Categories: Calcio

Il giuramento da Ipocrita

Secondo una tradizione ormai millenaria, i medici che si apprestano ad iniziare la professione recitano il cosiddetto Giuramento di Ippocrate, così chiamato perché fa riferimento ad uno scritto a lui attribuito risalente al IV secolo avanti Cristo. Nella sua formulazione moderna, il giuramento prevede l’impegno ad esercitare la medicina in libertà di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento, l’obiettivo di perseguire la difesa della vita e della salute psico-fisica dell’uomo, l’impegno a curare ogni paziente con eguale scrupolo a prescindere da etnia, religione, nazionalità o condizione sociale … in poche parole, un’enunciazione del complesso dei principi e delle norme di comportamento che stanno (o dovrebbero stare) alla base della deontologia professionale di un medico che voglia definirsi tale.

In tempi recenti, qualcuno ha proposto di adottare un codice etico similare per i giornalisti, invocando un ritorno alla lezione di Indro Montanelli (“sono i lettori i miei unici padroni”) e delineando una sorta di giuramento fondato su 3 capisaldi:
1) Vigilare sul potere : raccontare le storie che ne svelano gli interessi, essere prudenti nel rapporto con i poteri forti e non cercare di ingraziarsi politici o imprenditori
2) Saper opporsi agli interessi degli imprenditori-editori per cui si lavora, non accettando soldi per diffondere opinioni
3) Riconoscere di avere sbagliato, quando succede

La stampa nell’era del Giannino  Se tutto questo fa sorridere in generale, pensando al comportamento di certi medici o di certi giornalisti, fa addirittura sbellicare contestualizzando il discorso alla “stampa” asservita al mondo della comunicazione rossonera : riuscite ad immaginare l’esercito dei servi cantori che ben conosciamo, tutti riuniti attorno ad una bella tavolata del Giannino, dove tra un rutto, un peto e un karaoke recitano in coro il loro Giuramento da Ipocrita?
Perché, badate bene, se è evidente che la responsabilità principale per la trasformazione del Milan in quella creatura mostruosa che chiamiamo Giannino va ricercata nella colpevole indifferenza della proprietà e nel comportamento scellerato della dirigenza negli ultimi 10 anni, è altrettanto evidente la pesante corresponsabilità di una comunicazione corrotta ed asservita, che ne ha coperto le malefatte evitando ogni tipo di analisi e di indagine critica.

Noto “giornalista” della comunicazione rossonera impegnato nella stesura del suo vomitoriale

Di recente, uno dei massimi esponenti di questo circo mediatico corrotto si è pubblicamente inalberato, intervenendo come ospite sul canale tematico che prima dirigeva : “Sento parlare di processo di Norimberga… ragazzi, non scherziamo, qui si parla di calcio, Norimberga è una cosa seria!”.
A prescindere dal fatto che è quanto meno singolare che una tale affermazione provenga da un personaggio che qualche anno fa propugnava l’esigenza di un “Piano Marshall” per aiutare la Juventus, è evidente anche ad uno stupido che quando su questo blog si fa riferimento alla necessità di una Norimberga per la stampa rossonera si intende semplicemente manifestare la volontà di inchiodare certi “giornalisti” alle loro responsabilità: l’intento è essenzialmente quello di denunciarne il comportamento e la disonestà intellettuale, impedendo loro di riciclarsi e di accreditarsi come canale di comunicazione per la nuova società che a breve subentrerà.

La Comunicazione e la Propaganda  Il riferimento a Norimberga evoca per analogia il ricordo di Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda durante il Terzo Reich ed enunciatore di una ventina di Principi che sono quanto di peggio possa offrire la comunicazione, dato che quando la comunicazione diventa unilaterale, martellante e con i paraocchi, cessa per definizione di essere comunicazione e diviene propaganda; alcuni di questi Principi meritano di essere analizzati, alla luce dell’utilizzo che ne è stato fatto da parte della Propaganda gianninesca.

Principio della semplificazione e del nemico unico, affine al Principio dell’unanimità , in base ai quali è necessario adottare una sola idea ed identificare l’avversario in un nemico, responsabile di tutti i mali, o anche portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità : esempi emblematici dell’applicazione di questi principi sono la distinzione tra “tifosi evoluti e non evoluti”, o anche il voler far credere che gli insuccessi della squadra possano dipendere da un “clima ostile” creato nell’ambiente dai cosiddetti tifosi non evoluti.

Principio della trasposizione, che consiste nel caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco, affine al Principio del silenziamento, consistente nel passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti per rispondere: leggendaria l’arroganza espressa dall’AD alla gestione sportiva nei confronti di cronisti che pongano domande scomode (mi vengono in mente Alciato e la Balestrieri, per tutti), o l’atteggiamento di prona sottomissione espresso da zerbini col microfono mentre si sentono rispondere che hanno sbagliato a porre una domanda!

