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Recensione Downward, avventura in soggettiva tutta italiana

Downward

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Downward è un titolo indipendente sviluppato da un team completamente italiano di tre persone ed è un gioco che mischia elementi sandbox con tanta esplorazione, puzzle e acrobazie di ogni genere. Non a caso, i suoi creatori lo definiscono come “un’avventura open-world parkour”. Scopriamo insieme che cosa hanno combinato i ragazzi di Caracal Games Studio.

Che cos’è Downward?

Il titolo creato da Caracal Games mette il giocatore all’interno di un vasto mondo, architettato in modo da poter essere esplorato compiendo acrobazie e sfruttando gli elementi dei quali è composto. Coloro che hanno giocato a Mirror’s Edge noteranno molte somiglianze con il titolo DICE, in primis la visuale in prima persona e la possibilità di correre sui muri. Downward tuttavia ha una sua personalità molto diversa, che invita chi ci gioca ad esplorare liberamente l’ambientazione, scoprendone i segreti e godendosi i bellissimi panorami offerti dall’Unreal Engine 4.

Downward è ambientato in un futuro post-apocalittico. Dopo un cataclisma l’umanità è quasi scomparsa ed il mondo che conosciamo non esiste più. Lo scopo del gioco è di comprendere i segreti che hanno portato alla fine del mondo, indagando su misteriosi artefatti ed esplorando le rovine di antiche civilità.

Giocando a Downward si ha la sensazione di essere portati indietro nel tempo, quando i titoli erano più semplici, ma risultavano comunque particolarmente impegnativi. Il gioco Caracal non lascia selezionare alcuna difficoltà, ogni persona quindi potrebbe trovarsi più o meno impegnata a seconda del contesto, magari con un puzzle ostico, un nemico sconosciuto o una fase di parkour particolarmente impegnativa. In ogni caso sia i rompicapi che i mostri da affrontare non richiedono quasi mai uno sforzo mentale particolare, lasciando a chi gioca la possibilità di godere della soundtrack particolarmente armoniosa e delle già citate bellissime ambientazioni.

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Proseguendo con le vostre esplorazioni scoprirete che il protagonista non è solamente in grado di saltare e correre, ma anche di acquisire poteri utili ad avventurarsi in modo più efficace. Vi verrà infatti data la possibilità di teletrasportarvi, effettuare doppi salti e altro ancora.

Downward non è solamente esplorazione, sono infatti presenti numerosi nemici, npc particolarmente interessanti ed una misteriosa voce che vi guida attraverso il vostro viaggio. A quanto pare i ragazzi di Caracal si sono impegnati per creare un’ambientazione con un storia non direttamente collegata alla trama principale, che vale la pena scoprire.

Gli aspetti positivi di Downward sono veramente molti, soprattutto ricordando che il titolo è ancora in Early Access, e gli sviluppatori intendono ampliarlo e rifinirlo con numerosi aggiornamenti.

Se dobbiamo trovare qualche nota negativa, possiamo parlare del doppiaggio non particolarmente brillante, del metodo di salvataggio (che prevede di trovare delle campane disseminate per il mondo) non molto comodo e paradossalmente del sistema di parkour, che pur risultando ben fatto sembra quasi troppo “ristretto” e permette poca libertà.

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Il rapporto qualità/prezzo di Downward è decisamente buono, visto che il gioco è proposto a soli 9,99 euro. Pur essendo ancora un titolo in sviluppo, offre del sano divertimento e chi ha apprezzato Mirror’s Edge, Prince of Persia e simili non resterà deluso.

La speranza è ovviamente che Caracal continui a migliorare Downward, limando i difetti presenti e potenziando le indubbie qualità, a partire dalla bella grafica e dall’interessante ambientazione.

Per concludere questa recensione abbiamo posto alcune domande direttamente agli sviluppatori, cercando di capire che cosa riserverà il futuro a Downward.

Intervista a Caracal Games

  • Quali sono le maggiori ispirazioni, a livello estetico e di gameplay, di Downward? 

L’idea di Downward nasce da diversi modelli di ispirazione, tra cui il più importante è sicuramente la saga dei Prince of Persia, alla quale il gioco si ispira per meccaniche e gameplay. Downward viene spesso associato anche Mirror’s Edge, Assassin’s Creed o Dying Light – tutti titoli che sfruttano nei modi più diversi la meccanica del Parkour – dai quali si differenzia però per un approccio meno frenetico, ma allo stesso tempo più creativo grazie alle possibilità offerte da Anomalie e Pianeti, meccaniche di gioco che ampliano (e a tratti anche stravolgono) il parkour stesso.

Per trama e storia, Downward condivide alcuni tratti in comune con la saga dei Souls, dove grande importanza viene data alla Lore tramite la ricerca e la raccolta di oggetti, proponendo uno stile narrativo in cui molto è lasciato al giocatore e al suo desiderio di ricostruire fatti ed avvenimenti, sistema particolarmente azzeccato per un mondo post-apocalittico da cui sono scomparse civiltà e memoria.

Fuori dall’ambito videoludico, Downward deve molto al lavoro svolto da Frank Frazetta e Roger Dean, celebri illustratori.

  • Sviluppare un titolo così complesso è sicuramente un’impresa ardua, quali sono le difficoltà più importanti che il vostro studio ha incontrato?

Per non perdersi nel mercato, è fondamentale per un team Indie saper proporre idee originali e ben realizzate, sfida ancora più grande se si è in un team di sole tre persone!

Anche se impegnativo, per noi è un grandissimo piacere essere in continuo contatto con la community; solo dando importanza alla community e al feedback si può infatti raggiungere una versione del prodotto che convinca e piaccia ai giocatori.

L’Early Access di Downward si sta decisamente sviluppando in questa direzione e siamo più che soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad ora, l’esperienza di gioco migliora costantemente… Ma c’è ancora molto che si può fare!

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  • Quali sono i piani che avete per il futuro di Downward?

Allo stato attuale si può avere accesso alle prime tre ore di gameplay, con storia e meccaniche già ben definite e collaudate, assieme ad aree da esplorare a cui si si aggiungono varie sfide con il Weekly Challenge Update – il rilascio di contenuti settimanali.

Il lavoro da qui alla Full Release prevede l’introduzione di ancora nuove aree, nuovi poteri, nuovi NPC e nuove side-quests assieme agli atti conclusivi della storia del gioco.

Abbiamo inoltre diversi progetti su come espandere ulteriormente l’esperienza, introducendo alcune funzionalità multiplayer.

Raggiunta la Full Release, se l’interesse per Downward continuasse a crescere – cosa che ci auguriamo – continueremo ad aggiungere nuovi contenuti.

  • Avete altri progetti e idee per le mani o per il momento pensate di concentrarvi totalmente su Downward?

La nostra priorità al momento è quella di concentrarci su Downward in modo da terminare l’Early Access e raggiugere la Full Release come da programma. Ciò richiederà ancora alcuni mesi ma rimane sempre il nostro obbiettivo principale.

Per il futuro, ci sono alcuni concept originali su cui abbiamo lavorato e su cui vorremmo lavorare più avanti, da proporre non appena si presenterà l’occasione giusta!

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Autore: Tom’s Hardware

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