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Jodie Foster sul movimento #MeToo: “Un periodo di Transizione”

Il movimento #MeToo è stato, in questo ultimo periodo, più e più volte in cima alle testate cinematografiche e non. La rivincita delle donne, che chiedono a gran voce venga fatta giustizia sugli uomini che per anni hanno spadroneggiato sul panorama Hollywoodiano.

Si tratta di una protesta tutt’altro che simbolica, è una protesta attiva e reale contro le condizioni alle quali l’impiego femminile è fin troppo spesso sottoposto, specialmente nel mondo del cinema. Un’ iniziativa esemplare, che ha già ispirato molte donne a rompere il silenzio sugli abusi subiti in passato.

Nonostante questo però Jodie Foster ha ritenuto fosse bene ragionare in termini più riconciliativi che aggressivi. Secondo la donna infatti il movimento dovrebbe approdare verso lidi di più miti consigli: “Non possiamo mettere in galera ogni uomo sopra i 30”.

L’attrice ha parlato di come quasi tutte le donne nel mondo dello spettacolo riguardano al passato con un qualche rimorso, un momento di debolezza dettato dall’insicurezza. Ma questo non può divenire un limite ad“amare i propri fratelli e padri”, quanto piuttosto deve essere un segnale per imparare a convivere in una migliore armonia.

“Non credo che ce ne sia una, tra le donne che conosco, che non guardi indietro a quando avevano 15, 16, 17 o 18 anni, senza mettersi le mani tra i capelli dicendo, ‘Perché l’ho fatto? Perché ero così? Perché non ero sicura di me? Perché non ho detto no?”

Parole forti, che non si mettono in alcun modo contro il movimento #MeToo, ma che sottolineano quanto, secondo Jodie, questi ultimi mesi di denuncia caratterizzati dalle accuse a volti noti dello spettacolo, sia un momento di transizione più che uno standard destinato a rimanere tale.

Inutile dire che il discorso ha un sotto testo parecchio cupo, sebbene Jodie Foster sottolinei che un piano riconciliante è necessario, questo non toglie che le sue affermazioni non hanno lasciato spazio ad assoluzioni di alcun tipo per coloro che assunsero condotte abusive. A detta sua quasi tutti gli over 30 nel mondo del cinema.

Pronunciarsi su una simile faccenda è una materia delicata. Lo sgomento ed il dispiacere che si provano nello scoprire i lati oscuri di personaggi amati come Bill Cosby, Morgan Freeman e Roman Polansky non è mai un colpo facile da digerire. Ancora più difficile però è accettare che questo sia la norma dietro alle luci della ribalta, così luminose da aver oscurato questi cupi retroscena per così tanti anni.

Il mio parere strettamente personale è che ci sia del vero dietro le parole di Jodie Foster, forse non possiamo mettere in galera tutti gli uomini sopra i trent’anni, ma nonostante questo movimenti come #MeToo devono continuare a far sentire alta la propria voce, se speriamo in un futuro che riesca finalmente a introdurre il rispetto come base della comunicazione tra i due generi.

Chi perpetra questi comportamenti dovrebbe essere punito ed allontanato dalla scena pubblica. La distinzione necessaria tra arte ed interprete è assolutamente legittima, ma questo non è sufficiente ad accettare che le nostre madri, figlie o sorelle, debbano vivere in un mondo che le costringe costantemente a guardarsi le spalle.

È proprio per questo che, dall’altra parte della barricata che separa uomini e donne credo sia importante esprimere il mio dissenso verso i toni concilianti della signora Foster. Non ci sia conciliazione per chi approfitta della fragilità altrui. Se gli over 30 nel mondo del cinema non riescono a tenere le mani a posto possiamo fare a meno di loro, ci sono parecchi esemplari maschi di essere umano capaci di decenza che forse hanno buone doti attoriali. #RimaneteArrabbiate.

Author: GamesVillage.it

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