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Come Riot sceglie i nomi dei Campioni di League of Legends

Author: Le news di Hardware Upgrade

Sul sito ufficiale di League of Legends è stato pubblicato un post con cui si intende far luce sulle origini dei nomi dei Campioni di League of Legends. Si scopre che alcune di queste genesi sono molto complesse, rivelando come ci sia un lavoro piuttosto importante anche da questo punto di vista. Insomma, non è una questione di estrarre a casaccio lettere dello Scrabble, come alcuni pensano.

Inizialmente, spiegano i tecnici di Riot, vengono realizzati degli storyboard, ovvero delle versioni narrative dei concept art dove gli scrittori creano delle brevi storie dei nuovi Campioni per definirne la personalità. “All’inizio cerchiamo di inserire i nomi nella storyboard per verificare come suonano”, spiega Odin “WAAAARGHbobo” Shafer, il cui nickname è già tutto un programma.

League of Legends

In questa fase la comunicazione fra i vari membri del team di sviluppo è difficoltosa proprio a causa dei nomi. D’altronde, stabilire un nome temporaneo troppo convincente è altrettanto deleterio, perché tende a diventare permanente. “I nomi temporanei hanno la tendenza a prendere il sopravvento”, dice Ariel “Thermal Kitten” Lawrence. “La gente si affeziona così tanto ai nomi permanenti che diventa difficile sostituirli”.

Per evitare la tendenza che un nome temporaneo diventi definitivo i tecnici di Riot adottano una serie di espedienti. Per esempio, danno un nome temporaneo impronunciabile, per esempio proveniente dalla mitologia Azteca. “Una volta ho usato Xllih”, ha detto Shafer. “E la gente ha cominciato a chiedermi: ma come lo pronunci? Avevo raggiunto il mio scopo”.

“Cerco di creare nomi che siano così ridicoli che nessuno voglia sceglierli”, aggiunge Matthew “FauxSchizzle” Dunn. Un’altra tecnica prevede di utilizzare il nome creato per definire il gameplay del Campione, anche se può portare a risultati controversi. “Influenza troppo la loro personalità e spesso tende a diventare il nome definitivo”, dice Thermal Kitten. “Per esempio, Taliyah veniva chiamata Stoneweaver, e questo è diventato il suo appellativo ufficiale”.

Prima di iniziare il brainstorming sui nomi, gli scrittori si riuniscono e decidono quali sono gli obiettivi da raggiungere con ogni Campione. Per esempio, nel caso di Camille, doveva evocare il concetto di eccentricità aristocratica, trasmettere l’idea di un’agente d’elite della città di Piltover, doveva possedere una sonorità attraente, essere femminile e poter essere accorciato con un nomignolo.

League of Legends - Camille

Normalmente la lista di nomi ideati dagli scrittori ne contiene 100 o 200, ma spesso emergono liste anche con oltre 500 nomi. I libri e i siti web indirizzati ai bambini sono sovente un buon punto di partenza per i creativi di Riot Games, ma normalmente il nome definitivo non proviene da una di queste fonti. “I nomi devono essere distintivi nell’universo di League of Legends”, afferma WAAAARGHbobo. “E Becky non funzionerebbe. Certo, esiste un nome come Caitlyn ma Riot e LoL erano diversi quando è stato stabilito”.

Illaoi è uno di quei nomi la cui indagine è partita proprio dai database di nomi, ma alla fine è stato scelto qualcosa di molto distante rispetto al punto di partenza. Doveva rimandare all’idea di esotico e per questo WAAAARGHbobo ha studiato quali sono i nomi più diffusi in posti come Polinesia e Hawaii, oltre che andare alla ricerca di vecchie tradizioni legate alle culture latine e greche.

“Alla fine il gruppo formato da designer di gameplay, scrittori e concept artist ha maggiore voce in capitolo sulla scelta dei nomi”, dice WAAAARGHbobo. “Anche se personalmente, una volta arrivati ​​ai primi 10, non sono mai contento di nessuno di loro”.

Quando si screma la lista, i candidati rimasti a nome definitivo vengono inoltrati ai vari gruppi di localizzazione che Riot Games ha in giro per il mondo. Ognuno dei traduttori può esprimere consenso o respingere le ipotesi che ritiene inopportune in caso di eccessiva somiglianza di quella parola con un vocabolo non opportuno nella propria lingua.

“Ciascuno ha un’opinione sui nomi, ed è per questo che la cosa più importante rimangono gli obiettivi del team con quel Campione”, spiega FauxSchizzle.

“Se c’è disaccordo di solito la squadra viene da me che sono lo scrittore”, conclude FauxSchizzle. “In quei casi non ti resta che scegliere il primo che ti viene in mente, e scappare a gambe levate!”

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