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Raspberry Pi, 10 milioni di computer venduti a 4 anni dal debutto

A quattro anni dal primo sistema venduto agli sviluppatori, Raspberry Pi ha venduto circa 10 milioni di unità. Un numero che impallidisce di fronte allo smartphone del momento ma, se si considera che la fondazione ha avuto sin da sempre un target estremamente di nicchia, i 10 milioni di computer venduti in quattro anni assumono tutto un altro significato. Ed è anche il computer britannico più venduto di sempre, con Raspberry Pi Foundation che ha dimostrato che non bisogna essere nati nella Silicon Valley per creare un prodotto informatico di successo.

Raspberry Pi, nuovo starter kit

Agli albori la fondazione si poneva l’obiettivo di riportare la programmazione e l’informatica nelle scuole in un modo del tutto nuovo e soprattutto economico, tuttavia ben presto le caratteristiche dei primi modelli sono riuscite a catturare le attenzioni di migliaia di hobbyisti e amanti del fai-da-te in tutto il mondo. Il basso costo (oggi abbiamo anche modelli da pochissimi euro) abbinato ad hardware ARM di comune reperibilità e al semplice accesso al software open-source, hanno permesso alle piccole schede logiche rilasciate dalla società di essere utilizzate per qualsiasi cosa.

Da controller rudimentali per la smarthome e i suoi gadget, a naturalmente i media center, sino ad arrivare a progetti scientifici e soluzioni robotiche avanzate. Raspberry Pi è stato anche utilizzato nello spazio all’interno del progetto Astro Pi. Per celebrare il traguardo la compagnia ha rilasciato un nuovo starter kit con l’ultimo Raspberry Pi 3 Model B, una scheda di memoria SD da 8GB, un case ufficiale con alimentatore, un cavo HDMI, e anche una tastiera e un mouse ottico. Nella dotazione l’utente troverà anche una copia della guida di programmazione Adventures in Raspberry Pi.

Lanciato nel Regno Unito in questi giorni, il kit raggiungerà il resto del mondo nelle prossime settimane: “Pensavamo che ne avremmo consegnati decine di migliaia di unità, ma solo se fossimo stati fortunati”, scrive Eben Upton, co-fondatore di Raspberry Pi, sul blog ufficiale. “Non ci aspettavamo che i nostri computer sarebbero stati usati da utenti adulti, né che avrebbero avuto successo sul piano commerciale, né tanto meno che quattro anni dopo avremmo prodotto decine di computer al giorno nel Regno Unito, esportandoli in tutto il mondo”.

In aggiunta, Raspberry Pi ha rappresentato l’ispirazione per molti progetti alternativi che hanno presentato “cloni” e prodotti simili in diverse forme e configurazioni, tutti accomunati da una discreta potenza computazionale, un basso consumo e, naturalmente, un prezzo di listino accessibile davvero a tutti. Nessuno fra questi, nonostante le caratteristiche a volte più appetibili, è riuscito ad avere la stessa popolarità di Raspberry Pi. Quest’ultimo rappresenta l’incarnazione del computer accessibile davvero a tutti, anche se con qualche evidente sacrificio sul piano prestazionale.

“Grazie a voi abbiamo battuto i nostri sogni più estremi almeno di tre ordini di grandezza”, ha continuato sul blog Upton. “E siamo solamente agli inizi”.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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