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TESLA: bond “aria fritta” vendesi. E comunque vada sarà un successo.

Tesla è diventato un fenomeno mediatico ed un modello di business industriale conosciuto in tutto il mondo. Auto elettriche bellissime, nulla da dire (vista e provata) ma abbastanza inavvicinabili a livello di prezzo. Con la Model3 invece si va verso un’auto più abbordabile per la massa.

Prezzo pari a 35.000 USD per un’auto unica al mondo. In poco tempo è diventata un “must” tanto che siamo a circa 500.000 unità di pre-ordini (parte dei quali sulla fiducia senza nemmeno aver visto la macchina). Per molti è addirittura ”l’auto più importante del secolo” tanto che è già diventata una vera moda.

Qualche problemino ultimamente c’è anche stato visto che 63.000 ordini sono stati cancellati , sembra per le mostruose liste d’attesa. Ma resta sempre un oggetto del desiderio.
Tutto bello? Beh, sulla carta si, ma in pratica bisogna fare i conti coi numeri.

Al 30 giugno Tesla aveva un debito complessivo per 8,10 miliardi di dollari, come si legge nella documentazione presentata di recente alle autorità di regolamentazione. Sulla scia della notizia il titolo è in modesto aumento nel premercato a Wall Street, dopo avere chiuso la settimana scorsa in ralzo del 6,5%, il guadagno settimanale maggiore da aprile.
La settimana scorsa la società di Palo Alto ha annunciato i conti del secondo trimestre 2017, con ricavi sono più che raddoppiati a 2,79 miliardi di dollari ma una perdita di 336,4 milioni di dollari, peggiore di quella da 293,2 milioni dello stesso periodo del 2016. [Sole]

Quindi debiti per 8,1 miliardi di USD, ricavi più he raddoppiati ma una perdita importante che continua a salire. Il mercato però non se ne preoccupa…

Scenario ottimo. Significa che c’è massima fiducia e allora ecco cosa occorre fare.

Tesla punta a raccogliere 1,5 miliardi di dollari con un’offerta di debito. Il colosso americano delle auto elettriche, che venderà obbligazioni non assicurate senior con scadenza nel 2025, intende usare i fondi per puntellare i conti e per coprire i costi collegati alla nuova Model 3.
«Tesla intende utilizzare i proventi netti di questa offerta per rafforzare ulteriormente il bilancio in questo periodo di rapido ridimensionamento con il lancio della Model 3 e per altri scopi aziendali», si legge in una nota.

La verità è che Tesla ormai viaggia con numeri da big player anche se resta una start up. E sperare che il business model porti utili non è così sicuro. Intanto a forza di macinare perdite, il cash si esaurisce visto che si mangia un qualcosa come 13 milioni di USD al GIORNO (!!!) e allora, visto che il canale bancario sarebbe più oneroso e meno disponibile ad una nuova esposizione debitoria, ecco l’idea. Emettere un bel bond con cui rimpinguare le casse, magari puntellare qualche debito in scadenza e rimettersi in carreggiata. Ovviamente in questo caso il rischio viene scaricato totalmente sul sistema del risparmio che, a causa di una generosa presenza di liquidità, non sa che farsene dei soldi e vuole investire in qualsiasi cosa porti rendimento. La volatilità è bassa, c’è grande confidenza sul mercato e anche su Tesla e quindi… buon investimento a tutti…

STAY TUNED!

Danilo DT

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