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Produzione elettrica italiana: le rinnovabili al 38,6%

Produzione elettrica italiana

Come sta cambiando la produzione elettrica italiana

(Rinnovabili.it) – Il 2016, in Italia è stato l’anno del gas naturale. Per la prima  volta, sebbene con piccolissimo scarto, ha superato il petrolio come prima fonte di energia e guadagnato ben sette punti percentuali nel mix nazionale di produzione elettrica. A confermare il boom del gas naturale sono sia i dati pubblicati oggi dall’Unione petrolifera che quelli del Gestore dei servizi energetici (GSE) in riferimento al fuel mix disclosure. Come da legge, ogni anno il GSE  determina la composizione del mix energetico iniziale nazionale dell’energia elettrica immessa in rete. E i dati relativi agli anni di produzione 2015 e 2016 confermano quanto preannunciato negli scorsi mesi: le rinnovabili hanno perso terreno, poco più di due punti percentuali da un anno all’altro.

Dalle rinnovabili al carbone, il mix elettrico italiano

Le stime preliminari elaborate dal GSE lo scorso marzo indicano una contrazione complessiva della produzione elettrica da rinnovabili di circa 3 TWh rispetto al 2015, legata ad un calo in quasi tutti i settori ad esclusione di quello delle bioenergie. La causa, condizioni meteorologiche a cui molti associano anche l’invecchiamento degli impianti (e quindi la perdita di efficienza). Rimane il fatto che l’energia pulita abbia contribuito con la percentuale più alta al mix elettrico. Ben 38,64  per cento sopra a carbone, gas naturale e prodotti petroliferi (presi ovviamente singolarmente).

Guardando ai dati del gestore si può non notare il calo del carbone che perde tre punti percentuali e mezzo passando dal 19.41 per cento del 2015 al 15.90 per cento del 2016. A togliere terreno a questa fonte è stato più che altro lo switching price carbone-gas, ossia la soglia in cui i costi del carburante per le due fonti di energia si allineano. Nel 2016 si è assistito ad una riduzione di questo prezzo: il prezzo del carbone è risalito (sotto la spinta delle politiche cinesi), mentre il gas è rimasto stabile tornando ad essere competitivo. Lo switching price in alcuni momenti è persino sceso al di sotto del prezzo delle quote di CO2. “Si è assistito – spiega il GSE – a una fase di “fuel switching”, ossia di aumento del contributo al mix elettrico offerto alle centrali a gas a ciclo combinato a scapito di quelle a carbone, in controtendenza rispetto al passato”.

produzione elettrica italiana

Il Gse ricorda che per il calcolo del mix energetico nazionale sono stati utilizzati:

  • per l’energia elettrica immessa in rete afferente alla produzione nazionale, i dati trasmessi dai produttori al GSE e i dati relativi agli impianti di produzione non soggetti agli obblighi di comunicazione (convenzionati Cip 6/92, in regime di scambio sul posto e fotovoltaici con potenza attiva nominale fino a 1 MW incentivati con il V Conto Energia);
  • per l’energia elettrica netta importata, i dati Eurostat ai quali il GSE ha attribuito il mix energetico europeo.

Autore: stefania Rinnovabili

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