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Debutto mondiale per il film sulla terza rivoluzione industriale di Rifkin

Author: stefania Rinnovabili

terza rivoluzione industriale

La Terza Rivoluzione industriale diventa un docufilm

(Rinnovabili.it) – “Ho sentito gli scienziati dirci che stiamo vivendo la sesta grande estinzione di massa della Terra. Nei prossimi 70 anni potremmo perdere più metà delle specie viventi che ora abitano il Pianeta. Devo dirvelo, questo è davvero spaventoso. Quindi, cosa facciamo?” A pronunciare queste parole è l’economista statunitense Jeremy Rifikn, guru della sharing economy e teorico della cosiddetta Terza rivoluzione industriale. Sotto l’occhio del regista Eddy Moretti e la produzione di Vice media, la visone di Rifkin è divenuta oggi un film, un lungometraggio in grado di parlare a tutti della grande crisi in atto e degli strumenti con cui affrontarla.

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Dopo la presentazione in anteprima al Tribeca Film Festival di New York lo scorso 22 aprile, The Third Industrial Revolution: A Radical New Sharing Economy ha finalmente raggiunto il resto del mondo con un lancio internazionale. In Italia è il Cetri Tires – il centro studi europeo con sede a Roma e Bruxelles, che segue le attività del professor Rifkin nel nostro continente – ad aver presentato questo pomeriggio a Roma il docufilm. Nella sala stampa della Camera dei Deputati, Antonio Rancati, coordinatore italiano dei Cetri-Tires e Angelo Consoli, Direttore dell’Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin oltre che fondatore e Presidente del Centro studi, alla presenza della presidente della Commissione Cultura alla Camera l’on. Flavia Piccoli Nardelli e dell’head of content di VICE Italia hanno “alzato il sipario” sulla nuova opera di Moretti.

Il film racconta il processo creativo delle infrastrutture alla base della Terza rivoluzione industriale in chiave di sharing economy, o economia condivisa. Parliamo di elementi come la comunicazione internet in 5G, la rivoluzione della mobilità senza conducente, l’internet delle cose, strumenti in grado di guidare il mondo nell’era post carbone, un’era in cui l’energia viene da sole, vento e altre risorse rinnovabili, e in cui trasporti e sistemi logistici operano in nome della logica sostenibile. Nessuna illusione, spiega Rifkin, il capitalismo non scomparirà ma non avrà più il ruolo da indiscusso protagonista. Piuttosto dovrà trovare il suo posto a fianco della sharing economy, nell’ambito di quel sistema ibrido che va sotto il nome di “Collaborative Commons”. Un sistema “basato su una nuova infrastruttura energetica e logistica multigenerazionale che farà aumentare la produttivitàà, genereràà un modello di business adatto all’era digitale e offrirà lavoro a milioni di millennial”. 

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