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Altri tre passi nel delirio. Stavolta oltre il precipizio…

Con questi il condor ci porta Rincon, Pavoletti, Musacchio e De Maio

Con questi il condor ci porta Rincon, Pavoletti, Musacchio e De Maio

Stasera si replica – Non so più quante volte ho scritto questo articolo, forse sette o otto. Dopo ogni sessione di mercato ci tocca analizzare le operazioni del Milan e gli aggettivi sono sempre gli stessi: folle, sincopato, isterico e disorganizzato. Non importa se in estate o in inverno, se con i soldi o senza soldi o se ci sono alcune operazioni sensate, il complesso del mercato del Milan è sempre un delirio. Forse questa volta abbiamo davvero passato l’orlo del baratro. Entriamo nel dettaglio.

Rinnovi – Prima dell’apertura della tortura estiva il Giannino lavora sui numerosi contratti in scadenza e sul loro rinnovo (o, a volte fortunatamente, mancato rinnovo. Antonelli prolunga e la scelta è sensata visto che se lo è meritato sul campo. Anche Calabria prolunga e ci si rallegra perchè è un ragazzo della cantera e vale sicuramente un investimento per il futuro. Poi cominciano le assurdità perchè il triennale a Vergara, anche alla luce delle desolanti amichevole estive, non ha senso (come le commissioni pagate per averlo), quello a Zapata è assurdo per un difensore che ha fatto quasi sempre disastri nel Milan e avrebbe bisogno di cambiare aria e quello a Montolivo è una deliberata provocazione nei confronti dei tifosi del Milan. Favorevoli all’operazione monstre (3,5 milioni all’anno secondo quanto riportato dal sito di Panorama) sono lo stesso Montolivo, il suo procuratore, il condor e gli evoluti. Categoria alla quale si iscrive, a fine agosto anche il neo CT della nazionale Giampiero Ventura che gratifica Capitan Ricotta di una convocazione ingiustificabile. Poi si passa ai ”non rinnovi” ed alle cessioni del Giannino nota quanto mai dolente degli ultimi anni.

Cessioni – Qui non è andata malissimo. Male ma non malissimo. Innanzi tutto si è ritirato il venerabile Cristian Abbiati. Poi sono stati “rottamati” alcuni giocatori: Balotelli per fine prestito, Alex, Mexes e Boateng per fine contratto. Balotelli e Mexes hanno faticato a trovare una squadra qualsiasi che li volesse salvo poi trovare nel caso di Mario un posto nel Nizza campione di… campione di… Ad Alex i medici di Oporto hanno diagnosticato l’inabilità al calcio giocato ad alto livello ed il fatto che l’anno scorso sia stato uno dei migliori del Milan dovrebbe far pensare. Il Melisso ha trovato posto al Las Palmas (campione di… campione di…) e, perlomeno, la Melissa ci ha risparmiato un tweet con su scritto “noi andiamo nel calcio che conta”. A proposito di calcio che conta Verdi è stato ceduto al Bologna, Comi al Carpi, Agazzi al Cesena, Mastour allo Zwolle, Menez al Bologna e Matri, dopo avere devastato le casse del Giannino, ha spedito le sue labbra al Sassuolo. Jose Mauri, giocatore preso dalla dirigenza del Milan ma mai realmente amato, è andato in prestito secco all’Empoli dove si spera che possa crescere in santa pace. Vergara è andato (dopo l’inspiegabile rinnovo) all’Arsenal… di Tula cittadina a 190 chilometri da Mosca. Infine nell’ultima giornata di mercato Diego Lopez si è trasferito in prestito all’Espanyol anche se non è chiaro chi si accollerà l’onerosissimo stipendio del portiere spagnolo. Condor Style… Non ho visto da nessuna parte il nome del Real Madrid…
Fa eccezione El Shaarawy che è andato (è rimasto) a Roma dove si è meritato il posto in una squadra di un certo spessore. Fa eccezione anche per l’onerosità del suo trasferimento che è l’unico ad avere prodotto dei soldi. Tolto questo le cessioni del Milan hanno portato, tutte insieme, 1,5 milioni nelle casse societarie (Verdi al Bologna). #imperatoredelmercato … Perché non è andata malissimo? Perché almeno si è liberato spazio salariale per una ventina di milioni mal contati.
Il resto è la solita insensata tragedia di operazioni fatte e smentite a poco tempo di distanza.

