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Da una start up svizzera il pannello solare con resa al 36%

Da una startup svizzera il pannello solare con resa al 36%

(Rinnovabili.it) – Il doppio dell’elettricità per la stessa superficie: così la start up svizzera Insolight descrive il suo innovativo pannello solare a concentrazione. L’azienda, che ha sede presso l’Innovation Park del Politecnico di Losanna, ha sviluppato un prototipo di modulo fotovoltaico per le utenze domestiche con l’eccezionale resa del 36,4%. Parliamo di un livello di efficienza notevolmente superiore a quello dei pannelli oggi sul mercato, dove le soluzioni ruotano attorno al 18-20%.

Come hanno fatto a raggiungere un rendimento così alto? Grazie ad un sistema ottico in plastica trasparente, piatto ed estremamente sottile, che concentra i raggi del sole che arrivano sulla superficie verso celle ad altissime prestazioni. Quest’ultime, sono piccole unità multigiunzione, costituite da strati in materiali diversi capaci di catturare lunghezze d’onda differenti. Questa particolare architettura regala alle celle in questione un rendimento del 42% ma le rende anche costose da produrre. Motivo per cui fino a ieri la loro applicazione è stata limitata a pochi settori, come quello spaziale.

Insolight ha deciso di portarle in ambito residenziale e per farlo ha intrapreso una strada differente rispetto a quella del mercato attuale: invece di lavorare per aumentare la resa dei pannelli ha impiegato lenti per focalizzare i raggi su piccoli segmenti fotovoltaici, non più grandi di alcuni millimetri quadrati. La vera innovazione risiede nel sistema di microtracciamento, brevettato dalla startup, che cattura il 100% della luce indipendentemente dall’angolo di incidenza. La lastra trasparente che riveste il modulo è dotata di una serie di minuscole lenti, che vengono spostate di diversi millimetri durante il giorno da un telaio metallico. Questo leggero movimento, che avviene in tempo reale in base alla posizione del sole, massimizza il rendimento.

“Tutti i componenti sono stati progettati fin dall’inizio per essere prodotto facilmente su larga scala”, spiegano i fondatori della startup. Inizialmente “il sistema sarà un po’ più costoso da acquistare ma la spesa sarà rapidamente compensata dall’energia supplementare che verrà generata”. Questi risultati, che se ufficializzati rappresenterebbero un record mondiale, sono appena stati convalidati dal Fraunhofer Institute, un laboratorio indipendente con sede in Germania.

Autore: Rinnovabili

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