Principio della volgarizzazione, in base al quale tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali è diretta: qui non è il caso di dilungarsi in esempi, basta aprire a caso uno degli innumerevoli pseudo-editoriali partoriti dalla pseudo-comunicazione rossonera (non a caso ribattezzati “vomitoriali” su questo blog).

Principio di orchestrazione, in base al quale la propaganda deve limitarsi ad un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente senza dubbi o incertezze, convergendo sempre sullo stesso concetto, fino a che “una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità” : a questa categoria appartengono la diffusione di mantra quali “siamo a posto così”, “ultracompetitivi”, “se non esce nessuno non entra nessuno”, l’appellativo di “imperatore del mercato” affibbiato ad un incompetente che ha riempito Milanello di pippe affossando i bilanci, la continua celebrazione di MilanLab come centro di eccellenza medica (quando basterebbe citare i casi di Pato ed i suoi mille infortuni, o di Alex giudicato inabile al gioco del calcio dai medici del Porto 2 mesi dopo essere uscito da Milanello) e cosi via.

Principio del continuo rinnovamento, in base al quale occorre emettere costantemente informazioni ed argomenti nuovi, anche non strettamente pertinenti, ad un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose: appartengono a quest’ambito solenni boiate quali “la fiscalità spagnola”, “la legge sugli stadi”, “il Milan giovane ed italiano”, “il monitoraggio dei 100 top young mondiali”…

Conclusioni  Potrei andare avanti a fare esempi per ore, ma credo che il concetto espresso sia già sufficientemente chiaro: da parte nostra non vediamo l’ora di tornare a parlare di calcio giocato e di tornare ad appassionarci per i nostri colori, ma a questi “pseudo-giornalisti” che si sono resi complici di una propaganda così becera e mediocre non deve essere perdonato più nulla, occorre fare in modo che vengano inchiodati alla responsabilità che si sono assunti scrivendo nefandezze per anni.
Nel mio piccolo, dedico loro la canzone che trovate in testa a questo post e, a costo di ripetermi, torno a citare i versi del Sommo Poeta che li riguardano:

“Ma il peggio deve ancora venire, scendiamo sempre più giù, nelle viscere dell’inferno gianninesco dove albergano i peccati più gravi…finchè arriviamo nel Girone dei Ruffiani e degli Adulatori, immersi nello sterco e più popolato che mai, sono talmente ammassati che si fa fatica a distinguerli:

Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso
vidi gente attuffata in uno sterco
che da li uman privadi parea mosso.
E mentre ch’io là giù con l’occhio cerco,
vidi un col capo sì di merda lordo,
che non parea s’era laico o cherco.
Quei mi sgridò: «Perché se’ tu sì gordo
di riguardar più me che li altri brutti?».
E io a lui: «Perché, se ben ricordo,
già t’ho veduto coi capelli asciutti,
e se’ Alessio Interminei da Lucca:
però t’adocchio più che li altri tutti».
Ed elli allor, battendosi la zucca:
«Qua giù m’hanno sommerso le lusinghe
ond’io non ebbi mai la lingua stucca»

Il mio Maestro, guardandoli schifato, mi dice “Loro son forse quelli che nel Giannino han commesso il peccato più grave, servi-cantori che hanno venduto le loro anime per qualche tramezzino mistificando per anni la realtà… già or son nella merda, ma li aspetta Norimberga”.

#Norimberga Rossonera

Max

Tags: ,

Categoria: Vado al Max

Autore: Milan Night

admin

Recent Posts

Terme, parchi divertimento e non solo! Ecco le offerte per la tua estate in economia!

Author: Tom's Hardware Se siete alla ricerca di esperienze indimenticabili per viaggiare risparmiando, allora vi…

30 Giugno 2024

Fogli Google è il doppio più veloce nei calcoli: cosa cambia

Author: IlSoftware Uno degli strumenti più utilizzati in assoluto per elaborare fogli di calcolo senza installare…

30 Giugno 2024

Decollo imprevisto durante uno static fire per il razzo spaziale cinese Space Pioneer Tianlong-3

Author: Hardware Upgrade Recentemente avevamo riportato come il primo stadio di un razzo spaziale cinese…

30 Giugno 2024

Prinz Harry soll Militär-Award erhalten – starker Gegenwind

Author: klatsch-tratsch Für die Entscheidung, Prinz Harry mit einem ESPY auszuzeichnen, gibt es Gegenwind. (ncz/spot)imago/Avalon.redSpotOn…

30 Giugno 2024

El bolso de rafia con cadena que ha cautivado Tamara Falcó (y a sus seguidores)

Author: mujerhoy Uno de los bolsos que no falla cuando llega la época de buen…

30 Giugno 2024

Brigitte Macron : cette bourde qu’elle failli commettre en votant pour les législatives – Closer

Author: Closermag.fr Les législatives du dimanche 30 juin en France ont suscité de vifs débats,…

30 Giugno 2024