Ieri il ministro Padoan, ha preso carta e penna e indignato ha scritto al Foglio…
Padoan: “Ecco perché l’Italia ha usato aiui di Stato per le banche venete
E ora sentiamo le perle che ha riportato ieri nel suo sfogo il ministro Padoan, uno che negli ultimi anni non ha azzeccato una previsione su una!
Leggendo i commenti si intuisce che qualcuno vorrebbe finalmente far fallire una banca in crisi giusto per vedere che effetto fa, laddove altri vorrebbero che il Governo nazionalizzasse gli istituti problematici. Mi pare che nessuna delle due posizioni sia razionale. La prima perché sarebbe da scellerati rischiare di innescare una crisi finanziaria mentre finalmente l’economia riprende a un ritmo dignitoso, per quanto ancora insoddisfacente. La seconda perché il denaro dei contribuenti non va usato per salvare banche bensì per produrre servizi pubblici e beni comuni. Gli aiuti di Stato, laddove sono stati impiegati, dovrebbero rientrare nelle casse dello Stato. Alcuni casi internazionali e quello italiano dei Monti bond ci dicono che è possibile.
Padoan: No alla nazionalizzazione perché denaro contribuenti non va usato per salvare banche bensì per produrre servizi pubblici beni comuni pic.twitter.com/YS0GjEG0gP
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) June 27, 2017
La seconda perché il denaro dei contribuenti non va usato per salvare banche bensì per produrre servizi pubblici e beni comuni.
Ma cosa sta dicendo, si studi il significato di nazionalizzazione, si legga quanto accadde nella crisi nordica degli anni ’90, la politica e la vigilanza hanno nascosto per anni i problemi delle banche italiane, ovvero il perverso intreccio tra politica e finanza, la demenziale gestione di alcuni personaggi a partire da un uomo Mussari, che è stato pure messo a fare il presidente dell’ABI.
La Crisi Bancaria Svedese degli inizi anni ’90
OLTRE LA SOLUZIONE SVEDESE
Gli aiuti di Stato, laddove sono stati impiegati, dovrebbero rientrare nelle casse dello Stato. Alcuni casi internazionali e quello italiano dei Monti bond ci dicono che è possibile.
No, non è possibile, primo perchè siamo alla fine del ciclo economico, secondo perchè siamo dentro una gabbia che si chiama euro!
Ieri secondo Reuters…
Secondo una delle fonti, la cessione dovrebbe avvenire a un prezzo medio pari al 21% del gross book value, per un controvalore lordo di 5,5 miliardi.
Attenzione si parla del 21 % , a questi livelli per poter recuperare solo i 5 miliardi regalati ad Intesa serve almeno il 40 % nella vendita degli NPL delle banche venete.
Peccato che come ci ha fatto notare il nostro amico Roberto, Atlante che era disponibile ad offrire sino al 32% per gli NPL di MPS ora ha dastricamente ridotto la proposta al 21 % e qualcuno crede davvero di riuscire a recuperare cosa?
Atlante II intende comprare le sofferenze delle banche italiane a un prezzo fino al 32 per cento del valore originario. Un livello ben più elevato di quello che oggi i fondi di investimento sono disposti a concedere, ma comunque ritenuto «compatibile» con un rendimento atteso del 6 per cento. E per fare tutto questo, il fondo guidato da Alessandro Penati avrà una potenza di fuoco che oscillerà…Atlante 2, ecco lo schema per gli Npl
Fermiamoci qua, per oggi ne abbiamo abbastanza!
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BANCHE VENETE INTESA: PADOAN NAZIONALIZZARE E’ PECCATO!,
Autore: icebergfinanza Finanza.com Blog Network Posts