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Nintendo Switch: ecco cosa si intende per cartucce

La nuova console appena annunciata da Nintendo userà una nuova versione delle Game Card tipiche della compagnia, già viste in tutte le ultime console portatili a partire da Nintendo DS. Dopo aver usato i supporti ottici in tutte le sue recenti console domestiche, ovvero GameCube, Wii e Wii U, Nintendo tornerà quindi a una soluzione in stile vecchie cartucce. I rumor avevano a più riprese anticipato il ritorno alle cartucce con la nuova console ma, come si può intuire dal trailer di presentazione, si tratta più precisamente di una soluzione speculare, o molto simile, alle Game Card.

Per il momento Nintendo non comunica ulteriori dettagli sulle caratteristiche tecniche di Switch, per cui alcune domande sulla nuova console rimarranno senza risposta per mesi. È certo comunque che non si tratterà dello stesso tipo di cartucce che abbiamo usato tutti ai tempi di NES, SNES e Nintendo 64. L’unico dettaglio tecnico sin qui ufficiale riguarda il coinvolgimento di NVIDIA nell’allestimento dell’hardware di Switch.

Nintendo Switch

Nintendo usa dei chip definiti Mask ROM all’interno delle Game Card per i suoi dispositivi portatili. Si tratta di circuiti di memoria a sola lettura di cui alcune parti vengono interamente mascherate durante il processo di fabbricazione. Questa soluzione di storage, usata da Nintendo 3DS, viene prodotta dalla taiwanese Macronix e può contenere un massimo di 8 GB per quanto riguarda la declinazione usata da 3DS. Una quantità di spazio sicuramente sufficiente per un gioco per dispositivo mobile, ma che potrebbe risultare non idonea per un sistema con alcune caratteristiche da console domestica come vuole essere Nintendo Switch.

Nel trailer di presentazione di Switch si scorgono giochi come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, NBA 2K17 e The Elder Scrolls V: Skyrim, che richiedono circa 30 GB di spazio di archiviazione. Nintendo ha ottenuto il supporto di diversi produttori di terze parti per la nuova console, ma difficilmente questi produttori saranno disposti a creare delle versioni depotenziate dei loro giochi che risiedano su supporti così poco consistenti. È più probabile, invece, che Nintendo ricorra alla più recente generazione di Mask ROM, capace di immagazzinare fino a 32 GB. D’altra parte, è ormai un fatto assodato che la maggior parte del software venga distribuito nel formato digitale, pratica che fa passare in secondo piano il problema dei supporti fisici.

Nintendo Switch

A seconda delle fluttuazioni del mercato delle materie prime, sebbene la differenza sia sostanzialmente trascurabile, produrre un chip Mask ROM è più costoso rispetto alla produzione di un Blu-ray: secondo alcuni report, si tratta di spendere 2,5 dollari nel primo caso e 2 dollari nel secondo. D’altra parte, le Game Card di Nintendo permettono di immagazzinare in esse dei contenuti, come i salvataggi, e per questo non richiedono all’utente di acquistare memory card supplementari e gli consentono di liberare spazio su disco rigido.

Il tradizionale lettore Blu-ray, inoltre, si caratterizza per un consumo energetico sensibilmente superiore rispetto alla Game Card, un fattore cruciale per un sistema che vuole essere anche mobile come Nintendo Switch. Ciò dipende dal motore di roteazione del disco, che ridurrebbe in maniera sensibile l’autonomia della batteria.

Macronix ha già confermato di essere al lavoro con Nintendo sul nuovo Switch, ma non ha ufficializzato se la nuova collaborazione riguarda proprio le soluzioni di storage della console. Questo produttore è in grado di realizzare diversi tipi di componenti necessarie a Nintendo Switch, ma se si guardano le stime sui prossimi risultati finanziari si nota un incremento del fatturato in concomitanza con il lancio di Nintendo Switch, ovvero a marzo 2017. Questo può far pensare che le previsioni di guadagno siano legate alla vendita dei giochi di Switch e non alla fase di produzione della console, che ovviamente sarebbe antecedente.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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