Sempre a sproposito

Author: Johnson Milan Night

Una delle componenti più importanti di MilanNight è sempre quella di avere visioni differenti sui vari argomenti riguardanti i nostri colori ed esporli sempre con dettagli e spiegazioni molto precise. Il post di ieri di Seal è un esempio chiaro di una visione simile ma non uguale delle ultime vicende che si sono succedute intorno al Milan. Io per esempio non sono per nulla d’accordo sulla non “colpevolizzazione” dei giocatori quando esternano certe frasi durante le interviste. Però sono d’accordo nel derubricare il reato rimandano la responsabilità principale alla “forza” della società.

I giocatori, anche se nel nostro caso potremmo anche usare il termine “starlette”, sono persone che hanno una visibilità mediatica pazzesca. Negli ultimi 10 anni, l’evoluzione dei social network e la sempre più facile accessibilità ai contenuti calcistici, ha portato questi ragazzi ad essere stelle del web prima ancora di esserlo sul campo. Ci sono esempi a centinaia, che poi sono finiti nel totale anonimato sportivo, avendo abusato della parte meno professionale del loro lavoro. Purtroppo, nonostante il quoziente intellettivo non molto sviluppato, questi personaggi continuano ad atteggiarsi a uomini fatti e finiti quando non hanno dimostrato nulla, sportivamente parlando. Gli ultimi due casi, quelli di Piatek e di Calhanoglu sono segnali evidenti di ragazzi che sono distaccati dalla realtà. Non hanno ben capito cosa vuol dire essere giocatori di alto livello con visibilità globale. Quando le cose non vanno bene, e sono anni che al Milan le cose non stanno facendo il corso corretto, si dovrebbe usare un pò più la ragione o almeno la furbizia, per evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli. Concordo che in questo momento essere giocatori del Milan non sia la cosa più bella del mondo, ma detto da due che non hanni mai dimostrato nulla nella loro, seppure breve carriera, mi fa ridere. Non mi fa più nè incazzare nè rimanere deluso. Questa è la dimostrazione che questa gente non ha nulla in testa, non è in grado di capire la differenza tra giocare nel Milan o nella Giana, parla senza un costrutto, considerandosi superiori alla realtà che li circonda. Realtà che invece è la loro, una dimensione mediocre come loro. Sentire Suso che sottolinea che il suo acquisto è stato fatto per zero euro (ingenuo lui…) come se fosse un qualsivoglia modo di avvisare i naviganti che “cara grazia che sto qui ancora…” è un altro esempio della pochezza mentale di questo gruppo. Gruppo piatto, debole, mediocre e sciatto. Tutte cose che Gattuso più meno pubblicamente ha sempre sottolineato. Questa gente non capisce altra lingua delle “mazzate” di un Gattuso qualunque, è gente ottusa che va presa calci per fargli capire l’importanza del loro lavoro. Piatek, Calhanoglu e Suso, sono solo alcuni di quelli che hanno avuto uscite totalmente fuori tempo e che pensano di atteggiarsi a grandi quando, purtroppo, hanno visibilità solo in un contesto modesto come questo. Aspetta e spera che un top club venga qui a versare anche solo 40 milioni per prendere queste mezze calzette. Un’estate intera ad aspettare la valigetta per la cessione dello spagnolo e si è presentato solo il suo ex procuratore, giusto a pasteggiare a scrocco per un mese.

Legato questo discorso c’è quello sulla società. La mia visione e idea sulla società, credo, sia ben chiara da tempo. L’improvvisazione e lo sciattume non paga e ormai noi siamo maestri in entrambe le discipline. Una società senza una linea guida precisa porta poi a queste situazioni. A Milanello parlano tutti, anche le mattonelle delle docce, ognuno si sente autorizzato a parlare e dire la sua. Anche quando aprendo la bocca si dà fiato a rutti e vaccate immonde. Ogni giorno c’è qualcuno che parla. A sproposito. L’ufficio stampa non controlla un’uscita, un’intervista, un commento. Nulla. Fa passare ogni puttanata che passa in mente alla gente tesserata o ex-tesserata. La presenza del magico duo di Tony&Guy non fa altro che sottolineare, se cene fosse bisogno, che quelli che si allenano a Milanello, sono delle capre. Perchè se il carisma di questi due, così mi dite voi che ci credete, ha portato al nulla cosmico, probabilmente non è solo colpa loro. Hai voglia a spiegare ad uno come Calhanoglu chi è stato Maldini, va bene se inizia a svegliarsi verso le 13 e rimane perplesso perchè se lo aspettava ancora con i capelli lunghi. In un gruppo come questo, cioè un mix di bovini e ovini, vanno usati metodi drastici da regime assolutista e totalitario. Qui serve la figura forte che sa far andare avanti un’azienda. Uno che detti le regole, che decida chi dice cosa e quando. Che controlli le parole di questi ragazzotti. Però se la più alta figura in carica non parla italiano e manco capisce di calcio, torniamo a Del Piero che prendeva per il culo Alessio Secco che in due mesi era passato da team manager a direttore sportivo. Infatti aveva il carisma di una pecora in mezzo ad un branco di leoni affamati e a digiuno da una settimana. Stesso carisma che passa dai nostri prodi dirigenti, perchè è vero che il materiale umano è scadente ma non riuscire nemmeno a stimolare l’orgoglio personale è proprio un fallimento.

Siamo così ridotti che demandiamo ad un altro la possibilità di far rinsavire questo spogliatoio. Lo stesso che l’anno scorso è stato trattato e poi abbandonato per i costi, mentre quest’anno arriverebbe a fare cosa? Ad aiutarci a conquistare la salvezza? Perchè spero che qualcuno abbia tumulato Castillejo dopo le sue dichiarazioni sulla Champions di qualche settimana fa. Lo stesso che non viene qui a farlo per il solo gusto e piacere ma vuole essere pagato, bene e profumatamente. Io sono per Ibra sempre, ma il suo possibile arrivo (al quale non credo) sarebbe l’ennesima dimostrazione che senza una società con le idee chiare, quando hai a che fare con ragazzotti poco seri, i risultati sono questi, con o senza maestri o preti in panchina.

FORZA MILAN

Johnson