Lca nasce in ambito industriale e solo recentemente è stato “trasferito” e applicato al settore delle costruzioni. Con non pochi ostacoli e difficoltà, legate alla peculiarità del settore.

Per questo, negli ultimi anni, tramite modalità di analisi diverse da quella del metodo Lca, si sono andati definendo, requisiti e criteri progettuali orientati alla sostenibilità (risparmio energetico, risparmio e recupero dell’acqua, riciclaggio dei materiali), che hanno portato alla costruzione di veri e propri framework di parametri progettuali.

Sono nati strumenti di valutazione multicriteri, chiamati “sistemi a punteggio”, che associano un punteggio di merito, in base al grado di adempimento del requisito verificato tramite indicatori.

Hanno costituito una risposta “semplice”, accessibile e facilmente diffondibile, adatta alle esigenze del mercato e degli operatori di settore.

A livello internazionale, l’elaborazione dei sistemi a punteggio è nata principalmente per sollecitazione dei costruttori, che hanno manifestato l’esigenza di “certificare” la realizzazione di edifici ad alte prestazioni energetiche e a basso impatto ambientale, sulla base di riferimenti consolidati e con l’avallo di strutture di riferimento affidabili.

Esigenza manifestata anche e soprattutto dai grandi investitori immobiliari. I protocolli volontari diffusi nel mondo come l’americano LEED, l’inglese Breeam o il giapponese Casbee, e il protocollo italiano GBC rientrano tutti nel sistema valutativo a punteggio.

I sistemi LEED e GBC

LEED® (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di certificazione che misura la sostenibilità degli edifici, nasce in Nord America ad opera del Usgbc (United States Green Building Council) e si diffonde rapidamente a livello internazionale in più di 150 Paesi nel mondo.

Nel 1993, Robert K. Watson fonda e presiede il primo Comitato di coordinamento LEED, coinvolgendo professionisti volontari di organizzazioni non profit, enti governativi, architetti, ingegneri, sviluppatori, costruttori, produttori di materiali e altri leader del settore. Tutti mossi da un interesse comune: preservare la Terra, le persone, le piante, gli animali, e i sistemi naturali da cui dipende la vita.

Dal 1994 LEED è cresciuto fino a diventare un sistema complessivo di diversi standard secondo la tipologia di edificio o territorio, che coprono tutti gli aspetti del processo di sviluppo e costruzione. Si è sviluppato inizialmente grazie a un comitato formato da pochi volontari; oggi conta venti comitati con circa 200 volontari e di uno staff di Usgbc con circa 200 professionisti.

La progressiva crescita di LEED sul piano internazionale ha dato il via a quello che è diventato un movimento sovranazionale che, unitamente alla nascita di altri GBC in altri Paesi, sta trasformando il mercato dell’edilizia globale.

Nel 2008 è nato in Italia il Green Building Council Italia e, grazie al lavoro volontario dei soci organizzati in gruppi tecnici tematici, nell’aprile 2011 è stata pubblicata la versione italiana dello standard LEED Nuove Costruzioni 2009, basato su una revisione dello standard americano.

Dopo questa prima esperienza GBC Italia ha sviluppato altri ratingsystem, ma specificatamente studiati per il mercato italiano. I sistemi LEED e GBC sono volontari e basati sul consenso e promuovono un sistema di progettazione integrata che riguarda l’intero edificio; tali protocolli valutano l’impatto ambientale degli edifici considerando una pluralità di dimensioni, non solo l’efficienza energetica, ma anche la scelta del sito di costruzione, la gestione efficiente dell’acqua, i materiali impiegati, lo smaltimento dei rifiuti, il comfort e la salubrità degli spazi interni.

Forniscono metodi e strumenti oggettivi per misurare le prestazioni dell’edificio in termini di sostenibilità ambientale e di utilizzo delle risorse, lasciando allo stesso tempo la possibilità di premiare l’innovazione che non trova negli aspetti considerati la possibilità di essere valutata.

