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Pannelli dei monitor: versioni, differenze e miti

LED o LCD?

Quando si pensa al proprio computer o a una postazione ideale, non sempre il pensiero cade subito sul monitor. Sarà che il mercato degli schermi non è pubblicizzato quanto quello dei componenti, sarà che si preferisce concentrare il proprio budget sul computer, ma l’effetto rimane lo stesso: i monitor sono spesso sottovalutati.

La principale conseguenza è il fatto che – a differenza di nozioni basiche, largamente diffuse, su componenti come schede grafiche o processori – è meno scontato conoscere cosa si cela realmente dietro il rettangolo che stiamo guardando.

Complice l’ampiezza dell’argomento o la voglia di godersi il proprio PC senza pensieri, pochi sanno quali sono i pannelli per monitor, in cosa differiscano e soprattutto quali leggende metropolitane siano vere o false. In questo articolo vi sveleremo ciò che dovete sapere per non essere mai spiazzati quando si parla di pannelli dei monitor.

Presenteremo i principali tipi di pannello, le differenze tra essi e per ognuno sfateremo dei miti che li accompagnano fin da troppo tempo. Queste nozioni non sono certo sconosciute al mondo degli esperti del settore e quest’articolo non costituisce una novità assoluta, ma purtroppo pochi utenti ne sono al corrente. Se siete tra questi, niente paura: risolveremo ogni vostra perplessità.

Prerequisiti: LED o LCD?

Per poter capire le spiegazioni che seguiranno, bisogna essere consci di cosa si sta parlando e alcune volte gli utenti non hanno chiare tutte le sigle. Non ci credete? Facciamo subito una prova: vi siete mai chiesti quale tecnologia, LED o LCD, sia la migliore e quale la più diffusa fra i pannelli dei monitor? I più informati avranno notato subito che la domanda è insidiosa: non a caso si tratta di un trabocchetto, perciò non serve che vi spremiate per cercare la risposta. Infatti LED e LCD non sono affatto due tecnologie intercambiabili o in competizione fra di loro.

  • Light Emitting Diode (LED) è una forma usata per descrivere un particolare semiconduttore di corrente elettrica che, se attraversato da una differenza di potenziale, emette luce sotto forma di fotoni. Nei monitor i LED sono tutti bianchi e costituiscono una parte retrostante al pannello, chiamata retroilluminazione:
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Senza entrare troppo nel dettaglio, i LED possono essere disposti lungo tutto lo schermo in modo omogeneo (come nell’immagine), oppure solo ai lati. In quest’ultimo caso il rettangolo che forma l’area dello schermo sarà fatto in un materiale che diffonde la luce per dare un effetto di illuminazione totale. Quando aumentate o diminuite la luminosità del monitor, non state facendo altro che regolare la tensione elettrica che attraversa i LED: maggiore è la differenza di potenziale, più intensa sarà la luminosità.

  • Liquid Crystal Display (LCD) invece indica i pannelli che sfruttano le proprietà dei cristalli liquidi per generare un colore attraverso la polarizzazione di piccole parti (sub-pixel) – una colorata di rosso, una di verde e una di blu (da qui RGB) – che compongono i pixel, le unità fondamentali delle immagini che vediamo a schermo.

Nell’immagine è rappresentata dal rettangolo più esterno e tramite il numero di pixel definisce la risoluzione del pannello, mentre in base alla quantità di istruzioni che può processare si dice che ha una profondità di colore di 6, 8 o 10 bit. Fra la retroilluminazione e i cristalli liquidi ci sono vari strati intermedi, che non tratteremo in questo articolo. Data la vastità dell’argomento, potrebbe essere il soggetto di un prossimo articolo.

Fateci sapere nei commenti se vi può interessare conoscere la genesi del pannello di un monitor.

TN, IPS, VA: tante sigle, troppa confusione!

