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Nucleare, il governo Uk dà il via libera a Hinkley Point C

Nucleare, il governo Uk dà il via libera a Hinkley Point C

(Rinnovabili.it) – Semaforo verde per la centrale nucleare Hinkley Point C. Il criticato progetto della francese EDF ha ottenuto il via libera dal governo britannico dopo l’aggiunta alla proposta originale di “una serie di misure per migliorarne la sicurezza”. Non parliamo ovviamente della sicurezza operativa dei due reattori. La preoccupazione principale di Londra è la possibilità che il nucleare UK possa finire in un futuro prossimo in nuove mani – quelle cinesi – senza il consenso del Governo. Dei 21 miliardi di euro stimati per la realizzazione della centrale, un terzo sarà finanziato dalla China General Nuclear Power Group, di proprietà di Pechino. Ma dietro ai finanziamenti per Hinkley c’è anche l’intesa, vincolante, per altri due impianti britannici: le centrali atomiche di Sizewell e Bradwell. Quest’ultima, in particolare, dovrebbe essere realizzata esclusivamente con tecnologia cinese, assegnando al Gigante asiatico la maggioranza del progetto e garantendogli un accesso commerciale diretto all’infrastruttura energetica del Regno Unito.

Preoccupazione che ha fatto sì che il governo mettesse in stand-by sul progetto a partire da luglio, quando Theresa May si è insediata al numero 10 di Downing Street. La decisione è maturata pochi giorni prima della notizia dell’arresto negli USA di Szuhsiung Ho, senior advisor della CGN, con l’imputazione di spionaggio nucleare. Il caso creato dalle accuse statunitensi – ancora tutte da dimostrare – ha preceduto di poco le raccomandazioni alla cautela da parte dell’ente per la sicurezza e il controspionaggio britannico; elemento che ha creato, se possibile, un clima di tensione ancora maggiore.

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Spy story a parte, il nuovo primo ministro ha preso tempo per poter rivedere l’intera documentazione approvata dal suo predecessore, l’ex premier britannico David Cameron. Le clausole di salvaguardia aggiunte da Londra prevedono che la Gran Bretagna possa “prendere una quota speciale in tutte le future nuove costruzioni nucleari” in modo che da evitare che “partecipazioni rilevanti siano vendute senza che il Governo ne sia a conoscenza o abbia dato il consenso”. Misure che dovrebbero far tirare un sospiro di sollievo, perlomeno dal punto di vista della sicurezza, garantendo alla nazione di salvare la faccia nei confronti degli investitori esteri, in periodo così delicato come quello della Brexit.

Meno sollevati dovrebbero essere invece i consumatori per i quali si preannuncia una vera stangata in bolletta. Il cancelliere George Osborne ha offerto a EDF e CGN un prezzo garantito per l’energia elettrica di Hinkley Point di 92.50 sterline per megawattora – più del doppio dell’attuale costo dell’energia all’ingrosso – per un periodo di 35 anni. E poco importa se le rinnovabili oggi sono più convenienti o in grado di portare agli stessi risultati. Al contrario, le ultime scelte politiche stanno assestando duri colpi al comparto delle green energy, prima con lo stop al sostegno pubblico per l’eolico a terra poi con i tagli a fotovoltaico ed eolico offshore. I parlamentari del comitato sull’energia e i cambiamenti climatici (ECC), hanno spiegato che, continuando su questa china, il Regno Unito potrebbe fallire nel raggiungimento degli obiettivi 2020 in tema di produzione di energia verde. A dare manforte alla pessima previsione sono anche i dati, provenienti da Bloomberg, che stimano una perdita di almeno 1 gigawatt di energia rinnovabile nei prossimi cinque anni. 

Autore: Rinnovabili

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