I sistemi LEED e GBC rappresentano nell’edilizia, l’equivalente di pratiche che in altri ambiti sono normali: per esempio, nel caso degli alimenti è obbligatorio apporre sulle confezioni l’etichetta che descrive tutte le componenti di cui sono composti. Per gli edifici non esistono ancora sistemi di etichettature che dichiarino quanto consumano, come si vive nell’edificio, quali sono i materiali con cui è stato prodotto, qual è il comfort acustico, termico, visivo, e così via.

L’attuale versione v4 di LEED si compone dei seguenti protocolli: BD+C per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni degli edifici commerciali e pubblici, Homes per le abitazioni singole e condominiali, O+M per la valutazione della gestione e manutenzione degli edifici commerciali e pubblici, ID+C per le attività di completamento interno di ospedali, spazi commerciali e uffici e ND per lo sviluppo dei quartieri. Alcuni di questi protocolli sono difficilmente applicabili alla realtà italiana.

GBC Italia ha quindi sviluppato: GBC Home per le residenze, GBC Quartieri per lo sviluppo di aree urbanizzate e GBC Historic Building, primo protocollo al mondo dedicato alla sostenibilità del patrimonio storico edilizio. Tali sistemi di certificazione rappresentano un quadro flessibile che permette ai gruppi di progettazione e di costruzione di valutare la strategia che ottimizza il rapporto tra l’edificio e l’ambiente circostante.

Il sistema di rating si struttura in sezioni di valutazione omogenee che si differenziano in funzione della tipologia del protocollo. Per esempio nel rating system LEED v4 BD+C, relativo alle nuove costruzioni o alle ristrutturazioni importanti, le sezioni sono otto, organizzate in prerequisiti e in crediti:

  • Localizzazione e Trasporti: considera le caratteristiche esistenti della comunità circostante e in che modo le infrastrutture influenzano il comportamento degli occupanti e le relative prestazioni ambientali. Ricomprende le valutazioni riguardanti la posizione dell’edificio, con crediti che incoraggiano il trasporto alternativo e la connessione con servizi, come ristoranti e parchi.
  • Sostenibilità del sito: affronta gli aspetti ecosistemici e ambientali legati al sito entro il quale sarà costruito l’edificio e al rapporto di questo con l’intorno per limitare l’impatto generato dalle attività di costruzione, controllare il deflusso delle acque meteoriche, stimolare tecniche costruttive rispettose degli equilibri dell’ecosistema.
  • Gestione delle Acque: approccia le tematiche ambientali legate all’uso, alla gestione e allo smaltimento delle acque negli edifici monitorando l’efficienza dei loro flussi e promuovendo la riduzione dei consumi idrici e il riutilizzo delle acque meteoriche.
  • Energia e Atmosfera: promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, l’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili o alternative e il controllo delle prestazioni energetiche.
  • Materiali e Risorse: considera le tematiche ambientali correlate alla selezione dei materiali, alla riduzione dell’utilizzo di materiali vergini, allo smaltimento dei rifiuti e ambientale degli edifici considerando una pluralità di dimensioni, non solo l’efficienza energetica, ma anche la scelta del sito di costruzione, la gestione efficiente dell’acqua, i materiali impiegati, lo smaltimento dei rifiuti, il comfort e la salubrità degli spazi interni e alla riduzione dell’impatto ambientale dovuto ai trasporti.
  • Qualità ambientale interna: affronta le preoccupazioni ambientali relazionate alla qualità dell’ambiente interno, che riguardano la salubrità, la sicurezza e il comfort, il consumo di energia, l’efficacia del cambio d’aria e il controllo della contaminazione dell’aria.
  • Innovazione nella Progettazione: ha come obiettivo l’identificazione degli aspetti progettuali che si distinguono per le caratteristiche di innovazione e di applicazione delle pratiche di sostenibilità nella realizzazione di edifici.
  • Priorità Regionale: ha come obiettivo quello di promuovere i gruppi di progettazione a focalizzare l’attenzione su caratteristiche ambientali del tutto uniche e peculiari della località in cui è situato il progetto.

Lavorando sull’intero processo, dalla progettazione alla costruzione, l’adozione di tali protocolli richiede un approccio interdisciplinare, pena il non raggiungimento degli obiettivi preposti.

