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Ancora un caso di ‘swatting’ e perché si dà la colpa ai videogiochi

Author: GAMEmag – Videogames

Lo “swatting” è un fenomeno abbastanza frequente negli Stati Uniti: vengono fatte delle telefonate di emergenza richiedendo l’intervento delle forze speciali, pur senza fondati motivi. E’ successo nuovamente la scorsa settimana, quando il venticinquenne Tyler Raj Barriss ha richiesto un intervento della polizia a Wichita, Kansas, che ha portato all’uccisione di una persona.

Un caso che ha sensibilizzato l’opinione pubblica e portato a una serie di reazioni allarmate sui social media. Oltreoceano non sempre si ha la consapevolezza che scherzi telefonici come questi possono portare a conseguenze mortali.

Call of Duty Swat

Il venticinquenne in questione, che in-game si fa individuare con il nickname di “SWAuTistic”, ha alle spalle altri casi di “swatting”. Nel 2016 era già stato condannato per aver lanciato un allarme relativo alla presunta presenza di una bomba all’interno di una stazione televisiva. Associated Press riferisce che Barriss è stato condannato a due anni di prigione per quella “prodezza”, ma che poi è stato rilasciato nel mese di gennaio 2017.

Lo stesso Barriss si vanta dei suoi precedenti “swatting” e con un twit ha rivendicato chiamate di emergenza fraudolente a 100 scuole e a 10 abitazioni. Dopo quanto successo a Wichita, d’altronde, non è stata subito chiara l’identità del responsabile, che è stato individuato solo dopo una campagna social promossa da un hacker che ha messo sul tavolo un pagamento di 7777 dollari in BitCoin per l’individuazione del colpevole. E’ servita anche l’intercessione dei giornalisti del sito KrebsonSecurity. Le indagini hanno portato alla rivelazione che Barriss è in realtà “SWAuTistic” e al suo arresto da parte della polizia di Los Angeles.

Quello che è successo nei dettagli viene riassunto in una conferenza stampa che la polizia di Wichita ha reso disponibile online anche allo scopo di difendere l’ufficiale che ha sparato e ucciso tale Andrew Finch, un uomo di 28 anni coinvolto nella storia apparentemente senza alcuna responsabilità. Una chiamata piena di minacce è arrivata alla stazione di polizia verso le 6 del pomeriggio: l’uomo che è stato identificato successivamente in Barriss sosteneva di aver sparato a suo padre e di tenere in ostaggio la madre e il fratello. Avrebbe anche cosparso benzina tutto intorno alla casa con l’intenzione di appiccare il fuoco il prima possibile.

La polizia sostiene che la telefonata è stata molto prolungata, con Barriss che si è lasciato andare a una serie di minacce con tono della voce particolarmente veemente. Le autorità di polizia, inoltre, sostengono che la telefonata è partita dopo una discussione generata dal videogioco Call of Duty: Barriss avrebbe litigato con un altro giocatore in seguito a una scommessa da un dollaro e mezzo fatta tramite UMG Gaming. Barriss avrebbe costretto il rivale in gioco a fornire un indirizzo e questi avrebbe dato un indirizzo falso, appunto quello del malcapitato Finch.

Quando la polizia si è presentata alla casa di Finch intimandogli di recarsi in prossimità degli agenti, il ventottenne ha dato inizialmente l’impressione di voler collaborare. Ma, secondo le ricostruzioni, quando inquadrato dal fascio di luce del proiettore della polizia appariva confuso e improvvisamente si muoveva come per alzare le mani. Gli agenti, che erano ancora in contatto telefonico con Barriss e per questo scossi, avrebbero aperto il fuoco contro Finch.

Con questa ricostruzione la polizia di Wichita vuole trasmettere quale fosse lo stato mentale degli ufficiali, e perché hanno fatto ricorso a un gesto talmente estremo. Barriss aveva appena comunicato la sua intenzione di dare fuoco all’abitazione quando sono partiti i colpi contro Finch.

Una storia paradossale agli occhi del pubblico europeo, ma casi di questo tipo sono molto frequenti negli Usa. L’FBI stima che circa 400 casi di “swatting” si verificano ogni anno, pur non coinvolgendo sempre il gaming o il mondo di internet. Questi ultimi due, però, diventano sempre più causa di rivalità e incidono in misura piuttosto importante all’interno del fenomeno.

Abbiamo parlato di “swatting” in passato in questa occasione.

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