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Economia

L’USD acquisisce slancio con la ripresa delle vendite sull’azionario

Il mercato forex ha vissuto una seduta tranquilla, con gli investitori che attendono con impazienza le imminenti riunioni della BoJ e della Fed. La moneta unica non si è mossa granché contro il dollaro, rimanendo nella fascia compresa fra 1,1239 e 1,1251. Lo yen giapponese ha fatto registrare le prestazioni migliori fra le valute G10, avanzando dello 0,22% contro il biglietto verde, mentre l’USD/JPY è sceso a 102,21, dopo aver toccato un minimo pari allo 101,95 nella notte. Anche se la Federal Reserve non dovrebbe intervenire alla prossima riunione del FOMC, cosa che impedirebbe all’USD di estendere i guadagni, il giudizio sull’USD/JPY dovrebbe essere rialzista, perché gli investitori sembrano restii a caricare lunghi in JPY e sembrano preferire la ricerca di rendimenti più elevati. Al rialzo si osserva una resistenza a 104,32 (massimo 2 settembre), mentre al ribasso un supporto giace a 101,21 (minimo 7 settembre).valute 15

Il dollaro neozelandese ha fatto registrare le prestazioni peggiori nel comparto G10, cedendo lo 0,21% contro l’USD, in calo a 0,7265 sulla scia delle cifre sul PIL peggiori delle attese e del calo della fiducia delle imprese. Dai dati emerge che, nel secondo trimestre, l’economia neozelandese è cresciuta dello 0,9% t/t (dato destagionalizzato), mancando l’1,1% delle previsioni, invece la cifra sul primo trimestre è stata rivista allo 0,9% dallo 0,7%. Nel complesso le cifre sono piuttosto incoraggianti, segnalano, infatti, che l’economia ha continuato ad adeguarsi efficacemente al kiwi forte e alla debolezza della domanda globale. Non possiamo tuttavia escludere un altro taglio del tasso dalla RBNZ, visto che le pressioni inflazionistiche e, più dettagliatamente, le previsioni d’inflazione rimangono disperatamente basse. La possibilità di un altro intervento di allentamento dalla RBNZ dovrebbe continuare a esercitare pressioni sul kiwi o almeno evitarne un forte apprezzamento. Dal punto di vista tecnico, la coppia NZD/USD è precipitata, la resistenza di lungo termine, costituita dal 38,2% del livello di Fibonacci (sul rally dal 2009 al 2014), giace a 0,7335. In un’ottica di breve termine, la coppia è riuscita a infrangere la linea inferiore del suo canale di trend rialzista, suggerendo che si sta esaurendo il momentum rialzista.

Sul mercato azionario, giovedì i rendimenti sono stati contrastati in Asia. I titoli giapponesi sono diventati ancor più negativi, l’indice Nikkei e il Topix hanno ceduto rispettivamente l’1,26% e l’1,04%. I mercati cinesi sono rimasti chiusi per il Festival dell’Autunno. A Hong Kong l’Hang Seng ha guadagnato lo 0,65%. In Europa, i future sui listini azionari si sono mossi ampiamente in territorio negativo, suggerendo un’apertura in ribasso.

Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Svezia; la decisione sul tasso d’interesse in Svizzera; le vendite al dettaglio negli USA e nel Regno Unito; l’indice Empire sul manifatturiero, le domande iniziali di disoccupazione, l’IPP, il rapporto sulle prospettive delle aziende di Philadelphia e la produzione industriale negli USA.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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