Acquisti – Che utilizzo si è fatto degli stipendi risparmiati? Su quali nuovi acquisti sono stati dirottati? Qui cominciano le note dolenti, dolentissime. Vediamole in dettaglio.
Leonel Vangioni – Parametro zero (e come ti sbagli?) dal River Plate arriva a inizio 2016 dopo un corteggiamento lungo un secolo visto che se ne parla da almeno un paio di anni. Caratteristiche salienti: ventinovenne, argentino di Villa Constitucion (per un Milan giovane ed italiano…), terzino sinistro (il terzo in rosa dopo Antonelli e De Sciglio, non esattamente una necessità …), con tre presenze nella nazionale argentina, rotto. Dimenticavo, si becca un bel triennale da lasciare in eredità ai posteri- Utilities: il passaporto italiano
Gabriel Paletta – rientro dopo l’anno di prestito per l’oriundo argentino reduce da una buona stagione a Bergamo. Sfugge il senso del suo esilio a Bergamo (e del rinnovo a Zapata) ma il suo ritorno sembra essere cosa utile.
Gianluca Lapadula – Primo colpo, a sorpresa, del condor nella sessione ufficiale del mercato. Capocannoniere dello scorso campionato di serie B, corteggiatissimo da mezza serie A (Juve compresa) arriva, pagato con i soldi che la Roma ci gira per il riscatto del Faraone, per la modica cifra di 9 milioni, in un ruolo dove, all’epoca, ci sono Bacca, Luiz Adriano, Menez e Niang. Come tutti gli arrivi a sorpresa viene festeggiato come la fine del regno del condor ma ci si rende velocemente conto che è stato messo al servizio di un allenatore che a Firenze, spesse volte, il centravanti non lo ha nemmeno schierato. Idee poche e confuse … Speriamo bene perché il materiale su cui lavorare c’è
Gustavo Gomez – Chi era costui? Dopo settimane di corte a tal Musacchio (30 milioni per la rescissoria) da Pechino fanno sapere che “non se ne parla nemmeno” e quindi il condor vira su questo Carneade paraguaiano del Lanus (prima divisione argentina). Il fatto che il rapace abbia passato meta delle sue vacanze bimestrali a Ibiza in compagnia di Pablo Cosentino passa inosservato solo ai dementi del web. Sesto difensore centrale in una rosa libera da coppe europee; forse quattro degli altri cinque non hanno esattamente la fiducia dell’ambiente. Forse i rinnovi di Zapata e Vergara hanno un senso diverso da quello calcistico. Forse la dirigenza non ha le idee chiare
Josè Ernesto Sosa – Simplemente “El Uallarito”. È fine agosto quando l’imperatore del mercato (del pesce) corona il suo sogno e porta a casa, dopo una telenovela condita di fughe, ricatti, minacce e golpe militari turchi un giocatore contattato per la prima volta a inizio maggio. Quando di cinesi ancora non si parlava e quando ancora Montella stava alla Sampdoria … Argentino (come il nuovo amico Pablo Cosentino), talento mai completamente espresso all’Estudiantes, al Bayern, al Napoli, all’Atletico Madrid ed al Metalist Charkiv becca una stagione al Besiktas e si merita uno sforzo da 8 milioni di euro nonostante le casse del Giannino siano completamente vuote. Si merita, soprattutto, la rivolta del tifo rossonero e di buona parte della stampa non schierata. Agresti su calciomercato.com è quello che picchia più duro tanto da costringere il Gallo ad una insignificante e non richiesta risposta giustificando il detto latino excusatio non petita, accusatio manifesta. E’ il quinto attaccante esterno/trequartista nella rosa del Milan (dopo Suso, Niang, Honda, Bonaventuta) a conferma del fatto che il tratto saliente delle sessioni di mercato del Milan è che l’ultima sconfessa una o più di quelle precedenti.
Mario Pasalic – ad inizio agosto mi capita di leggere un tweet in cui si dice che Federico Pastorello sta cercando di “rifilare uno dei suoi rottami al Milan”. Testuale. Controllo in ordine di valore: Candreva no, Handanovic no, Nani no, Giuseppe Rossi impossibile, Mario Pasalic e chi cazzo è?, Valter Birsa no, Livaja no … Contrariamente a quanto direbbe il buon senso arriva proprio “e chi cazzo è?”. Ecco chi è: ventunenne croato nato in Germania, centrocampista del Chelsea, gravemente infortunato. Così rotto che ha ricominciato ad allenarsi dieci giorni prima di essere acquisito e deve fare due giorni di visite mediche, un record mondiale. La formula è quella del PFP (prestito per fama di pezzente): 1 milione per il prestito da ridurre in  funzione del numero di presenze. Più gioca e meno lo paghi. E se poi è inadeguato o scarso? Oltre il ridicolo c’è il mercato del condor … Unica, piccola, consolazione la giustificazione addotta dalla cravatta gialla (“serve un vice Montolivo”) viene coperta di ridicolo in tutto il pianeta.