I protocolli di certificazione LEED e GBC sono costantemente aggiornati attraverso una procedura di revisione periodica; per garantirne la corretta applicazione, Usgbc ha inoltre istituito un programma di accreditamento professionale degli esperti delle procedure LEED, i LEED AP.

Il processo di certificazione

Il ratingsystem LEED/ GBC è anche uno strumento che favorisce i processi di progettazione integrata. La certificazione LEED/ GBC riguarda sia il risultato finale sia il metodo utilizzato per raggiungerlo.

Le principali fasi della certificazione sono:

  1. registrazione del progetto;
  2. sottomissione del progetto (detta anche designreview e spesso facoltativa);
  3. Commissioning e sottomissione evidenze costruttive;
  4. Certificazione.

La struttura di LEED e GBC incentiva l’integrazione di diverse discipline e costituisce un ausilio per il projectmanagement. I vantaggi competitivi, per chi adotta tali standard, sono identificabili nella considerevole qualità finale del manufatto e nel notevole risparmio di costi di gestione se comparati con quelli degli edifici tradizionali.

Gli edifici certificati dai LEED utilizzano le risorse in modo più efficiente rispetto agli edifici convenzionali. Hanno un ambiente di vita e di lavoro più sano, che contribuisce a una maggiore produttività, all’incremento della salute e del comfort degli impiegati.

Il dipartimento Usgbc ha compilato una lunga lista dei benefici derivanti dall’implementare una strategia LEED, con vantaggi che vanno dal miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua fino alla riduzione dei rifiuti solidi, beneficiando così sia i proprietari, che gli occupanti, e la società nel suo insieme.

I benefici di un green building non si concretizzano infatti nel solo risparmio di risorse ambientali (energia, acqua, materiali), ma garantiscono anche una maggiore funzionalità e produttività.

Ad esempio in un edificio pubblico ad uso terziario il costo del personale rappresenta circa i 3/4 dei costi di gestione. È dimostrato che in ambienti certificati LEED, con adeguato confort termo-igrometrico e visivo, la produttività aumenta fino anche del 10-15%, consentendo così il recupero di quasi il 7,5% dei costi totali; beneficio economico corrispondente a circa il 50% del costo energetico dell’edificio.

I rating system di sostenibilità possono essere applicati a tutti gli edifici: grandi palazzi uffici e commerciali, scuole e residenze. Il numero di progetti LEED registrati in Italia ha raggiunto la quota di 326 per una superficie totale di circa 4,8 milioni di mq (vedi grafici).

Tra i 326 progetti totali 120 sono già certificati (tra questi ci sono Zara e Baxter a Roma, Vodafone, Morgan Stanley, Gucci, Bovisa, Lend Lease e Saint Gobain a Milano, Italcementi a Bergamo, Unipol a Bologna, Intesa Sanpaolo a Torino e Bottega Veneta a Vicenza). Sono 206 i progetti ancora in fase di certificazione (tra questi progetti spiccano nomi come, Lavazza, Petronas Lubricants Italy, Nestlè, L’Oréal, Johnson & Johnson, Beni Stabili, Prada e Nike).

Anche gli standard GBC, di più recente introduzione rispetto a LEED, iniziano ad avere una diffusione sul territorio e completano l’offerta dei sistemi LEED e di altri ratingsystem di sostenibilità garantendo ai professionisti, agli investitori e ai costruttori la disponibilità del protocollo più adatto per ogni esigenza e ambito di applicazione.

L’articolo è stato pubblicato nel n.2/2016 della rivista bimestrale QualEnergia, con il titolo “Certificare l’edificio”.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Canon EOS 5D Mark IV, ecco i primi scatti

Abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano e di fare qualche scatto con la nuova Canon EOS 5D Mark IV, presentata ufficialmente questa mattina, e di cui abbiamo raccontato in questa news.

