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Si dimette il CEO di Canonical (Ubuntu): di nuovo a Shuttleworth lo scettro

Quando Mark Shuttleworth si dimetteva dalla sua posizione di CEO in Canonical in favore di Jane Silber nel 2010 non ci sono state troppe preoccupazioni. L’attuale COO della compagnia allora conosceva bene la società e sapeva cosa fare per portarla avanti e consentirne l’evoluzione. Un po’ come quando Steve Jobs si dimetteva dalla stessa posizione in Apple offrendola a Tim Cook. E come Cook Jane Silber è stata una scelta oculata e intelligente.

Con l’azienda sotto il suo comando Jane Silber è riuscita a inanellare una serie di partnership chiave e importantissime: “Ubuntu vanta un’adozione nell’industria che è sia estesa che profonda”, aveva dichiarato la stessa dirigente non troppo tempo fa. “Compagnie come Walmart, Netflix ed eBay fondano la loro infrastruttura su Ubuntu. Compagnie telefoniche come Deutsche Telekom, AT&T ed NTT basano le loro telecomunicazioni su Ubuntu”.

Ubuntu è diventata in questi anni una delle scelte principali in ambito cloud, e la scorsa estate una virtual machine Azure su tre era basata su Ubuntu: “Compagnie come Google e Intel utilizzano Ubuntu nelle loro workstation di sviluppo, e se non bastasse i produttori di dispositivi IoT come gateway, accessori di rete, robot e droni utilizzano tutti Ubuntu in maniera estesa”. Lo stesso successo non può essere rapportato però lato consumer. Ma il fallimento più grosso di Ubuntu risiede da un’altra parte. Shuttleworth, che è anche il fondatore di Canonical, non è riuscito a coronare il suo sogno di realizzare una piattaforma capace di funzionare adeguatamente con un’unica interfaccia su smartphone, tablet e personal computer. Un sogno abbozzato e portato avanti con risultati piuttosto insoddisfacenti, ed è tempo di cambiare strategia. Al timone della compagnia tornerà lo stesso Mark Shuttleworth.

Non verrà abbandonato il concetto di Ubuntu come SO desktop, e allo stesso modo il nuovo CEO non dimenticherà risultati ottenuti in ambito IoT e cloud. Cambierà però il modo in cui viene gestita la società, ad esempio accettando investimenti da parte di società esterne: “Stiamo entrando in una nuova fase di crescita accelerata in Canonical, ed è ora di passare lo scettro a mani esperte e al tempo stesso ad una nuova generazione di leader”, si legge sul post scritto da Silber. Il cambio ai vertici non è una scelta impulsiva dettata da difficoltà, ma un percorso che è già stabilito da tempo. Silber doveva mantenere “lo scettro” per cinque anni ma quel periodo di tempo è già stato esteso oltre i limiti. Le dimissioni formali verranno effettuate il prossimo mese di giugno, con Silber che andrà nel cda di Canonical. A quel punto il nuovo CEO sarà a tutti gli effetti Shuttleworth, che offrirà nel dettaglio tutti i cambiamenti previsti per l’evoluzione della compagnia.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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