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WALL STREET: anche per il COT Report aumenta l’incertezza

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Dopo una lunga fase di stallo, anche il CFTC di riporta dei cambiamenti. Nulla di rivoluzionario, sia ben chiaro, ma una configurazione meno trasparente e più incerta. [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, le non pessimistiche dichiarazioni di Draghi e le parole in libertà di qualche membro della FED hanno ulteriormente alimentato l’ipotesi di un’imminente nuovo rialzo dei tassi d’interesse Usa, che dovrebbe però essere suffragato da un’accelerazione della crescita economica mondiale, della quale non scorgiamo, allo stato, una tangibile traccia.

La contraddizione è peraltro molto evidente sull’intero scenario intermarket. In primo luogo segnalo che nell’ultima ottava il dollar index si è deprezzato dello 0,53 % e ciò non è molto coerente con l’ipotesi di un imminente rialzo dei tassi Usa. Per quanto concerne poi la crescita economica, evidenzio che le quotazioni delle commodities, dopo i rimbalzi degli scorsi mesi, già da diverse settimane manifestano nuovamente una latente debolezza. Debolezza che non suffraga la speranza, implicita nell’ipotesi di un rialzo dei tassi, di un’imminente accelerazione della crescita economica su scala globale. Conferme in tal senso giungono, inoltre, dagli ultimi dati degli indici ISM Usa, ed in particolare dall’indice dei servizi, piombato al livello più basso dall’anno 2010. Nonostante il quadro non esaltante dell’economia reale, il mercato obbligazionario, già da alcune settimane, sembra invece credere per davvero all’ipotesi di una nuova imminente stretta ad opera della FED. I rendimenti sui bonds decennali Usa crescono infatti, di 7 bps, e risalgono sino a quota 1,67 %.

Migliori aspettative macroeconomiche alimentano finanche il mercato dei bonds europei. Infatti dopo quasi 3 mesi di rendimenti negativi, il bond decennale della Germania, inverte di segno e si riporta a quota + 0,02 %. Certo, molti settori, soprattutto finanziari, sono molto penalizzati dai bassi tassi d’interesse, e premono per un loro rialzo, ma ciò a mio avviso non sarebbe giustificato dalle attuali condizioni macro che permangono ancora molto deboli e fragili. I mercati azionari, infine, non sembrano affatto gradire l’ipotesi di un nuovo intempestivo rialzo dei rendimenti. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, dopo molte settimane di stallo, nella sola giornata di venerdì storna pesantemente ( – 2,45 % ), e da l’avvio alla correzione, peraltro, prevista ed attesa.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla  CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 77.603

Large Traders : + 86.718

Small Traders : – 9.115

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Si riconferma, pertanto, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai da oltre 4 mesi. Nell’ultima settimana si sono registrate movimentazioni pari 11.155 contratti. In particolare, i Commercial Traders, capiscono che il mercato potrebbe ulteriormente deteriorarsi, e dopo molte settimane di vendite riprendono gli acquisti, comprano infatti l’intero lotto degli 11.155 contratti long, e cominciano con moderazione a ridurre la loro ingente dote Net Short. I Large Traders, invece, come spesso accade, rischiano di trovarsi con il cerino acceso in mano, e cominciando a fiutare il pericolo, iniziano a vendere una quota pari a 10.206 contratti long, ma la loro dotazione Net Long resta ancora molto pingue e consistente. Gli Small Traders, infine, dopo esser rimasti scettici e timorosi durante tutta l’ultima fase di rialzo, lo diventano ancor più adesso, cedono infatti altri 949 contratti long, e rinforzano la loro attuale ed insolita posizione Net Short. Come ben sapete, sin dall’inizio, ho nutrito molti dubbi e timori sull’attuale configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. Le risultanze statistiche e storiche della stessa, seppur non molto frequente, ci fanno infatti propendere per l’ipotesi di una fase correttiva. Fase correttiva sino alla scorsa settimana totalmente disattesa. Tuttavia, come ho già segnalato, l’entità ingente raggiunta dalla stessa, ci fà pensare che la stessa avrà una durata affatto breve. La stessa rischia, infatti, di accompagnarci ancora per molti mesi, probabilmente sino alla data delle elezioni presidenziali Usa. Le risultanze finali della stessa, ancor oggi positive, potrebbero pertanto essere, nelle prossime settimane, completamente ribaltate. In ogni caso, l’ingente correzione della scorsa settimana, sembra confermarci di essere già entrati in un mercato choppy, ossia privo di una direzionalità definita, e caratterizzato da una crescente instabilità.

Futuro che si prospetta, quindi, alquanto incerto, che cercherò, tuttavia, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una perdita annua pari al 3,10 %. Performance ancora negativa, influenzata dalle particolari vicissitudini del listino italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 18,99 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato molto avverso, una sovra-performance del 15,89 % che ci fornisce altre conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. In perfetta coerenza con l’aumento del rischio segnalato dai miei indicatori, questa settimana riduco dall’80 al 70 % % la mia esposizione long sul mercato italiano, ed accresco dal 20 al 30 % l’entità delle posizioni short, riducendo al 40 % la posizione Net long del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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