Dopo i dettagli tecnici, eccoci dunque con le nostre primissime impressioni d’uso e le valutazioni a caldo sui file prodotti.
Sul fronte dell’usabilità, possiamo sintetizzare tutto con un proverbio: niente nuove, buone nuove. Per essere precisi, novità ce ne sono: il corpo macchina è un poco più leggero rispetto alla Mk III (890g contro 950g), utilizza un display a più elevata risoluzione, con funzioni touch, e soprattutto dispone di un comando dedicato per la modifica dell’area AF che risulta pratico fin dal primo minuto.

Queste novità, al pari dell’area coperta dai punti AF leggermente più ampia, non cambiano però il feeling con il corpo macchina che offriva la già ottima Mark III, pertanto un eventuale passaggio al nuovo modello sarebbe del tutto “trasparente”. Abbiamo invece avuto la sensazione di una reattività allo scatto leggermente superiore rispetto al modello precedente, il che va a sopperire a quello che probabilmente è il maggior limite oggi percepito dai professionisti che utilizzano la terza generazione di 5D.


Foto scattata in interni con luce ambiente, 1/125s, f/4, 1600 ISO. La macchina ha fatto un ottimo lavoro nel restituire un punto di bianco corretto e un buon bilanciamento complessivo senza necessità di post-produzione.

Non possiamo dire nulla sulla funzione Dual Pixel RAW, non essendo ancora stato rilasciato il RAW converter compatibile, ma abbiamo avuto modo di scattare una serie ISO completa in interni, con ottimi risultati. Quelli che pubblichiamo di seguito cono i JPEG ottenuti in-camera con le impostazioni standard, necessariamente ridimensionati al 50% circa a causa della versione ancora non definitiva dell’ottica in uso.


Ecco la più intrigante novità della 5D Mark IV, la funzione Dual Pixel RAW. Bisognerà però attendere il rilascio di una nuova versione di Digital Photo Professional prima di poter analizzare i file.

Le immagini non sono dunque indicative del livello di dettaglio, ma grazie alla texture del corpo macchina, alla scritta ad alto contrasto e alla zona sfocata a destra, dicono molto sul livello di rumore, davvero minimo fino a 6400 ISO compresi. A 12.800 si inizia a notare la “grana” in modo più evidente, a 25.600 ISO una perdita di saturazione accompagnata dalle prime alterazioni cromatiche.


Immagine originale, 100 ISO. Questa immagine, e i particolari seguenti, sono state scattate con una EOS 5D Mark IV corredata con un obiettivo di pre-produzione.

A proposito di colori ed esposizione, siamo rimasti piacevolmente colpiti dal comportamento del nuovo esposimetro e dal bilanciamento del bianco effettuato dalla fotocamera, come ciascuno può constatare personalmente considerando che si tratta, per l’appunto, di JPEG prodotti direttamente dalla 5D Mark IV.


100 ISO


1600 ISO


3200 ISO


6400 ISO


12800 ISO


25600 ISO


32000 ISO

Sarebbe ovviamente molto prematuro trarre delle conclusioni, ma l’impressione iniziale è che la 5D Mark IV abbia un mezzo stop di vantaggio sulla gamma ISO rispetto alla Mark III, nonostante la risoluzione più elevata. Se questo è vero, ci aspettiamo un analogo vantaggio anche in termini di gamma dinamica, e il singolo FPS in più in termini di cadenza di scatto rende la famiglia 5D ancora più versatile di quanto già non sia stata finora.  

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Economia

Sisma: Attenzione a sospendere le rate dei mutui

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Per venire incontro alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto della scorsa notte l’Abi – l’Associazione Bancaria Italiana – si è mossa presso le banche per chiedere di adottare a favore dei residenti delle aree colpite dal sisma la sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti. Il provvedimento riguarda sia gli immobili residenziali che per quelli commerciali ed industriali che hanno subito danneggiamenti anche parziali.

La BNL ha accolto l’invito e ha deciso di offrire ai propri clienti la possibilità di sospendere il pagamento, per un periodo pari a sei mesi, delle rate dei prestiti e dei mutui in essere relativi ad immobili residenziali, commerciali ed industriali che abbiano subito danni, anche parziali, a seguito del sisma nel centro Italia.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha annunciato di aver stanziato un plafond di 250 milioni di euro di finanziamenti e attivato una serie di provvedimenti a sostegno delle famiglie e delle imprese delle province di Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, Macerata e Fermo, gravemente danneggiate dagli eventi sismici.

