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Un’economia blu comune contro la perdita di biodiversità nel Mediterraneo

economia blu

(Rinnovabili.it) – Negli ultimi 50 anni il Mar Mediterraneo ha perso quasi la metà dei suoi mammiferi marini e il 34 per cento della sua popolazione ittica. Inquinamento, cambiamenti climatici e pesca senza controllo hanno depauperato progressivamente la biodiversità di uno dei più delicati e preziosi ecosistemi europei. Per tentare di mettere una toppa prima di segnare per sempre il destino del Mare Nostrum, la Commissione Europea ha preparato una nuova iniziativa comunitaria dedicata allo sviluppo sostenibile dell’economia blu nella regione del Mediterraneo occidentale.

Un nuovo progetto che, come spiega Johannes Hahn, Commissario per la Politica europea di vicinato e i negoziati di allargamento “riconosce e sfrutta il potenziale economico del Mediterraneo e del suo litorale per rafforzare ulteriormente la crescita economica, contribuire alla creazione di posti di lavoro e, a termine, alla stabilizzazione della regione. Si tratta di un passo avanti importante verso il rafforzamento della cooperazione e del coordinamento tra i paesi partecipanti”.

L’iniziativa consentirà all’UE e ai paesi vicini di collaborare al fine di aumentare la sicurezza e la protezione in mare, favorendo la collaborazione fra dieci dei Paesi che si affacciano sulle acque mediterranee: cinque Stati membri dell’UE (Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Malta) e cinque paesi partner meridionali (Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia). “L’economia blu – sottolinea Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente – è importante per ciascuno dei paesi coinvolti e questi paesi hanno riconosciuto il valore della cooperazione”.

La collaborazione perseguirà tre obiettivi: uno spazio marittimo più sicuro e protetto, anche in rifermento all’aumento dei flussi migratori, un’economia blu intelligente e resiliente e una migliore governance del mare.
Per il primo target le priorità includono la cooperazione tra le guardie costiere nazionali e la risposta in caso di incidenti e fuoriuscite di petrolio. Le azioni specifiche si concentreranno sul potenziamento dell’infrastruttura di monitoraggio del traffico, sullo scambio di dati e sulla creazione di capacità. Il secondo obiettivo darà spazio alla raccolta di nuovi dati, alla biotecnologia e al turismo costiero sostenibile mentre per l’obiettivo n. 3, la priorità è data alla pianificazione spaziale, alla conoscenza dell’ambiente marino e alla pesca sostenibile.

Più che a creare una nuova legislazione, il progetto mira a rafforzare la cooperazione transfrontaliera nella regione, promuovendo il rispetto della normativa comunitaria già esistente. Grande importanza viene attribuita a una migliore sinergia tra i fondi esistenti e a un approccio integrato che raggruppi i diversi settori d’azione e colleghi tra loro le politiche e le iniziative dell’UE. L’iniziativa, che sarà finanziata mediante fondi e strumenti finanziari esistenti a livello internazionale, dell’UE, nazionale e regionale integra la dichiarazione MedFish4Ever (Malta, 30 marzo 2017) che definisce un programma di lavoro dettagliato per i prossimi 10 anni per salvare gli stock ittici del Mediterraneo e proteggere il patrimonio ecologico ed economico della regione.

Autore: stefania Rinnovabili

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