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Elezioni anticipate? Vitalizi a rischio per oltre 600 parlamentari

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 07-11-2016 Roma Politica Camera dei Deputati. L'aula del Parlamento ospita 600 sindaci da tutta Italia Nella foto i sindaci in aula Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 07-11-2016 Rome (Italy) Politic Chamber of Deputies. The hall of Parliament hosts 600 mayors from all over Italy In the pic the mayors in the hall

Elezioni anticipate già nella primavera del 2017. E’ lo scenario diventato sempre più all’ordine del giorno dopo i primi sviluppi politici post-referendum con i principali esponenti dei partiti d’opposizione (in primis Grillo e Salvini) e lo stesso premier Matteo Renzi che si sono schierati per l’indizione di elezioni anticipate il prima possibile.
Uno scenario che deve passare attraverso il superamento di alcuni ostacoli, in primo luogo il varo di una nuova legge elettorale con il premier dimissionario che punta al coinvolgimento di tutte le forze politiche per il varo di un governo istituzionale di scopo chiamato ad approvare nel più breve tempo possibile la nuova legge elettorale.
L’iter verso le elezioni anticipate, caldeggiate al momento dalla maggior parte delle forze politiche, potrebbe però trovare nei prossimi mesi un occulto nemico interno, ossia gli stessi parlamentari. Infatti, in base alle nuove regole introdotte nel 2012, i deputati e i senatori alla prima esperienza parlamentare matureranno il diritto al vitalizio solo dopo il 15 settembre del 2017, ossia quando supereranno i 4 anni, sei mesi e un giorno dalla loro elezione. Elezioni anticipate andrebbero quindi a impedire la riscossione del vitalizio per un congruo numero di parlamentari. Nel dettaglio infatti circa due terzi degli onorevoli sono alla loro prima legislatura 417 deputati sui 630 totali alla Camera sono alla prima legislatura, 191 su 315 al Senato; in totale, 608 su 945.
Nei numeri sussiste quindi una maggioranza occulta di parlamentari potenzialmente molto sensibile a quale sarà la data delle prossime elezioni a cui potrebbe far comodo che le elezioni anticipate non siano troppo anticipate al fine di maturare il diritto al vitalizio.

Vitalizio: cos’è e come funziona
Il vitalizio del parlamentare rappresenta la rendita concessa al termine del mandato parlamentare e che si protrae “a vita” al conseguimento di alcuni requisiti di anzianità di permanenza nelle funzioni elettive. Il vitalizio parlamentare è una sorta di pensione che però risulta giuridicamente distinto dall’istituto della pensione poiché l’attività politica non è lavorativa, dunque non ricadente nella disciplina del diritto del lavoro. Questa sorta di “pensione del parlamentare” è da sempre percepita come un privilegio considerando che va a sommarsi alla pensione classica e può inoltre esserci il caso di cumulo di più vitalizi per politici che hanno effettuato dei mandati anche come Parlamento Europeo e consigliere regionale.
Dal 2012 per il vitalizio dei parlamentari è stato introdotto il metodo di calcolo contributivo. Il diritto al trattamento pensionistico da quell’anno si matura al conseguimento di un duplice requisito, anagrafico e contributivo. Pertanto, il parlamentare ha diritto al vitalizio dopo avere svolto il mandato parlamentare per almeno 4 anni e mezzo e una volta compiuti 65 anni di età. Per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno sino al minimo di 60 anni.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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