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Obsolescenza programmata: l’Europa si ispira a iFixIt e propone un bollino

Obsolescenza programmata: l'Europa si ispira a iFixIt e propone un bollino

Un’etichetta applicata dai produttori su base volontaria che possa certificare, prima dell’acquisto, la vita attesa per il dispositivo elettronico nonché i margini per il suo aggiornamento e riparazione.

Conoscete iFixIt? È un’azienda californiana, della quale abbiamo spesso parlato, che commercializza componenti di ricambio per una vasta schiera di dispositivi elettronici ma che, soprattutto, pubblica con regolarità analisi dettagliatissime sulla procedura di disassemblaggio di un gran numero di prodotti disponibili sul mercato: smartphone, tablet, notebook,…
Per ciascun prodotto, iFixIt pubblica un “indice di riparabilità” per attestare quanto sia semplice o, viceversa, complesso intervenire sull’hardware per sostituire, ad esempio, parti danneggiate o malfunzionanti.

Obsolescenza programmata: l'Europa si ispira a iFixIt e propone un bollino

I membri del Parlamento Europeo hanno appena approvato una sorta di etichetta che potrà essere applicata dai produttori hardware su base volontaria.
L’etichetta dovrà riportare informazioni come l’indice di riparabilità, la possibilità di effettuare aggiornamenti hardware, la vita stimata del prodotto insieme con altre specifiche tecniche che aiuteranno i consumatori a fare la scelta più giusta al momento dell’acquisto.

Il Parlamento ha sollecitato un intervento della Commissione Europea che, a questo punto, potrà valutare se la strada proposta dell’assemblea sia percorribile o meno.

Obiettivo del legislatore è quello di intervenire sul tema della obsolescenza programmata scongiurando comportamenti scorretti da parte di quei produttori che sono soliti porre una sorta di “data di scadenza” sulla componentistica così da indurre i consumatori ad acquistare nuovi prodotti accantonando quelli vecchi, ormai fuori garanzia.

L’intento, inoltre, è anche quello di ridurre sprechi e rifiuti: anche nel caso degli smartphone unibody, la batteria dovrebbe essere comunque rimovibile senza troppa difficoltà. Diversamente, il rischio è quello di portare sempre più consumatori a “cestinare” smartphone ancora funzionanti (smaltimento RAEE) solo perché la batteria non mantiene più la carica o non riesce mai a caricarsi del tutto: Caricare la batteria del cellulare: gli errori da evitare per farla durare di più.

L’iniziativa mira inoltre a semplificare la vita e a non alleggerire il portafoglio di coloro che si vedono costretti a rivolgersi ai centri di assistenza per la sostituzione di componenti danneggiate. Chi ha dovuto sostituire almeno una volta il vetro del display di uno smartphone sa certamente di che cosa stiamo parlando.

Non è scontato che la Commissione Europea accolga la proposta parlamentare.

Autore: IlSoftware.it

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