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MERKEL: IL CIELO E’ NERO SOPRA BERLINO!

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In realtà il vertice europeo della settimana scorsa è stato un successo che è andato ben oltre alle aspettative dimostrando tutta la fragilità di questa Europa, fondata sul nulla, o meglio fondata esclusivamente su una moneta e una banca centrale, che per il momento stanno prolungando la sua lenta agonia…

Il cielo è nero sopra Berlino! https://t.co/lUEqJeMhyH

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 1, 2018

BERLINO – Colpo di scena. I risultati del vertice europeo della scorsa settimana “non sono equivalenti” ai respingimenti ai confini che Horst Seehofer  – leader della Csu bavarese da sempre alleata della Cdu – minaccia da tempo. Il ministro dell’Interno avrebbe definito “inutile” il faccia a faccia con Angela Merkel e “insoddisfacenti” le proposte più recenti della cancelliera, arrivando addirittura a dimettersi sia dal governo che dal partito. Seehofer ha annunciato le sue intenzioni durante la riunione a porte chiuse della Csu a sud di Monaco.

“Un accordo con l’Italia non era possibile. L’Italia vuole prima ottenere una riduzione dei migranti che arrivano in quel Paese. Il premier ha detto che hanno l’impressione di essere stati a lungo piantati in asso”. Lo ha detto Angela Merkel https://t.co/qL9ObUyDXB

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) July 1, 2018

… hanno l’impressione di essere stati a lungo piantati in asso”. 

Un consiglio a tutta la carta straccia italiana, domani titolate pure la debacle, l’insuccesso del governo Italiano ha scatenato una crisi di governo in Germania, il battito d’ala della farfalla italiana ha provocato un uragano a Berlino.

Come se non bastasse la Corea del Sud, la Waterloo americana di Deutsche Bank e la debacle all’ultimo consiglio europeo, in arrivo un altro bombardamento dall’America, su Nord Stream 2

Secondo Eurointelligence, l’amministrazione statunitense sta ora preparando sanzioni contro cinque società europee coinvolte nel progetto del gasdotto Nord Stream 2. FAZ riferisce stamattina che ha ricevuto conferma da un alto funzionario USA, alla World Gas Conference di Washington, che l’amministrazione sta considerando formalmente una richiesta di imposizione di tali sanzioni. Ci sono due società tedesche coinvolte, Wintershall und Uniper, oltre a OMV dall’Austria, Engie dalla Francia e Royal Dutch Shell. Insieme finanziano il 50% del progetto. Gazprom finanzia l’altro 50%.

FAZ rileva che Uniper, una delle aziende tedesche, sarebbe particolarmente colpita. La società è un grande player nel commercio di carbone con gli Stati Uniti. L’amministratore delegato della società ha affermato che continua a credere nella necessità del gasdotto Nord Stream 2 per garantire le forniture di gas per l’UE. Resta da vedere se le società si ritireranno dal progetto una volta che le sanzioni saranno effettivamente imposte.

Trump sfida Merkel e Putin: «Esenzioni sui dazi? Il prezzo è Nord Stream» https://t.co/F1iJPKNazJ pic.twitter.com/YByMlL9EGb

— IlSole24ORE (@sole24ore) May 17, 2018

“Nord Stream’s expansion alters the balance of power between #Gazprom and #Naftogaz in favour of the former, undermining the role the EU Commission”. Read more here: https://t.co/PYu4SAN8v0 #NordStream2 #gas #energy pic.twitter.com/J2SVoebR43

— EuropeanPolicyCentre (@epc_eu) June 30, 2018

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Come se non bastasse gettare benzina e gas sul fuoco, l’Ue sarebbe pronta a reagire contro Trump, come riporta il Financial Times, contromisure e significativi volumi di scambi pari ad oltre 294 miliardi di dollari, approssimativamente tutto l’importo delle importazioni UE di auto e componenti, circa il 19 % dell’export statunitense nell 2017.

Alcuni primi segnali della dimensione e dei rischi della guerra in atto arrivano da General Motors..

