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Samsung brevetta lo smartphone multi-OS: Android e Windows in simultanea

I dispositivi desktop dual-boot non sono certamente una novità, ma il sistema che permette di gestire due (o più) piattaforme software su un unico device non possono essere considerati altrettanto popolari in ambito smartphone. Un recente brevetto assegnato a Samsung testimonia che l’interesse del produttore sudcoreano nei confronti della specifica categoria di prodotti non manca.

Nello specifico, il brevetto – pubblicato e approvato di recente, dopo la richiesta avanzata nel 2015 – riguarda un dispositivo e un metodo che permette di eseguire più sistemi operativi. Per illustrare il funzionamento del metodo, Samsung si serve di uno smartphone in grado di gestire un’interfaccia a finestre che richiamano da vicino quella di Android e Windows 10 Mobile. 

Utile evidenziare il fatto che i due sistemi operativi possono coesistere ed essere gestiti simultaneamente. Non si tratta quindi di un semplice sistema dual boot, ma di un metodo che permette di passare immediatamente (e senza riavvio del device) da un OS all’altro. L’utente è libero di gestire le due piattaforme come se si trattasse di semplici app, minimizzando uno dei due sistemi e passando all’altro.

android samsung

Non solo: i due sistemi sono inoltre in grado di accedere a cartelle e risorse condivise, mentre le prestazioni regolabili impostando l’accesso di ciascun OS alla CPU alla memoria RAM e di storage. Non manca la possibilità di effettuare operazioni di copia-incolla e spostamento di file tra i due OS. Per descrivere il passaggio da un OS all’altro, Samsung ha utilizzato l’interfaccia multi-finestra già integrata negli smartphone Galaxy; opportunamente riadattata, potrebbe accelerare la gestione multi-OS.

samsung

Ovviamente, la descrizione del metodo multi-OS su smartphone non coincide con l’effettiva realizzazione. Al di là dei limiti legati a scelte di ordine commerciale (la convivenza di due sistemi operativi differenti sullo stesso device non sempre è stata ben vista dalle rispettive case sviluppatrici), le limitate risorse a cui possono accedere gli smartphone hanno complicato non poco la realizzazione di un sistema come quello descritto. Vero è che la potenza di calcolo dei moderni smartphone cresce in maniera costante, assecondata da una memoria RAM che sfiora quantitativa riservati solo pochi anni fa a sistemi PC desktop – si pensi agli smartphone con 4 o più GB di RAM.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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