ATTENZIONE: Coloro che decideranno di approfittare della lodevole iniziativa bancaria dovranno tener presente che richiedere la sospensione del pagamento delle rate di un mutuo non è affatto conveniente economicamente. Approssimando possiamo chiaramente enunciare che tutto quello che non si paga dal momento della sospensione, si paga tutto successivamente e… con gli interessi!

Dietro l’apparente comodità di sospendere, si nasconde sempre un costo aggiuntivo per nulla evidenziato dalla banca perchè al termine del periodo di sospensione la banca non rinuncerà a chiedervi gli interessi maturati su quelle rate “frizzate” al momento della sospensione. Al termine della sospensione ci si troverà a pagare a caro prezzo il servizio reso e contemporaneamente ad allungare il mutuo per la durata pari alla sospensione.

weqLa tabella è il risultato di un excel dove il calcolo degli interessi di sospensione viene considerato mensile. L’utilizzo della tabella è estremamente semplice: avendo ad esempio sospeso per 10 mesi un mutuo con debito residuo di 80 mila euro al tasso del 2%, gli oneri di sospensione saranno pari a 1.330 euro ovvero i 133 euro mensili della tabella moltiplicato 10 mensilità sospese.

Tornando a noi, questi calcoli dovrebbero farci riflettere di quanto sia importante ponderare attentamente la validità di una sospensione che ci si accinge richiedere dove a fronte di un sollievo momentaneo che la sospensione stessa ci regala.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Digital Audio

XDJ-1000MK2: Upgraded Audio, Browsing & Display

Pioneer is back at it again with another product release. This time,  they’ve decided to bring some of the exclusive features of the CDJ-2000NXS2 down to the more affordable XDJ range. Check out the new features of the updated XDJ-1000MK2 and get the DJTT low-down.

While it doesn’t seem like a major overhaul compared to the original, the new features and workflow improvements make the XDJ-1000MK2 a much more powerful player. However, just like the Nexus-2 line, this update has come along with a slight price bump. It does make us wonder if some fo the new features will make it to the original XDJ-1000 (with a firmware update) or if it’s being left behind.

There is no word if Pioneer is planning to work with Traktor and Serato to ensure these work via HID yet.  We are still waiting for them to add this along with timecode support to the Nexus 2 range so if you rely heavily on this feature you might want to hold off on buying till this intergeneration is clear.

Price: $ 1199/€1299

Availability: Mid-to-Late September 2016 (click here to pre-order yours at the DJTT store)

KEY NEW FEATURES & CHANGES

  • The XDJ-1000MK2 inherits high-quality audio from the CDJ-2000NXS2. Along RCA outputs, a digital output sends pristine audio, and the power circuit for analogue audio is completely separate from the digital circuit, reducing noise.
  • FLAC & ALAC playback is now supported for high-quality sound, as well as MP3, AAC, WAV and AIFF files.
  • Upgraded High-resolution colour LED touch screen (again, same one as the CDJ-2000NXS2) with RGB waveform view
  • Finding the right track to play next is easy thanks to Track Filter, which filters tracks by My Tag, BPM and key, and the new Matching feature displays tracks you’ve previously tagged when they’re mixed with the track that’s playing.
  • 8 Hot Cues are now supported compared to the traditional 3 on most Pioneer players.
  • RekordboxDJ Plus Pack compatibility is a given and the software will be updated soon to extend support for it.
  • You can now plug a DDJ-SP1 to control your Hot Cues, auto loops and Slip Mode. One DDJ-SP1 can control up to four XDJ multiplayers using Pro DJ Link.
  • Pro DJ Link offers seamless integration and shares beat grid information with the new TORAIZ SP-16.

Sticking with your setup or is it a worthy upgrade for you? Join the discussion below!