GM avverte: i dazi di Trump potrebbero costringerci a tagliare

General Motors ha avvertito venerd” che le ampie tariffe che Donald Trump vorrebbe imporre sui veicoli importati potrebbero portare a “una GM più piccola” e rischiano di isolare le imprese statunitensi dal mercato globale. Inoltre la scelta potrebbe non solo ridurre la presenza dello storico marchio negli Stati Uniti e all’estero, ma anche far perdere migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti. (America24)

Mentre aspettiamo l’improvvisa accelerazione da panico in arrivo sui mercati finanziarfi tedeschi prevista entro il mese di agosto, diamo un’occhiata a quello che scrivono via Zero Hedge gli analisti di Deutsche Bank a proposito di quello che è accaduto nel famigerato mese di maggio con l’esplosione dello spread.

A breve inizierà la mia personale battaglia contro un gruppo di incompetenti a dir poco, che popola alcuni ambienti che mi circondano, gente che non sa nemmeno distinguere il rischio di un Paese sovrano dal rischio intrinseco che i fondi passivi e tutti gli strumenti simili, nascondono. Ma noi non abbiamo fretta, si tratterà del peggiore massacro finanziario della storia.

Se qualcuno di Voi si ricorda, recentemente abbiamo smentito tutte le analisi che osservando i saldi del famigerato sistema Target 2, annunciavano una fuga di capitali in corso in Italia…

ITALIA: FUGA DI CAPITALI DI MASSA! 

ITALIA: USCITA DALL’EURO POTREBBE ESSERE LA MIGLIORE …

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Come scrive Deutsche Bank, contrastando la precedente valutazione di JPMorgan, i dati sui depositi bancari italiani di maggio hanno mostrato pochi segnali di deflusso di capitali.

I depositi delle famiglie sono diminuiti di un modesto EUR 2,8 miliardi su un totale di EUR 1,1 trilioni in circolazione, e ben all’interno della normale volatilità mensile. Inoltre, i depositi da NFC sono aumentati di 5,1 miliardi di EUR nel corso del mese. Complessivamente, quindi, i dati di maggio non forniscono alcuna prova di un deflusso dei capitali.

Tuttavia, forse ancora più notevole del paradosso su ciò che è accaduto / non è accaduto ai depositi italiani, è che, come osserva Deutsche Bank, i BTP bancari italiani hanno mostrato il più grande aumento mensile registrato su maggio, in linea con le banche nazionali che si sono avvicinate all’acquisto da non residenti di titoli nel corso del mese .

I dati della BCE pubblicati questa settimana per le obbligazioni bancarie italiane di titoli di stato nazionali mostrano acquisti record nel mese a 28,4 miliardi di EUR (grafico sotto), afflussi superiori a quelli osservati nel 2012 senza adeguarsi ai cambiamenti del valore di mercato. Al contrario, le banche francesi erano venditori relativamente pesanti di titoli nazionali e di altre aree dell’euro. In effetti, secondo i dati della BRI, le banche francesi sono particolarmente esposte all’Italia.

Visivamente, ecco il singolo mese in cui si sono registrati i più grandi acquisti da parte di banche italiane di obbligazioni statali nella storia.

In sintesi, DB conclude che l’evidenza congiunta di (a) segni limitati di deflussi di depositi italiani, (b) il calo dei depositi detenuti presso la Banca d’Italia, (c) il forte aumento delle disponibilità bancarie italiane di titoli di stato nazionali e ( d) il deterioramento dei saldi Target 2 rispetto a maggio sarebbe coerente con le banche italiane che ridistribuiscono le riserve in eccesso per acquistare titoli di stato da non residenti.

Nel frattempo alcune clamorose notizie positive arrivano dal settore del reddito fisso americano di cui vi parleremo nel prossimo manoscritto, nessuna novità ma alcune importanti conferme per chi è già posizionato al meglio nel campo di regata per affrontare la prossima tempesta globale.

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Author: Finanza.com

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