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Niente più aggiornamenti di Windows 7 e 8.1 con le CPU più recenti

Microsoft sta sempre più spingendo verso l’adozione di sistema operativo Windows 10 all’interno dei PC presenti sul mercato, mettendo in atto operazioni dirette che di fatto obbligano i possessori di sistemi con OS Windows 7 e Windows 8.1 a passare al nuovo sistema operativo.

Dal punto di vista delle funzionalità e dell’approccio legato alla sicurezza tale scelta è tutt’altro che sbagliata: in questo modo Microsoft si assicura che gli utenti possano beneficiare delle proprie più recenti tecnologie software. D’altro canto operando in questo modo viene a mancare quella possibile flessibilità nella configurazione del proprio sistema che è alla base dell’approccio tipico del mercato dei PC.

Da questa settimana i possessori di sistemi basati su CPU AMD Ryzen o Intel Core della famiglia Kaby Lake che utilizzano sistemi operativi Windows 7 e Windows 8.1 ricevono un messaggio che indica come l’hardware in uso non sia supportato dal sistema operativo installato, nel momento in cui cercano di eseguire una verifica della disponibilità di aggiornamenti all’OS via Windows Update. Questo di fatto non permette di ricevere più aggiornamenti a nuove funzionalità, ma più di tutto blocca gli aggiornamenti di sicurezza che Microsoft rende periodicamente disponibili per i propri OS.

La soluzione? Oltre quella di lasciare il PC così come è, senza ricevere più update dell’OS legati alla sicurezza, è quella di aggiornare il sistema a Windows 10. Microsoft aveva già annunciato nell’agosto dello scorso anno che il supporto ufficiale si sarebbe fermato ai processori Intel Core di sesta generazione, quindi quelli della famiglia Skylake: Kaby Lake, oltre a Ryzen per AMD, sono stati presentati successivamente e per questo motivo Microsoft indica l’utilizzo di Windows 10 per assicurarsi gli indispensabili update.

Detto questo, non sono di certo molti i possessori di sistemi Kaby Lake e Ryzen che utilizzano un sistema operativo precedente rispetto a quello Windows 10 pertanto il numero di utenti che potranno venir direttamente impattati da questa scelta di Microsoft dovrebbe essere molto contenuto.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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