Matias Fernandez – Al secolo, Mati. Centrocampista, cileno (anche se è nato a  Buenos Aires), trentenne per un Milan “giuovane e italiano”. Nelle prime ore del 31 agosto Cagliari e Fiorentina abbozzano una trattativa che con il passare delle ore diventa sempre più concreta. Mati accetta la destinazione passando dalla quarta classificata Fiorentina ai neopromossa isolani. Tutto fatto? Secondo le ricostruzioni dei dirigenti sardi pare proprio di si. Ma, colpo di scena, verso le 19,00 una telefonata di Montella (sic! una volta Berlusconi telefonava a Rui Costa) mette i primi dubbi al ragazzo. Dopo le nove di sera il “patatrac”: qualcuno telefona al giocatore e lo convince  a cambiare la destinazione del viaggio per sbarcare a Milanello. I dirigenti rossoblu sostengono che sia Pablo Cosentino, squalificato nel post Calciopoli e quindi non abilitato a condurre una trattativa., e si incazzano di brutto. Credo che dovranno farsene una ragione visto che la fila delle squadre ingannate da questa dirigenza è piuttosto lunga. Sicuramente il ragazzo è più bravo di Montolivo così come sicuramente darà un apporto in termini di qualità di gioco e possesso palla. Ma resta un trentenne, soffiato al Cagliari (non il City per intenderci…), all’ultimo minuto di un mercato senza senso. Un po’ poco per ribaltare il giudizio sulla sessione.

L’agonia dei tre giorni del condor – Speriamo davvero che siano gli ultimi perché, soprattutto nel corso dell’ultima giornata, si è superato il patetico.
Bugie continue – Fin dalle prime ore del mattino è un continuo sbocciare di nomi trattati dal condor. In ogni ruolo, da ogni continente e ad ogni età possibile con la costante della formula: prestito gratuito con diritto di riscatto a babbo morto e stipendio pagato dalla squadra di appartenenza. Patetico anche perchè in molto casi palesemente inventato.
Suppliche e prese in giro – Montella supplica Mati Fernandez (non Iniesta) e gli chiede di aspettare a firmare per il Cagliari (avessi detto un Manchester a caso); Galliani propone lo scambio Poli – Rincon ma Preziosi rifiuta perchè lo scambio è evidentemente a suo sfavore dopo essersi fatto grazie all’amichetto pelato oltre 100 milioni di plusvalenze; esce un tweet che parla di Rigoni dal Genoa al Milan e si scatenano le prese in giro sui social; giocatori che il Milan ha pagato (o strapagato) che vanno a giocare in squadre di bassissimo livello o non passano le visite mediche. Ormai non siamo più una squadra di calcio ma una barzelletta mezzo pianeta. E queste sono solo alcune delle perle di una giornata che ha visto anche voci su Jovetic al Milan…
Rifiuti – l’unica cosa certa è che tutti sbattono la porta in faccia al Giannino. Perchè è notorio che il budget è zero, perchè è notorio che anche la credibilità di una dirigenza che ha fatto sgarbi, dispetti e scorrettezze a tutta Europa è zero.

Voto finale – I tre giorni del condor non hanno portano nessun acquisto, il rapace si è saziato durante le settimane di “lavoro forzato” in quella specie di Cayenna che è Ibiza. Se gli dei saranno benevoli questo è stato l’ultimo calvario mercato (cit. Gianclint) firmato da Adriano Galliani, il testamento spirituale di uno dei peggiori dirigenti sportivi degli ultimi anni, probabilmente il peggior mercato di tutti i tempi. Ribadisco il voto dato a questa sessione nella trasmissione “Calcissimo.tv” di giovedì scorso, DIECI: se vuoi affossare il Milan, come da almeno un decennio in qua, questo è il mercato perfetto, il vero testamento spirituale dell’imperatore del mercato. Se poi é vera la “grana Cosentino”…

Andatevene maledetti.
#Norimbergarossonera

Pier                      

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Categoria: Calciomercato, Comunicazione, Mondo Milan

Autore: Milan Night

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