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ITALIA: PIL al palo, occorre la politica dei #piccolipassi

pil italia recessione 2014 index

I dati sulla crescita economica dell’Italia sono ormai noti a tutti. Per carità, crescita economica per modo di dire, visto che il tasso è pari a 0.00%.

ISTAT: PIL 0,0% nel secondo trimestre
Con un comunicato l’ISTAT ci fa sapere che nel periodo aprile-giugno il PIL, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato sul trimestre precedente (nel quale era aumentato dello 0,3% su base congiunturale) ed è aumentato dello 0,7% su base annua. (…) La variazione acquisita per il 2016 del PIL italiano, cioè la crescita annuale se il PIL risultasse a zero anche nei prossimi trimestri, è pari a +0,6%. (IBT

Quindi siamo al palo. Le previsioni erano però diverse, quantomeno uno +0.3%. Ed invece nulla…

stime-eurozona-crescita-pil-italia-2016

Malgrado questo, c’è chi vuole regalarci sempre tanta gioia e positività, o magari fa solo un po’ di propaganda politica, prendendoci tutti per fessi, idioti ed inetti?

Confermato il Pil a  0 7   il Paese cresce   Senatori PD

Attenzione, a dire il vero c’è una mezza verità in quello che hanno scritto i “Senatori PD” in quanto il PIL su BASE ANNUA è sempre a +0.7% e come scritto sopra, anche se nelle prossime rilevazioni il tasso di crescita periodale fosse sempre pari allo 0.00%, il PIL Italia chiuderebbe il 2016 con un +0.6% e quindi qualcuno potrà dire che l’Italia cresce… Ma noi che non siamo proprio stolti, preferiamo leggere le cose nel modo giusto e confermiamo che il paese Italia si trova con una crescita economica al PALO. Ciò che non rimane al palo è il solito DEBITO PUBBLICO che raggiunge i 2.248,8 miliardi in giugno, con un aumento di 7 miliardi rispetto al mese precedente. Ma questo forse non viene così pubblicizzato dal Governo (e da chiunque ci sia al governo, non ne faccio una questione di “colori”), o sbaglio?

PIL-italia-recessione-2016
Intanto una nota è necessaria. Nella slide prima proposta di Berenberg notate che se l’Italia frena, anche il resto dell’Eurozona non festeggia. In primis la Francia, a ZERO come noi (ma loro hanno la scusa del terrorismo…): Mentre noi? Che abbiamo? Ah si… gli immigrati, la Brexit, la batteriosi dei kiwi, il punteruolo rosso delle palme e magari (come spesso è successo in USA) mutazioni climatiche improvvise, La verità, cari amici, invece è molto più chiara. L’Italia NON cresce perché è strutturalmente troppo debole. L’Industria non è di certo ripartita, anzi, i consumi latitano, il settore bancario che si trova in crisi nera di redditività più le grane sulle sofferenze, non sostiene l’economia, lo Stato non investe se non a parole, gli imprenditori non investono perché sanno che investire in queste condizioni di mercato significa perdere soldi.

Se non si interviene con una politica fiscale orientata a tagliare le tasse sia alle imprese e sia ai lavoratori, non si riparte di certo. E poi c’è tutto il resto.
Ecco, caro Matteo, #piccolipassi ma sono necessari. Uno alla volta, meno propaganda ma più concretezza. La coperta è corta? Lo so benissimo. Ma se andiamo avanti così, l’Italia muore e noi con lei. La Brexit poteva e doveva cambiare le cose. Il processo di “rinascita europea” non è stato ancora preso in considerazione. E’ giunto il momento di darsi una mossa ed andare a Bruxelles battendo i piedi. ORA o mai più.

E se avete 5 minuti, non perdetevi il video FREE sull’andamento dei mercati.

Pil ITALIA: i due “punti di vista” [email protected]

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Danilo DT

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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