Categories: Calcio

Liberi tutti

Author: larry Milan Night

Lo scontro salvezza è stato deciso da un calcio piazzato di Suso.
Non c’è molto altro da aggiungere, purtroppo è anche presto per poter sedare inquietudini forse un po’ troppo forti ma comunque giustificate. Il calendario lo conoscete: Lazio, juventus, sosta Nazionali (di solito ci fa male), Napoli e poi doppia trasferta contro Parma e Bologna.
Quindi gira e rigira c’è bisogno dello spagnoletto che, ovviamente da fermo, pesca il jolly dal cilindro; alla faccia di praticamente il 90% dei ragionamenti fatti sin qui. Vi provoco. Ma non perchè mi sia svegliato dal lato sumaro del letto, bensì perchè vi voglio bene. E perchè me lo posso permettere, visto che sono cinque anni che scrivo per il Night. Colgo l’occasione: ogni volta che scrivo devo premettere che Suso mi sta sulle balle, che dal 2012 Galliani è stato Il Male, che il Berlusca è stato Il Peggio, che i cinesi son stati la padella nella brace ecc.ecc. fino ad arrivare agli amarcord della curva quando ero un pischello? Ma anche no. Ciò che penso oggi è legato a quel che è stato il mio percorso da milanista; che negli ultimi cinque anni è pure messo per iscritto. Se ogni tanto rivedo alcune ‘certezze’ è perchè vivo nel presente e nella realtà, perchè questa realtà mi insegna spesso che le opinioni immutabili sono stronzate, e soprattutto perchè questi post li leggono centinaia di persone. Quindi un filo di responsabilità sui contenuti c’è.

Son tre anni che Suso andrebbe sostituito con Chiunque. Ricordo una campagna social pro Halilovic…HA LI LO VIC! Che Gattuso il Pescivendolo ostracizzava per il suo figlio illegittimo…Da un anno poi è il tumore che impedisce a questa squadra di esplodere nelle Galassie del calcio. Poi quando si spulciano i dati a tranche diciamo medie (12-13 partite) cosa salta fuori? Che senza gli 1vs1, i tiri, i cross e i filtranti dello spagnolo siamo da serie B. Diciamo non livello della SPAL ieri, che se mai dovesse rompersi Petagnone potrebbe già iscriversi alla cadetteria per il 2020/21, ma comunque siamo lì. Quest’anno pare particolarmente spento l’andaluso, eppure: passaggi chiave a partita cioè passaggi che portano ad una conclusione sono 2.2, primo di squadra e secondo in serie A sul totale (settimo se ponderato sui 90 minuti); secondo di squadra è Chattanooga con 1.3 (tutti o quasi da corner). Dribbling: 78, secondo in serie A; percentuale 65.4%, quarto in serie A. Falli subiti media 1.9, dietro solo a Theo Hernandez in squadra. Contrasti subiti 1.6, primo di squadra. Palle perse media 1.1 ed è solo dodicesimo di squadra alla faccia di ‘perde troppi palloni’; la classifica vede questa distribuzione: Piatek, Hernandez, Chattanooga, Leao, Rebic, Kessie ecc. Cross almeno 1 partita; è poco? Il secondo classificato con la scintillante media di 0.4 è Leao. Passaggi lunghi 4 a partita, unico non difensore/portiere nella top10 di squadra; se vi piace di più: è l’unico che cambia gioco. Filtranti 0.2, pari a Chattanooga.
Questi numeri li ritrovo da anni ragazzi, anni. Non voglio vendervi per oro un brillocco decente, ma comunque pacchiano; ma la situazione è questa: tolto l’andaluso siamo il nulla. E aggiungo, mazzatona finale, che l’andaluso per me sta facendo più fatica PER COLPA della squadra; non il contrario.
Sta a noi prendere atto della realtà oppure vivere nel mondo dei sogni dove Suso è Il Maligno da esorcizzare per normalizzare un Milan che non esiste. Suso andrebbe semplicemente sostituito permanentemente con un giocatore più forte e continuo nel periodo che va da giugno ad agosto; tutto il resto è sfogo.

Un buon singolo in una pessima squadra

Eppure di leggende e miti se ne sono sfatati negli ultimi mesi: Pesciuso, Paquetà joga bonito meravigliao trequartao, Piatek depresso dal Mattonella ecc.ecc.ecc. Insomma un bel concentrato di cazzate finite al macero. Per parte mia devo dire che sono stupito in positivo da Theo Hernandez, una palla di cannone sparata in fascia. Lo pensavo più disordinato e ‘cazzone’. E’ presto per inquadrare bene il giocatore, non è il suo innesto che può far fare il salto di qualità alla squadra che andava costruita diversamente, ma è il giocatore più positivo e in forma. Va sfruttato. A Pioli il compito di farne buon uso e tarare il sistema di sinistra misura delle sue sgroppate, evitando come accaduto in qualche occasione il collasso della fascia destra e della mediana.
Con l’amico Seal spesso partiamo da posizioni divergenti ma poi ci troviamo a pensarla uguale. Prendo spunto da una sua osservazione: con Pioli c’è stato il ‘liberi tutti’. Ecco, francamente a parte appunto Theo Hernandez, e Donnarumma, non si vede tutto questo impeto per risalire. Qualcuno ha in testa probabilmente di andarsene o che verrà ceduto, e i cartonati che si aggirano a Milanello secondo me non aiutano. Suso ieri è entrato e ha fatto la differenza ma per cazzi suoi, orgoglio suo; qualche volta questo atteggiamento può pagare, qualche volta può farti perdere le partite. C’è stato sollievo in tutti i suoi compagni quel gol, e un po’ di sblocco mentale s’è visto ma non sottovaluterei la mentalità del ‘ma si tanto poi qualcuna la vinciamo’. E’ una squadra senza scopo, in verità; nè non prenderle, nè darle sembrano essere gli obiettivi; ma nemmeno tenere la palla, fare la giocata, aiutarsi o qualunque altro input. L’implacabile pubblico di San Siro (il cui atteggiamento il nostro Osvaldobusatti ha riassunto bene in un commento: ognuno cerca il suo capro espiatorio, giustamente ma probabilmente sbagliando) ha aperto un nuovo varco nelle certezze dei nostri che si aggirano facendo perlopiù il compitino; pena i fischioni.
Penso che questa squadra vada fatta vivere ‘alla giornata’, spacciando Milan-Lazio per una finale, o roba simile; il problema è che inizio a pensare che tanti dei nostri non siano più disposti a calarsi nella parte dei lottatori stretti al muro. Perchè farlo se il gruppo non esiste, i risultati (qualunque essi siano) finiscono nel cesso, e la gente ti reputa merda anche se nel Milan ci giochi da quando avevi 10 anni? Preferendoti il primo caprone venuto da chissà dove, suggestione del momento, cui più tardi ne verrà preferito un altro, poi un altro, poi ancora…E’ un discorso che ho già fatto mille volte, e mille volte farò: una squadra è un organismo, non puoi cambiare parti senza influenzarne altre, non puoi pensare che funzioni senza un cervello, un cuore, un’anima, una storia, un obiettivo reale cui tendere.

E quindi arriviamo alla conclusione: Castillejo dopo aver fatto cagare nello scontro salvezza deciso da un piazzato di Suso: “LA CHAMPIONS E’ IL NOSTRO OBIETTIVO“.
Non c’è molto altro da aggiungere.

Larry

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