Per il 2016 è prevista una modesta crescita nelle vendite di soluzioni smartwatch rispetto a quanto totalizzato nei 12 mesi precedenti, alla luce dei più recenti dati sviluppati da IDC. Parliamo di poco più di 20 milioni di pezzi in vendita quest’anno, in crescita del 3,9% rispetto ai 19,4 milioni del 2015. IDC include gli smartwatch nella più ampia categoria degli smart wearables, cioè dei dispositivi indossabili che sono in grado di eseguire applicazioni di terze parti, e di questa ne rappresentano la stragrande maggioranza in termini di quote.
Alla base di questa limitata crescita rispetto alle potenzialità teoriche del mercato troviamo una considerazione semplice: la maggior parte delle novità in questa categoria sono state introdotte nel mercato nel corso della seconda metà dell’anno, generando quindi un impatto più contenuto sulle vendite totali annuali. Un esempio viene del resto proprio dal nuovo Watch Series 2 di Apple, che in questi giorni inizia ad essere venduto in alcuni mercati Italia compresa.
Le stime per il futuro sono in ogni caso interessanti: per il 2020 si prevede un volume totale di poco più di 76 milioni di smart wearables che verranno venduti a livello globale, un dato molto interessante partendo dai pcoo più di 20 milioni di prodotti del 2016.
Il mercato vede anche una forte presenza di dispositivi cosiddetti basic wearables, che totalizzeranno secondo le stime vendite per 80,7 milioni di pezzi nel 2016 spingendosi sino a poco meno di 148 milioni nel 2020. In questo caso parliamo dei prodotti che sono indossabili ma che non permettono di eseguire applicazioni di terze parti: pensiamo ad esempio ai numerosi braccialetti fitness presenti sul mercato. In generale queste due macro categorie di prodotti indossabili andranno a registrare una crescita delle vendite mediamente pari al 23,2% su base annua dal 2016 al 2020, con il peso maggiore dato proprio dalle soluzioni smart wearables.
Autore: Le news di Hardware Upgrade
