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LA FINE DELL’EURO E NON DELL’EUROPA…SI AVVICINA!

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Ma tu guarda abbiamo passato anni a raccontare al mondo intero il fallimento di questa unione monetaria, di questo sistema monetario, di una moneta fallita ancora prima di nascere, mentre loro, i giornali mainstream, cercavano di raccontare favole e leggende metropolitane.

Ricordo ancora ad esempio qualche anno fa uno dei tanti “dotti, medici e sapienti” che ho incontrato in occasione delle mie conferenze, che sdegnato mi disse. ” Mazzalai lei è un inconsciente, non sa quello che potrebbe accadere al nostro sistema bancario fuori dall’euro! “

In effetti ho visto quello che è successo dentro l’euro e mi basta e avanza.

Poi all’improvviso una folgore sulla via di Damasco…

Quanto vale un euro: tra Grecia e Germania la differenza ha superato i 40 cent…

No dai, chi l’avrebbe mai detto! Talvolta alla talevisione, spesso ultimamente sui giornali con sfumature varie, si incomincia a raccontare che…

La forza della moneta unica sul dollaro, varia da Paese a Paese. L’equilibrio rispetto ai fondamentali dell’economia tedesca sarebbe a 1,4 dollari, mentre per quelli greci dovrebbe essere sotto la parità. L’azione della Bce ha ridotto le differenze, ma le mosse di Draghi non riescono a soddisfare a pieno nessuno.

MILANO – Se c’è un luogo nel quale mettere in discussione il motto che “l’unione fa la forza” è senza dubbio l’Eurozona e uno studio che arriva da Oxford Economics rinforza questa percezione.

L’economista Angel Talavera da Londra ha realizzato a inizio agosto una ricerca per Bloomberg Benchmark sull’euro e su quale dovrebbe essere la “giusta” quotazione contro il dollaro, se rispettasse la “forza” dell’economia dei suoi singoli componenti. In pratica, quale sarebbe il tasso di cambio equilibrato sul biglietto verde per otto delle economie rappresentative dell’area con la moneta unica. Un modo per mostrare come le ampie differenze tra Nord e Sud del blocco europeo non sono rappresentate dalla forza della valuta comune, che per sua natura non può oscillare liberamente in ogni Paese (come invece accadeva fino ai tempi della lira, del marco o della dracma).

Proprio Germania e Grecia sono i due poli di questa osservazione, mentre l’Italia sta nel mezzo e ringrazia l’intervento della Bce per aver ritrovato un equilibrio. I numeri spiegano meglio il concetto. Se la forza dell’euro dovesse rispondere solo ai fondamentali tedeschi (cioè alla solidità del bilancio di Berlino, alle sue prospettive di crescita e al suo saldo positivo nella bilancia dei pagamenti), il valore dell’euro dovrebbe essere intorno agli 1,4 dollari (attualmente siamo a 1,13 dollari). Se invece rispondesse a una egemonia greca, dovrebbe stare sotto la parità. Per l’Italia le cose vanno abbastanza bene, visto che il cambio ideale sarebbe poco sopra 1,15 dollari e quindi non lontano dalla situazione attuale. Ovviamente, dietro questi numeri c’è tutto l’impatto del valore della moneta unica sulla presenza delle aziende dei vari Paesi europei sui mercati internazionali: la Germania sta di fatto presenziando il mondo con una divisa svalutata, della quale riescono a beneficiare le sue imprese esportatrici. La Grecia avrebbe invece bisogno di indebolire la moneta, cosa che non può evidentemente fare.

Bene dopo che anche i giornali mainstream vi hanno spiegato che l’acqua è bagnata, non ci resta che iniziare a pregare visto che secondo i soloni dell’Oxford Economics il cambio attuale rispecchia la forza della nostra economia nei confronti del dollaro.

Scherzi a parte, quello che conta è che questa unione monetaria non ha più alcun futuro e che come noi da tempo suggeriamo, sarebbe meglio prepararsi ad affrontare anche strategicamente la prossima crisi che verrà.

Come? Lo raccontiamo da anni, ma per molti sono solo fantasie. Sei impazzito, non vorrai mica che usciamo dall’euro!

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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