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Denuvo: nessun rimborso quando i giochi vengono crackati

La compagnia alla base di Denuvo ha smentito le notizie a riguardo dei presunti rimborsi nei confronti delle software house quando i giochi che fanno uso del tool DRM vengono crackati entro un certo periodo di tempo. I creatori di Doom avrebbero infatti rimosso la protezione perché ormai aveva ormai raggiunto il proprio obiettivo, con Denuvo che aveva impedito allo sparatutto tripla A di raggiungere i siti di condivisione di materiale pirata nei primi mesi dal lancio.

Ci sono voluti quattro mesi per avere una versione pirata (da parte di CPY), e dopo questo periodo di tempo Bethesda ha deciso di rimuovere del tutto Denuvo da Doom. Lo sviluppo dell’intera situazione ha innescato online parecchie speculazioni intensificate da un presunto sviluppatore della società austriaca alla base di Denuvo secondo il quale quest’ultima offriva alle software house e ai produttori di videogiochi dei rimborsi qualora il DRM fosse stato crackato in un certo periodo di tempo.

“Voglio spiegare quello che succede”, sono state le parole del presunto addetto ai lavori. “Denuvo Software Solutions offre una garanzia, se il tuo gioco viene crackato in un certo periodo di tempo (normalmente 3 mesi), non devi pagare per l’integrazione di Denuvo”. Sebbene nel caso di Doom il crack sia arrivato oltre la presunta tempistica tradizionale l’affermazione dello sviluppatore sembrava affidabile dal momento che il tipo di garanzia offerto da Denuvo pareva essere ragionevole.

A smentire tutto è stato però il co-fondatore di Denuvo Robert Hernandez in un’intervista della scorsa settimana con Kotaku: “La semplice ragione per cui Denuvo Anti Tamper è stato rimosso da Doom è perché aveva ormai svolto il suo incarico rendendo il gioco sicuro dalla pirateria durante la finestra di lancio. La protezione su Doom ha resistito per quasi quattro mesi, che è un risultato impressionante per un gioco di così alto livello”.

Un risultato davvero impressionante, usando i termini di Hernandez, se si considera che fino a pochissimi anni fa era addirittura possibile trovare il crack di parecchi giochi ancor prima che questi venissero distribuiti ufficialmente. Infatti nessuno in Bethesda riavrà i suoi soldi: “Non possiamo parlare degli accordi stipulati con i clienti, tuttavia non c’è nessun accordo per il quale offriamo rimborsi nel caso in cui i giochi vengano crackati entro un certo periodo di tempo”.

La decisione di mantenere o meno il crack dopo un certo periodo spetta quindi al produttore: “Ogni produttore è ovviamente libero di rimuovere la nostra tecnologia dai propri titoli una volta che la protezione ha raggiunto il suo scopo nei primi periodi dal debutto, o per qualsiasi altra ragione, come ad esempio la vendita nelle piattaforme DRM-free”, ha specificato Hernandez.

È interessante notare comunque che, sebbene sia più vulnerabile che in passato, Denuvo continua a far parlare di sé, fenomeno che indica che la tecnologia è ancora indigesta a parecchi pirati e crew di cracker. Di riflesso, pertanto, Denuvo è ancora una tecnologia per cui vale la pena investire, probabilmente anche senza gli accordi di garanzia discussi nelle scorse settimane sul web.

Autore: GAMEmag – Videogames

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