Want to be the first to know when units are shipping? Click here

Autore: DJ TechTools

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HardwareSoftware

Intel Launches 3D NAND SSDs For Client And Enterprise

 Today Intel is announcing a variety of new SSDs with their 3D NAND flash memory. The new models use a mix of 3D MLC and 3D TLC, some SATA and some PCIe, and variously target the consumer, business, embedded and data center markets. While we are still awaiting details on the timing of these product releases, it is clear that Intel is eager to put planar flash behind them. The drive for this is especially strong as the models being replaced are all either based on Intel’s relatively expensive 20nm flash or on 16nm flash that Intel had to buy on the open market due to their decision to not participate in the 16nm node at IMFT.

Product Series Market Interface 3D NAND
SSD 600p Consumer Client M.2 PCIe 3 x4 TLC
SSD Pro 6000p Business Client M.2 PCIe 3 x4 TLC
SSD E 6000p Embedded, IoT M.2 PCIe 3 x4 TLC
SSD E 5420s Embedded, IoT 2.5″ and M.2 SATA MLC
SSD DC S3520 Data Center 2.5″ and M.2 SATA MLC
SSD DC P3520 Data Center U.2 and PCIe x4 HHHL MLC

First up, we have a M.2 PCIe SSD branded three different ways for three different markets. In the consumer market we have the SSD 600p series, while the business market will get the Pro 6000p series. The specs released so far differ only in mentioning that the Pro 6000p series will be supported by the remote secure erase feature of Intel’s Active Management Technology. The third variant—for the embedded and Internet of Things market—will only get the two smallest capacities, which gives us a look at how this design will perform with the limited parallelism that results from using IMFT’s high-capacity 384Gb 3D TLC die.

Intel Client and Embedded PCIe SSDs
Model Pro 6000p 600p E 6000p 750
Capacity 128GB, 256GB, 360GB, 512GB, 1024GB 256GB 128GB 400GB, 800GB, 1.2TB
NAND IMFT 32-layer 3D TLC IMFT 20nm MLC
Interface M.2 2280 PCIe 3 x4 (single-sided) U.2 or PCIe 3 x4 HHHL
Sequential Read up to 1800 MB/s 1570 MB/s 770 MB/s up to 2500 MB/s
Sequential Write up to 560 MB/s 540 MB/s 450 MB/s up to 1200 MB/s
4kB Random Read up to 155k IOPS 71k IOPS 35k IOPS up to 460k IOPS
4kB Random Write up to 128k IOPS 112k IOPS 91.5k IOPS up to 290k IOPS
Idle Power 10mW 4W
Warranty 5 years 5 years

The 600p and 6000p series are a much more mainstream design than Intel’s previous NVMe SSD for the client market. The SSD 750 is a thinly-disguised enterprise drive, with power consumption and physical dimensions that are far too big for the M.2 form factor that has become the preferred choice for client PCIe storage. The SSD 750 was in many ways overkill from the start, and more recent M.2 drives (especially from Samsung) have caught up in peak performance to offer a much better value for typical client usage. The 600p will be going after the client PCIe storage market from the opposite end: as one of the first TLC PCIe SSDs, its performance specifications don’t set any records but it will be a much more value-oriented product than any of the M.2 PCIe SSDs currently on the market. Intel has confirmed that the 600p and 6000p are using a third-party controller, and it is most likely Marvell’s 88SS1093.

SSD 600p

 

In addition to the SSD E 6000p, there is a new series of SATA drives for the embedded market. The SSD E 5420s series consists of a 240GB 2.5″ drive and a 150GB M.2 drive, both with 3D MLC and full power loss protection. The E 5420s is rated for one drive write per day, a substantial improvement over the 0.3 DWPD rating of the E 5410s or the 20GB/day of the E 5400s.

