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OnePlus 5 protagonista di un primo teardown

All’esaltazione che ci ha accompagnato nel corso degli ultimi mesi relativamente a OnePlus 5 si è sostituita una sorta di rammarico per uno smartphone che, a ogni giorno che passa, gli viene scoperta una magagna. Vi abbiamo già parlato dei risultati leggermente truccati dei benchmark a cui viene sottoposto e della stabilizzazione elettronica che non fa per niente il suo dovere in 4K mentre adesso vi parliamo delle sue componenti interne e di come sono state sistemate all’interno della scocca.

Lo facciamo grazie a uno dei primi teardown a cui è stato sottoposto lo smartphone realizzato a cura dei colleghi di MyFixGuide. In esso viene messo a nudo lo smartphone, aprendolo e analizzando la maniera in cui gli ingegneri hanno sistemato le componenti.

Componenti modulari per OnePlus 5

La prima cosa che è stata vista è la modularità della maggior parte dei componenti (cosa assolutamente positiva), che permette una sostituzione alquanto semplice. Purtroppo per raggiungere tali componenti è necessario tirar via il dissipatore in metallo posto sopra la scheda madre, operazione resa difficile dalle tante viti di fissaggio.

Un’altra scoperta fatta riguarda il chip di alimentazione che permette di usufruire della ricarica rapida. Ebbene, si tratta dello stesso identico modello presente anche su OnePlus 3T, con supporto alla ricarica 5V, 4A.

Fortunatamente OnePlus non ha utilizzato molta colla ma ha deciso di tenere tutto ben saldo grazie solo a delle viti, il che è un bene per gli eventuali tentativi di riparazione.

Ultimo lato negativo che è stato trovato in OnePlus 5 sono le due fotocamere posteriori, il cui connettore sembra essere non troppo resistente. Ciò significa che una caduta o un colpo potrebbero staccarli rendendoli praticamente inutili.

A ogni modo, prima di lasciarvi, vi vogliamo ricordare che la versione Midnight Black (8 GB RAM / 128 GB di memoria) è in vendita al prezzo di 559 euro. La versione Slate Gray (6 GB RAM / 64 GB ROM) è disponibile ad un prezzo di 499 euro.

VIA

Autore: Lorenzo Spada Android Blog Italia

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