Chiariti i concetti precedenti, fondamentali per spiegare ciò che segue, chiariamo un secondo punto: i tipi di pannello sono solo ed esclusivamente i tre indicati nel titolo di questa pagina. Sigle come OLED, Quantum Dot (o Q-LED), HDR ed altre si riferiscono a concetti diversi, alcuni vicini e altri meno, ma non sono da considerare come tipologie di pannello.

Ma TN, IPS e VA sono un tipo di LED o di LCD? La domanda è più che lecita, dopo la distinzione che abbiamo fatto in precedenza. In tutti e tre i casi si tratta di tipologie di pannelli a cristalli liquidi, dunque LCD. Per essere precisi, come vedremo in seguito, le tre categorie differiscono per il modo in cui i cristalli liquidi sono allineati e polarizzati nel pannello. Il funzionamento invece rimane sempre il medesimo.

Twisted Nematic (TN), dove tutto è iniziato

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Crediti: www.tftcentral.co.uk

Come si può vedere dall’immagine, il funzionamento dei pannelli TN si basa sostanzialmente sulla polarizzazione dei cristalli liquidi. Quando si scoprì che manipolando tali cristalli con un campo elettrico, in un range di 90 gradi, si potevano ottenere diverse intensità di luce che disposte in gruppi di tre sub-pixel, creavano un colore unico, nacque la tecnologia Twisted Nematic. In inglese infatti viene usato il termine “twist” per indicare la rotazione dei cristalli liquidi.

Quando questi ultimi, come si vede nell’immagine, sono perpendicolari al piano del pannello, quindi non è applicata una differenza di potenziale, non vi è emissione di luce. La polarizzazione, con i conseguenti gradi di rotazione, porta a una diversa intensità, che va da 0 a 255 per convenzione. Questa scala si applica anche ai VA e agli IPS ed è la base dei campi di colore come l’sRGB. Volete la prova? Fate questo rapido calcolo: 256 (i valori vanno da 0 a 255 quindi sono 256 in totale), moltiplicatelo per 256 e poi ancora per 256. Arrotondate il risultato alle decine di migliaia: non avete già letto quel valore da qualche parte? Non a caso, 16,78 milioni è proprio il numero di colori dello spazio di colore sRGB.

La nascita di questa tecnologia portò a un’enorme espansione dei pannelli LCD nel mercato. È il tipo di pannello più comune in quanto ha caratteristiche particolari: bassi costi di produzione, input lag e tempi di risposta molto bassi, la facilità di implementazione di alti refresh rate e la totale compatibilità con tutte le tecnologie da gioco sviluppate negli ultimi anni, dall’overdrive al 3D, dal FreeSync al LightBoost.

D’altra parte però i pannelli TN hanno sempre rappresentato un ostacolo per chi fa di applicazioni basate sull’accuratezza cromatica il proprio lavoro o la propria passione. Non è un segreto che i colori siano mediamente spenti e gli angoli di visione poco ampi, rendendo la visione laterale dei colori distorta e poco definita.

Negli anni la situazione è però nettamente migliorata e oggi vi sono casi di monitor TN con un’accuratezza cromatica quasi perfetta, come l’Asus VG245H. Un altro passo avanti è stato l’arrivo di alcuni pannelli TN con profondità di colore 8-bit reale, come l’AOC AG271QX e il Dell S2716DG, o addirittura 8-bit+FRC, come il Samsung U28D590D e il fratello con FreeSync, l’U28E590D.

Oggi, anche se per i professionisti e gli utenti che hanno un occhio di riguardo per i colori i TN non sono la prima opzione, per i giocatori più incalliti rimangono una scelta ovvia e soprattutto sono fondamentali per testare nuove tecnologie, a partire dalle retroilluminazioni strobo e dai refresh rate altissimi, come 480 hertz.

I pannelli TN sono prodotti da tutte le maggiori industrie del settore, da Samsung ad AU Optronics, e non hanno particolari suddivisioni come invece vedremo per gli IPS ed i VA.

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Autore: Alberto Aprea Tom’s Hardware

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