Intel Embedded/IoT SATA SSDs
Model E 5420s E 5410s E 5400s
Capacity 240GB 150GB 80GB, 120GB 48GB, 80GB, 120GB, 180GB
NAND IMFT 32-layer 3D MLC 16nm MLC 16nm TLC
Interface 2.5″ SATA M.2 SATA 2.5″ SATA 2.5″ and M.2 SATA
Sequential Read 320 MB/s 165 MB/s up to 475 MB/s up to 560 MB/s
Sequential Write 300 MB/s 145 MB/s up to 135 MB/s up to 475 MB/s
4kB Random Read 65k IOPS 39k IOPS up to 68k IOPS up to 71k IOPS
4kB Random Write 16k IOPS 28k IOPS up to 84k IOPS up to 85k IOPS
Warranty 5 years 5 years 5 years

SSD E 5420s

 

Moving on to the data center products, the SSD DC S3520 is a new mid-range enterprise SATA SSD for read-oriented workloads and the third iteration of the S3500 series. The M.2 form factor has returned as an option after the DC S3510 series was only offered in the 2.5″ form factor. As with the SATA drives for the embedded market, performance has decreased but endurance has been bumped up from 0.3 DWPD to 1 DWPD. The larger per-die capacity of the 3D MLC has caused the smallest capacity option to increase from 80GB to 150GB, but 1.6TB is still the largest option for the 2.5″ form factor.

Intel Enterprise SATA SSDs
Model DC S3520 DC S3510
Capacity 150GB, 240GB, 480GB, 800GB, 960GB, 1.2TB, 1.6TB 150GB, 240GB, 480GB, 760GB, 960GB 80GB, 120GB, 240GB, 480GB, 800GB, 1.2TB, 1.6TB
NAND IMFT 32-layer 3D MLC 16nm MLC
Interface 2.5″ SATA M.2 SATA 2.5″ SATA
Sequential Read (up to) 450 MB/s 410 MB/s 500 MB/s
Sequential Write (up to) 380 MB/s 320 MB/s 460 MB/s
4kB Random Read (up to) 67.5k IOPS 53k IOPS 68k IOPS
4kB Random Write (up to) 17k IOPS 14.4k IOPS 20k IOPS
Endurance 1 DWPD 1 DWPD 0.3 DWPD
Warranty 5 years 5 years 5 years

SSD DC S3520

 

(UPDATED) Finally, for the enterprise PCIe space we have the SSD DC P3520. In March the DC P3320 was announced as Intel’s first 3D NAND SSD and the P3520 was mentioned but specifications were not provided at that time. Intel has since decided to only produce the P3520 and to price it close to the level of SATA SSDs. The reduced performance relative to the DC P3500 is a consequence of reduced parallelism at the same capacity that results from using the 256Gb 3D MLC rather than 128Gb 20nm MLC, and the size of this performance regression is a bit dismaying. The DC P3520 is clearly based on the same hardware platform as the rest of the PCIe data center drives, with a familiar layout for the PCB and heatsink evident in the add-in card version.

Intel Enterprise PCIe SSDs
Model DC P3520 DC P3320 (canceled) DC P3500
Capacity 450GB (U.2 only), 1.2TB, 2TB 450GB (U.2 only), 1.2TB, 2TB 400GB, 1.2TB, 2TB
NAND IMFT 32-layer 3D MLC IMFT 32-layer 3D MLC IMFT 20nm MLC
Interface U.2 and PCIe 3 x4 HHHL U.2 and PCIe 3 x4 HHHL U.2 and PCIe 3 x4 HHHL
Sequential Read (up to) 1700 MB/s 1600 MB/s 2700 MB/s
Sequential Write (up to) 1350 MB/s 1400 MB/s 1800 MB/s
4kB Random Read (up to) 375k IOPS 365k IOPS 430k IOPS
4kB Random Write (up to) 26k IOPS 22k IOPS 28k IOPS
4kB Random 70/30 Read/Write (up to) 80k IOPS 65k IOPS 80k IOPS
Warranty 5 years 5 years 5 years

SSD DC P3520 U.2

 

These new SSDs will have a staggered release over the rest of the year. Starting next week the DC P3520 will be shipping, as well as the 128GB, 256GB and 512GB capacities of the SSD 600p and SSD Pro 6000p. The 2.5″ DC S3520 will ship in early September. The rest are planned to be available in Q4.

Autore: AnandTech